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domenica 2 maggio 2010

La responsabilità del credente.

2Samuele 12:13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il SIGNORE». Natan rispose a Davide: «Il SIGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai.
2Samuele 12:14 Tuttavia, siccome facendo così tu hai dato ai nemici del SIGNORE ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua.


Il peccato di un figlio di Dio ha svariate conseguenze. Allontana da Dio, può portare a malattie fisiche, depressione, può portare impedimento alle preghiere. Il peccato apre delle brecce in quella che è la protezione che il Signore ha sui Suoi figli, aperture che rimangono fino a che non c'è pentimento e ravvedimento. Aperture che possono sfruttare i demoni per influenzare la vita delle persone. Quando un credente si pente e ravvede, scende il perdono del Padre, conquistato dal Signore Gesù sulla croce con il Suo proprio sangue. Ci sono però delle conseguenze che rimangono.
Davide peccò di omicidio e adulterio. Nonostante il suo pentimento e nonostante il perdono del Signore, suo figlio dovette morire. Aveva dato ai nemici del Signore ampia occasione di bestemmiare.

Giobbe 1:8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male».
Giobbe 1:9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio?
Giobbe 1:10 Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese.
Giobbe 1:11 Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
Giobbe 1:12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE.


1Pietro 2:13 Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano;
1Pietro 2:14 ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene.
1Pietro 2:15 Perché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti.


I figli di Dio hanno gli occhi del mondo spirituale e del mondo terrestre puntati addosso. La loro intercessione, la loro ubbidienza a Dio consente di traslare la Sua volontà dal Cielo alla Terra, come Egli desidera. Il loro peccato al contrario dà occasione di bestemmiare ai nemici del Signore. La responsabilità è molto maggiore di quella degli angeli, in quanto con il nostro comportamento li giudicheremo:

1Corinzi 6:3 Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!

Essi stessi sono curiosi di conoscere le rivelazioni che Dio ci concede. Furono curiosi di sapere quale fosse il piano di Dio per la salvezza attraverso la Grazia:

1Pietro 1:10 Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata.
1Pietro 1:11 Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle.
1Pietro 1:12 E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, amministravano quelle cose che ora vi sono state annunciate da coloro che vi hanno predicato il vangelo, mediante lo Spirito Santo inviato dal cielo: cose nelle quali gli angeli bramano penetrare con i loro sguardi.


Il Signore si compiace nell'uomo che segue le Sue vie. E' per Lui un figlio. E' cosa "molto buona". La Chiesa è il capolavoro di Dio, la Sposa del Signore. Dovrà arrivare ad essere senza macchia nè ruga. E' la responsabilità più grande che esiste nell'universo. Prendiamo coscienza di questo. Un peccato non è solo una questione personale. E' una questione che riguarda il corpo di Cristo. E' una questione che riguarda l'intero mondo spirituale. Vegliamo e prestiamo molta attenzione perchè la posta in gioco è alta.

Ebrei 12:1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta,
Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.


Con questa comprensione però non dobbiamo scoraggiarci: non deve pesare tutto sulle nostre spalle. Non deve dipendere tutto dalla nostra autodisciplina di non peccare, così infatti falliremo miseramente. La soluzione viene offerta da Dio, la soluzione è deporre ogni peso e ogni peccato fissando gli occhi su Gesù. Lui crea la fede. Lui la rende perfetta! Abbandoniamoci a Lui, invochiamo il Suo nome, chiediamo il Suo soccorso! Non vogliamo dare occasione ai nemici del Signore di bestemmiare, non vogliamo fallire nel camminare nelle Sue vie. E allora deponiamo tutti questi pensieri ai Suoi piedi e guardiamo a Lui. Solo Gesù infatti può rendere possibile questo nostro desiderio. Solo Lui può creare e portare a compimento la fede necessaria.
Fermiamoci.
Guardiamo a Gesù.
Corriamo verso di Lui.
Tutto il resto non ci toccherà più.

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