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lunedì 17 maggio 2010

Autorità spirituale

1. Autorità di chi??

Luca 7:2 Un centurione aveva un servo, molto stimato, che era infermo e stava per morire;
Luca 7:3 avendo udito parlare di Gesù, gli mandò degli anziani dei Giudei per pregarlo che venisse a guarire il suo servo.
Luca 7:4 Essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano con insistenza, dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo;
Luca 7:5 perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la sinagoga».
Luca 7:6 Gesù s'incamminò con loro; ormai non si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli amici a dirgli: «Signore, non darti quest'incomodo, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto;
Luca 7:7 perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.
Luca 7:8 Perché anch'io sono uomo sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Vai", ed egli va; a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa».
Luca 7:9 Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così gran fede!»
Luca 7:10 E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito.


Cosa ha meravigliato in questo modo nostro Signore?
In cosa era riposta la gran fede del centurione, cosa aveva compreso che altri non avevano capito?
La risposta è al versetto 8. Aveva compreso l'autorità e l'identità di Gesù.

Marco 11:27 Poi vennero di nuovo a Gerusalemme; mentre egli passeggiava nel tempio, i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani si avvicinarono a lui e gli dissero:
Marco 11:28 «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di fare queste cose?»
Marco 11:29 Gesù disse loro: «Io vi farò una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose.
Marco 11:30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Marco 11:31 Essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli dirà: "Perché dunque non gli credeste?"
Marco 11:32 Diremo invece: "dagli uomini"?» Essi temevano il popolo, perché tutti pensavano che Giovanni fosse veramente profeta.
Marco 11:33 Risposero a Gesù: «Non lo sappiamo». Perciò Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose».


Israele non sapeva con quale autorità Gesù ministrava. Non conosceva questa autorità. Il centurione però l'ha compresa. Sicuramente ha ricevuto una rivelazione personale, ma oltre a questa, l'ha aiutato la sua conoscenza ed esperienza della autorità militare.

Giovanni 1:18 Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.


Gesù ha fatto conoscere agli uomini il Padre. Gesù nel Suo ministero terreno ha rappresentato il Padre davanti agli uomini, ha fatto loro conoscere la Sua volontà.

Giovanni 17:25 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato;
Giovanni 17:26 e io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro».


I discepoli hanno conosciuto che il Padre ha mandato Gesù per farsi conoscere agli uomini.
Tanto loro quanto il centurione, hanno compreso l'identità e l'autorità divina del Signore. Questa autorità era derivante dall'essere stato mandato dal Padre come Suo rappresentante.

Giovanni 5:30 Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

La conseguenza è che Gesù non agiva con la Sua propria autorità ma bensì con l'autorità che gli aveva delegato il Padre. Questo concetto molto importante è presente anche oggi nella Sua Chiesa.
L'autorità non concerne la persona che la esercita, bensì la Persona che ne è rappresentata.

Atti 19:13 Or alcuni esorcisti itineranti giudei tentarono anch'essi d'invocare il nome del Signore Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: «Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo annuncia».
Atti 19:14 Quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, ebreo, capo sacerdote.
Atti 19:15 Ma lo spirito maligno rispose loro: «Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?»
Atti 19:16 E l'uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro; e li trattò in modo tale che fuggirono da quella casa, nudi e feriti.
Atti 19:17 Questo fatto fu risaputo da tutti, Giudei e Greci, che abitavano a Efeso; e tutti furono presi da timore, e il nome del Signore Gesù era esaltato.


Lo spirito maligno conosceva Gesù e conosceva Paolo, ma non conosceva questi esorcisti itineranti. Cosa significa? Questi uomini non avevano alcuna autorità spirituale. Questi uomini non conoscevano Dio e non erano stati mandati da Lui. Non esiste autorità spirituale senza una chiamata personale da parte del Signore perchè solo Lui ha ogni autorità e solo in Sua rappresentanza possiamo esercitarla nella misura che Egli vuole per noi.
Chi non conosce per esperienza Dio e non è stato mandato da Lui non ha alcuna autorità spirituale.
L'autorità quindi è esclusivamente di Dio. Egli però può delegarla a qualcuno con lo scopo di promuovere la Sua volontà sulla terra in assoluta e completa ubbidienza.

Atti 5:1 Ma un uomo di nome Anania, con Saffira sua moglie, vendette una proprietà,
Atti 5:2 e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e, un'altra parte, la consegnò, deponendola ai piedi degli apostoli.
Atti 5:3 Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere?
Atti 5:4 Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio».
Atti 5:5 Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E un gran timore prese tutti quelli che udirono queste cose.


Perchè Anania ha mentito a Dio e non agli uomini?

Giovanni 17:18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.

La risposta sta in questo versetto. Il Padre ha mandato Gesù sulla Terra con la pienezza della Sua autorità. Con l'adempimento del Suo scopo e della Sua missione, Gesù ha infine mandato gli apostoli nel mondo come Suoi sostituti. Ora l'autorità del Padre si è posata su di loro per Sua volontà attraverso Gesù Cristo. Gesù è tornato al Padre nella gloria che aveva fin dal principio e i nuovi rappresentanti di Dio sulla Terra sono i dodici apostoli.

Atti 1:15 (il numero delle persone riunite era di circa centoventi)
Atti 2:3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro.
Atti 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.
[...]
Atti 2:38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Atti 2:39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».


Alla Pentecoste però in realtà qualcosa era cambiato nuovamente.
Il Signore ha deciso di spandere il Suo Spirito su ogni credente. Insieme al Suo Spirito, anche la Sua autorità è stata posta da allora innanzi in ogni persona che il Signore chiamava a nuova nascita.
La Sua autorità quindi non è più limitata a un numero limitato di persone ma è estesa ad ogni figlio di Dio. Questo è l'inizio dell'adempimento della preghiera di Gesù:

Giovanni 17:20 Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola:
Giovanni 17:21 che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.


2.L'autorità del Corpo di Cristo

Efesini 4:9 Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra?
Efesini 4:10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa.
Efesini 4:11 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,
Efesini 4:12 per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo,
Efesini 4:13 fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo;
Efesini 4:14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore;
Efesini 4:15 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
Efesini 4:16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.


Romani 12:3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.
Romani 12:4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione,
Romani 12:5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro.
Romani 12:6 Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede;
Romani 12:7 se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare;
Romani 12:8 se di esortazione, all'esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia.


1Corinzi 12:27 Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.
1Corinzi 12:28 E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue.
1Corinzi 12:29 Sono forse tutti apostoli? Sono forse tutti profeti? Sono forse tutti dottori? Fanno tutti dei miracoli?
1Corinzi 12:30 Tutti hanno forse i doni di guarigioni? Parlano tutti in altre lingue? Interpretano tutti?


Ogni singolo credente è un membro del Corpo di Cristo con una specifica e personale chiamata da esercitare nella misura di fede e grazia che gli è stata accordata.
Inevitabilmente, poiché Iddio chiama ciascuno di noi ad un servizio specifico, oltre alla grazia e la fede necessarie ad adempierlo, ci fornirà anche l'autorità adatta a questo ruolo. Come abbiamo visto prima, tale autorità è sempre e comunque delegata e mai assoluta. Essa serve per adempiere la parte di volontà di Dio che Egli vuole promuovere attraverso questo o quel Suo figlio. Tale autorità sarà riconosciuta da ogni spirito (sia angelico che demoniaco) e da ogni cristiano spirituale, cioè che cammina in ubbidienza allo Spirito Santo. Naturalmente il Signore provvederà a portare a buon fine qualsiasi opera nonostante le difficoltà e gli intralci presenti anche in un contesto pagano o idolatra poiché la Sua signorìa si estende a tutto il creato e ad ogni creatura, anche in stato di ribellione.

3.L'autorità nel Corpo di Cristo

2Timoteo 2:24 Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente.
2Timoteo 2:25 Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità,
2Timoteo 2:26 in modo che, rientrati in se stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.


A qualunque ministro di Dio, qualsiasi sia la sua opera e il suo servizio, è chiesto espressamente dalla Scrittura ad attenersi a tale comportamento e carattere. Questo è segno visibile della chiamata di Dio sulla loro vita.

1Timoteo 3:2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare,
1Timoteo 3:3 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro,
1Timoteo 3:4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi,
1Timoteo 3:6 che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo.
1Timoteo 3:7 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.


I pastori e gli anziani di chiesa devono espressamente rispondere invece a questi requisiti specifici affini al loro incarico. La loro espressione è espressione del loro ufficio, perciò è imprescindibile da esso.
Non ci può essere esercizio di autorità spirituale da persone che in modo eclatante non agiscono in tale modo poiché questa è prova evidente che le loro azioni e pensieri non saranno concordi con la volontà di Dio.
Come abbiamo visto prima, la Chiesa è costituita con lo stesso ordine di un corpo umano. Lo Spirito Santo è il sangue, cioè la vita che fluisce nel corpo intero, consentendo una profonda armonia d'insieme. Solo ascoltando e ubbidendo allo Spirito ogni singolo membro può esprimersi nella piena benedizione per il corpo intero, come è volontà di Dio.
I cinque ministeri istituiti dal Signore sono chiamati a portare a maturità ogni singolo credente, aiutandolo a crescere nella conoscenza del Signore Gesù, finchè non siano cresciuti alla Sua perfetta statura.

1Timoteo 5:17 Gli anziani che tengono bene la presidenza siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento;
1Timoteo 5:18 infatti la Scrittura dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»; e: «L'operaio è degno del suo salario».
1Timoteo 5:19 Non ricevere accuse contro un anziano, se non vi sono due o tre testimoni.


I pastori e gli anziani di chiesa che tengono bene la presidenza, cioè che esercitano il loro ministero in accordo ai requisiti loro richiesti visti prima, debbono essere reputati degni di doppio onore.
E' inoltre comandato di non ricevere accuse contro un anziano se non vi sono due o tre testimoni.

Matteo 18:15 «Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello;
Matteo 18:16 ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni.
Matteo 18:17 Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.
Matteo 18:18 Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo.


In caso specifico di grave peccato in seno alla chiesa (confermato da due o tre testimoni) , Gesù comanda di osservare questo protocollo. Questo è un modo lecito di esercitare l'autorità spirituale e la disciplina all'interno della chiesa.

1Corinzi 5:1 Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre!
1Corinzi 5:2 E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell'azione fosse tolto di mezzo a voi!
1Corinzi 5:3 Quanto a me, assente di persona ma presente in spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso un tale atto.
1Corinzi 5:4 Nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l'autorità del Signore nostro Gesù,
1Corinzi 5:5 ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù.


Nel caso in cui invece sorgano dispute dottrinali o su questioni morali che non riguardino peccati di qualcuno, non vi è alcuna possibilità di intervenire in modo così netto. E' lecito invece riunire tutti i fratelli coinvolti, confrontare le diverse opinioni e chiedere indicazione allo Spirito Santo a riguardo, al fine di raggiungere un accordo ed essere convinti da Dio e non dagli uomini.

Atti 11:1 Gli apostoli e i fratelli che si trovavano nella Giudea vennero a sapere che anche gli stranieri avevano ricevuto la Parola di Dio.
Atti 11:2 E quando Pietro salì a Gerusalemme, i credenti circoncisi lo contestavano,
Atti 11:3 dicendo: «Tu sei entrato in casa di uomini non circoncisi, e hai mangiato con loro!»


Atti 11:4 Allora Pietro raccontò loro le cose per ordine fin dal principio, dicendo:
Atti 11:5 «Io ero nella città di Ioppe in preghiera e, rapito in estasi, ebbi una visione: un oggetto, simile a una gran tovaglia, tenuto per i quattro capi, scendeva giù dal cielo, e giunse fino a me;
Atti 11:6 io, fissandolo con attenzione, lo esaminai e vidi quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo.
Atti 11:7 Udii anche una voce che mi diceva: "Pietro, àlzati, ammazza e mangia".
Atti 11:8 Ma io dissi: "No assolutamente, Signore; perché nulla di impuro o contaminato mi è mai entrato in bocca".
Atti 11:9 Ma la voce ribatté per la seconda volta dal cielo: "Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure".
Atti 11:10 E ciò accadde per tre volte, poi ogni cosa fu ritirata in cielo.
Atti 11:11 In quell'istante tre uomini, mandatimi da Cesarea, si presentarono alla casa dove eravamo.
Atti 11:12 Lo Spirito mi disse di andar con loro, senza farmene scrupolo. Anche questi sei fratelli vennero con me, ed entrammo in casa di quell'uomo.
Atti 11:13 Egli ci raccontò come aveva visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda qualcuno a Ioppe, e fa' venire Simone, detto anche Pietro.
Atti 11:14 Egli ti parlerà di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la tua famiglia".
Atti 11:15 Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, esattamente come su di noi al principio.
Atti 11:16 Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo".
Atti 11:17 Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbiamo creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio?»
Atti 11:18 Allora, udite queste cose, si calmarono e glorificarono Dio, dicendo: «Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche agli stranieri affinché abbiano la vita».


Non è desiderio di Dio che per le persone più in vista si abbiano riguardi personali, per quanto importante sia il loro ministero. E' fondamentale invece che ognuno sia trasparente e si confronti con i fratelli al fine di crescere insieme, sempre a scopo di edificazione reciproca, cercando e salvaguardando la sana dottrina.

Galati 2:11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare.
Galati 2:12 Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi.
Galati 2:13 E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia.
Galati 2:14 Ma quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei giudeo, vivi alla maniera degli stranieri e non dei Giudei, come mai costringi gli stranieri a vivere come i Giudei?»


Nel caso in cui non si raggiunge un accordo tra fratelli di pari maturità, nessuno può imporre la propria persona e opinione sull'altro in modo assoluto né tantomeno ostentare la propria autorità spirituale con scopo di comando su chiunque altro.

Atti 15:36 Dopo diversi giorni, Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo ora a visitare i fratelli di tutte le città in cui abbiamo annunciato la Parola del Signore, per vedere come stanno».
Atti 15:37 Barnaba voleva prendere con loro anche Giovanni detto Marco.
Atti 15:38 Ma Paolo riteneva che non dovessero prendere uno che si era separato da loro già in Panfilia, e non li aveva accompagnati nella loro opera.
Atti 15:39 Nacque un aspro dissenso, al punto che si separarono; Barnaba prese con sé Marco e s'imbarcò per Cipro;
Atti 15:40 Paolo, invece, scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore.


Nessun figlio di Dio infatti può signoreggiare (esercitare signoria, diritto di possesso) sulla fede di qualsiasi altro fratello in quanto vi è un solo Signore di tutti noi. E tutti noi siamo soggetti alla Sua signoria. Fra di noi vi deve essere invece collaborazione affinchè le membra del Corpo possano muoversi in armonia per raggiungere la piena volontà di Dio a riguardo.

2Corinzi 1:24 Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché nella fede già state saldi.

In tutto questo infatti, la cosa fondamentale per ogni individuo è vivere tendendo ad assomigliare sempre più al Signore Gesù, mettendo da parte sé stessi a favore del bene reciproco.

Efesini 4:1 Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,
Efesini 4:2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore,
Efesini 4:3 sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace.
Efesini 4:4 Vi è un corpo solo e un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della vostra vocazione.


Colossesi 3:13 Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.

Ognuno di noi deve aver ben chiaro in sè infatti lo scopo ultimo del servizio proprio e di ogni altro figlio di Dio, scopo davanti al quale si può soffrire, subire ingiustizie, persecuzioni così come è accaduto al nostro Signore. Questo è lo scopo della nostra vita terrena e che deve motivare ogni nostra azione:

Efesini 4:12 per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo,
Efesini 4:13 fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo;
Efesini 4:14 affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore;
Efesini 4:15 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.

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