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sabato 8 maggio 2010

Legge e Grazia: due binari paralleli.

Romani 7:1 O ignorate forse, fratelli (poiché parlo a persone che hanno conoscenza della legge), che la legge ha potere sull'uomo per tutto il tempo ch'egli vive?
Romani 7:2 Infatti la donna sposata è legata per legge al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, è sciolta dalla legge che la lega al marito.
Romani 7:3 Perciò, se lei diventa moglie di un altro uomo mentre il marito vive, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera da quella legge; così non è adultera se diventa moglie di un altro uomo.
Romani 7:4 Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutto a Dio.
Romani 7:5 Infatti, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose, risvegliate dalla legge, agivano nelle nostre membra allo scopo di portare frutto per la morte;
Romani 7:6 ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio della lettera.
Romani 7:7 Che cosa diremo dunque? La legge è peccato? No di certo! Anzi, io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge; poiché non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire».
Romani 7:8 Ma il peccato, còlta l'occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto.
Romani 7:9 Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii;
Romani 7:10 e il comandamento che avrebbe dovuto darmi vita, risultò che mi condannava a morte.
Romani 7:11 Perché il peccato, còlta l'occasione per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno e, per mezzo di esso, mi uccise.
Romani 7:12 Così la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono.
Romani 7:13 Ciò che è buono, diventò dunque per me morte? No di certo! È invece il peccato che mi è diventato morte, perché si rivelasse come peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante.
Romani 7:14 Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato.
Romani 7:15 Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio.
Romani 7:16 Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona;
Romani 7:17 allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Romani 7:18 Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no.
Romani 7:19 Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
Romani 7:20 Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me.
Romani 7:21 Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me.
Romani 7:22 Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore,
Romani 7:23 ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra.
Romani 7:24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Romani 7:25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.


Immaginiamo il binario di un treno che corre verso una certa destinazione.
Per millenni, Dio ha rivelato all'uomo che il solo modo per raggiungere questo traguardo era percorrere questo binario. Il binario della Legge.
Gli uomini quindi si sono attrezzati nel modo migliore che potevano, pronti a percorrere fino in fondo questo binario. Ben presto però l'impresa si è svelata impossibile. Al tempo di Gesù infatti, tutti gli ebrei chiamati "peccatori" erano semplicemente gli uomini che avevano rinunciato a osservare tutti i precetti di Mosè e dei farisei perchè giudicati impossibili da osservare. I farisei dal canto loro, avevano messo a fuoco tutta la loro vita in questa Legge, facendo del binario la meta stessa. Solo pochissime persone che avevano ricevuto una rivelazione da parte dello Spirito Santo avevano compreso appieno il significato della Legge. Queste persone sono chiamate dalla Parola di Dio "amico di Dio" e "uomo con il cuore secondo Dio". Ciò che hanno in comune è la loro conoscenza personale e intima con il Signore, contrapposti invece al popolo di Israele che si è sempre comportato in modo distaccato e apersonale.
Ad un certo punto della storia, è successo l'impensabile. Ciò che avevano profetizzato i profeti si è avverato in modo inaspettato e incomprensibile: il Figlio di Dio si è fatto uomo. Ha vissuto per un tempo fra di noi. Non è stato accolto dai suoi ed è stato ucciso. Non avendo mai commesso peccato, ha preso su di sè l'iniquità di tutti noi morendo al posto nostro e dando la possibilità a chiunque lo accettasse di diventare figlio di Dio. Con la forza e la maestosità di un fulmine, Dio ha rivelato quindi che quello non è l'unico binario. In realtà non è mai stato il binario giusto, ma soltanto un binario temporaneo in attesa di questo nuovo: la Grazia.
Ecco quindi che ci sono a questo punto due binari che corrono parallelamente. La Legge e la Grazia. Ora: tutti noi siamo per natura (in conseguenza alla caduta di Adamo) sul binario della Legge. Come possiamo dunque cambiare binario? E' necessario uno scambio.

Genesi 3:22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre».
Genesi 3:23 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto.
Genesi 3:24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.


Se Adamo avesse mangiato il frutto dell'albero della vita in condizione di peccato, sarebbe stato condannato a vivere nel peccato eterno. Separato per sempre dallo stesso Dio alla cui immagine era stato creato, senza alcuna possibilità di riscatto. Ringraziamo Dio dunque per aver allontanato i nostri progenitori da quell'albero e per averlo protetto con tale accuratezza!
Grazie a Dio dunque, abbiamo la morte!!
Nonostante sia da sempre vissuta come la somma ingiustizia, nonostante influenzi tutta la nostra esistenza, la morte è l'unica cosa che ci concede la possibilità di riscatto offerta dal Signore.
La morte di Gesù infatti non fu una semplice morte. Nella Sua morte ogni credente vi è identificato.
In Lui siamo morti noi tutti.
In Lui siamo risorti noi tutti.
Questo è lo scambio ferroviario previsto da Dio.
Attraverso questa identificazione quindi, siamo morti alla Legge ma vivi alla Grazia.

Prestiamo particolare attenzione però ora.
Nonostante questa sia una realtà posizionale, è necessario per noi farne esperienza. Viverla. Sperimentarla. Crescere in essa.
Nonostante il nostro spirito sia risvegliato infatti, la nostra mente deve rinnovarsi secondo la mente di Dio, e ciò è possibile soltanto conoscendo i Suoi pensieri, La Sua Parola e camminando in ubbidienza allo Spirito Santo.
Liberi dalla morsa della Legge infatti, se la nostra mente non è rinnovata ma è ancora sottomessa alla nostra vecchia concezione di vita, possiamo tornare a vivere sotto la sua influenza. Uomini liberi che vivono come schiavi, non conoscendo come si possa condurre la propria vita in libertà.

Romani 7:15 Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio.
Romani 7:16 Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona;
Romani 7:17 allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.


Questo è esattamente il caso indicato. Volendo fare il bene non lo riesco a fare, poichè resta ancora il bene che posso fare io. E tutto quello che viene da me (comprese le cose buone) non deve essere considerato adatto al raggiungimento dell'obiettivo: vivere secondo Dio. Qual'è dunque la soluzione??

Romani 7:24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
Romani 7:25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.


La soluzione è Gesù Cristo. La soluzione è l'identificazione posizionale con la Sua morte e risurrezione. Ma l'efficacia di questa realtà posizionale sta unicamente nel non considerare completamente sè stessi (attitudini positive e negative) e volgersi invece in modo totale verso Dio Padre attraverso Gesù Cristo mediante lo Spirito Santo. Molto probabilmente penserai a questo punto: "Sì, certo. Ma a livello pratico come posso fare? Cosa devo fare?"
La risposta più concreta è quella di abbandonare ogni pensiero, ogni proposito, ogni turbamento, ogni senso di colpa, ogni tentazione ai piedi di Gesù. Presentarsi a Lui esattamente come siamo. Con l'umore e lo stato d'animo del momento. Invocare il Suo nome. Dimorare e riposare dalle proprie opere in Lui. Riposarsi ai Suoi piedi. Chiedere perdono. E una volta perdonati, chiedere Grazia e consiglio per affrontare ogni cosa. Egli non mancherà mai di fornire guida, consiglio e sostegno.
Non fissiamo gli occhi sui problemi, sui peccati, su noi stessi, sulle nostre opere! Questo è il binario della Legge!
Fissiamo invece gli occhi su Gesù, perchè questo è il modo che è piaciuto al Padre di provvederci.

2Corinzi 12:9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

Noi tutti siamo deboli e mancanti in molte cose. Prendiamone atto. Non possiamo farci nulla. Non cambieremo mai in questo fino alla restaurazione di tutte le cose. Ma, partendo da quì, affidiamo la nostra forza non nella nostra debolezza ma sulla Grazia di Dio! Ciò che noi non possiamo fare, la Grazia del Signore può fare in noi!
Se guarderemo in questa direzione, automaticamente i nostri passi ci condurranno di conseguenza. La nostra mente verrà rinnovata. Faremo esperienza di vita con Dio. Cammineremo secondo lo Spirito. E non adempiremo più i desideri della carne.

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