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lunedì 24 maggio 2010

Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.

1Corinzi 4:1 Così, ognuno ci consideri servitori di Cristo e amministratori dei misteri di Dio.
1Corinzi 4:2 Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele.
1Corinzi 4:3 A me poi pochissimo importa di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppure da me stesso.
1Corinzi 4:4 Infatti non ho coscienza di alcuna colpa; non per questo però sono giustificato; colui che mi giudica è il Signore.
1Corinzi 4:5 Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce quello che è nascosto nelle tenebre e manifesterà i pensieri dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.


Ogni figlio di Dio è chiamato ad essere suo servitore, suo operaio, suo ministro, nella misura della sua chiamata personale.

Matteo 25:14 «Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni.
Matteo 25:15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì.


Ogni credente ha ricevuto dal Signore infatti dei talenti. Doni personali, doni spirituali, potenzialità da esprimere per adempiere la propria chiamata.
Tutto ciò viene donato da Dio stesso, e da nessun uomo. Gli uomini (altri ministri di Dio) infatti possono e devono riconoscere negli altri fratelli le chiamate e i ministeri affidatagli per confermare e ordinare però ciò che è già stato creato e promosso dal Signore.

Galati 1:11 Vi dichiaro, fratelli, che il vangelo da me annunciato non è opera d'uomo;
Galati 1:12 perché io stesso non l'ho ricevuto né l'ho imparato da un uomo, ma l'ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo.


Non abbiamo solo bisogno di venire alla conoscenza umana del Vangelo. Abbiamo bisogno di ricevere la rivelazione personale del Vangelo di Dio. Esso infatti non consiste nel conoscere soltanto una "buona notizia" ma per viverla e riconoscerla spiritualmente. Ciò che più inciderà le nostre vite spirituali non saranno le lezioni apprese da uomini, ma quelle apprese per rivelazioni di Gesù Cristo. Queste rivelazioni personali sono capisaldi della nostra esistenza, altari nei quali ricordarci in tutta la nostra vita del patto che Dio ha fatto con noi. Non con il pastore, non con il diacono, non con le nostre guide ma con noi personalmente. Questa è la comunione e la conoscenza del Dio vivente.
Un ministro ordinato da un uomo fallirà il suo servizio. Un ministro ordinato da Dio adempierà perfettamente la Sua volontà. Certo, gli apostoli sono chiamati a nominare anziani e pastori. I pastori sono chiamati a nominare diaconi. Ma queste nomine devono essere fatte con discernimento spirituale, comprendendo e ufficializzando quel che Dio sta facendo e chi Dio sta scegliendo per questi ruoli.
Quando la chiamata è da Dio, c'è frutto spirituale.
Ci sono però anche molteplici ostacoli.
Non tutte le persone possono comprendere. Non tutti i fratelli hanno il discernimento adatto per capire chi è un autentico ministro di Dio e chi no.

2Corinzi 11:19 Or voi, pur essendo savi, li sopportate volentieri i pazzi!
2Corinzi 11:20 Infatti, se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s'innalza sopra di voi, se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate.


E' nell'indole dell'uomo pensare e giudicare con la sua mente carnale.
E' facile dunque vedere come anche nelle chiese di Dio vengano innalzati falsi fratelli, con un carattere brillante e screditati invece autentici ministri di Dio, disprezzando lo Spirito. Questo è un male molto grave.

Ciò che è fondamentale per un ministro, è essere trovato fedele.

2Corinzi 3:1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi?
2Corinzi 3:2 La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini;
2Corinzi 3:3 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.


Un autentico ministro di Dio non deve aver bisogno di lettere di raccomandazione. Di attestati teologici. Di raccomandazioni personali.
La lettera, il riconoscimento deve essere solo il frutto portato nelle persone che si sono servite per la volontà di Dio.
Chi serve con coscienza pulita, chi serve ministrando i misteri di Dio con amore, chi vive e dimora nel Signore Gesù, non ha bisogno di raccomandazioni e non ha paura nè interesse nell'essere giudicato da alcun uomo, da alcun tribunale umano.
Bisogna certamente rendere conto del proprio operato alla Chiesa, ma sopra ogni cosa bisogna rendere conto del proprio operato a Dio. Quando verrà il Signore, manifesterà i pensieri del cuore di ognuno e ciascuno riceverà la giusta retribuzione da Dio.

1Corinzi 4:2 Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele.
1Corinzi 4:3 A me poi pochissimo importa di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppure da me stesso.


Facciamo del nostro meglio davanti al Signore. Agiamo con coscienza pura. Viviamo in modo santo. Serviamo il nostro prossimo. Confrontiamoci ed ascoltiamo i nostri fratelli nella fede. Camminiamo in umiltà ben lontano da ogni ribellione personale. Ma vegliamo in modo saggio, esercitiamo il nostro discernimento e lasciamoci influenzare solo fino ad un certo punto, quello che riconosciamo come stabilito da Dio. Il punto dopo il quale dovremmo iniziare a scendere a compromesso con ciò che riconosciamo come la volontà di Dio per la nostra vita. Oltre questo punto, solo Dio è nostro giudice e solo a Lui dovremo rendere conto delle nostre azioni. Non cadiamo nell'inganno di confidare o compiacere gli uomini. Rispondiamo solo alla chiamata di Dio. Il riconoscimento verrà da Lui.

Galati 1:10 Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.

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