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martedì 26 novembre 2013

Martin Lutero e la nascita della Riforma

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione:  tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo GesùRomani 3:21-24 
Martin Lutero nasce nel 1483 in una regione della Germania orientale. Inizia a studiare filosofia e diritto, ma un evento accaduto nel 1505 cambia drasticamente la sua vita. Mentre era in viaggio infatti, viene sorpreso da una violenta bufera; temendo per la sua vita, Martin fa un voto: promette di farsi monaco se sopravviverà a quel pericoloso momento. 
Superando la tempesta, decide di entrare nell'ordine dei monaci agostiani, ricevendo l'ordinazione come sacerdote nel 1507.
L'abate e teologo von Staupitz nota da subito il suo potenziale, suggerendolo come docente al principe elettore Federico III di Sassonia, che aveva appena fondato l'Università di Wittemberg. Già dall'anno successivo iniziò qui a insegnare e approfondire i suoi studi di teologia. Lutero è ossessionato dal problema della salvezza dell'anima. Come può l'uomo sapere se, compiendo buone opere, sta uniformandosi alla volontà di Dio? Questa domanda vortica nella sua mente tormentandolo per parecchi anni attraverso un lungo percorso di ricerca spirituale. Nel 1513, mentre meditava giorno e notte su questo tema, d'improvviso colse il nesso su due importanti passi della Lettera ai Romani, iniziando a intendere la giustizia di Dio come la giustizia per la quale il giusto vive in virtù del dono di Dio ricevuto per fede. Questa scoperta conduce Lutero verso l'elaborazione di una nuova teologia. In un contesto religioso permeato dalla simonia, egli mette a fuoco l'insegnamento biblico relativo al perdono gratuito di Dio per l'uomo peccatore irrimediabilmente corrotto dal peccato, offerto come dono grazie al sacrificio di Cristo. Approfondendo lo studio della Bibbia, si consolida questo pensiero, arrivando alla prima formulazione della dottrina della giustificazione per fede. All'inizio del 1514, Alberto del Brandeburgo si candida ad arcivescovo di Magonza, per il quale insediamento gli viene richiesto di versare un'elevatissima tassa. Alberto si rivolge a dei banchieri per avere un prestito, e proprio per estinguere questo debito, il papa concede che in quel territorio venga proclamata un'indulgenza il cui ricavato andrà per l'appunto per metà ad Alberto e per l'altra metà nel fondo per la costruzione della basilica di San Pietro. A coloro che versano un'offerta viene promessa la libera scelta del confessore, la liberazione delle anime dei loro cari dal purgatorio, e la remissione completa di tutti i peccati. Profondamente indignato da questo mercanteggiare, Lutero il 31 Ottobre del 1517 affigge sul portone della chiesa del nuovo arcivescovo di Magonza 95 tesi nelle quali sfida la Chiesa cattolica romana sulla natura delle penitenze, l'autorità del papa e l'utilità delle indulgenze. Come conseguenza, viene emanata la bolla pontificia Exsurge Domine, che condanna 41 tesi e concede a Martin Lutero due mesi per fare atto di sottomissione, pena la scomunica. La sua risposta pubblica avviene il 10 Dicembre 1520, quando a Wittemberg egli brucia pubblicamente la bolla e i volumi del diritto canonico.  



Nella primavera del 1521, Lutero viene convocato davanti alla Dieta di Worms dal nuovo imperatore Carlo V di Asburgo, dove ancora una volta rifiuta di trattare:
«A meno che non venga convinto da testimonianze delle scritture o
da ragioni evidenti — poiché non confido né nel Papa, né nel solo Concilio, poiché è certo che essi hanno spesso errato e contraddetto loro stessi — sono tenuto saldo dalle scritture da me addotte, e la mia coscienza è prigioniera dalla parola di Dio, ed io non posso né voglio revocare alcunché, vedendo che non è sicuro o giusto agire contro la coscienza. Dio mi aiuti. Amen.»
 Lutero viene messo al bando dall'Impero, ma durante il viaggio di ritorno alcuni soldati di Federico di Sassonia fingono un rapimento e lo conducono nel castello di Wartburg, dove rimane nascosto per quasi un anno. Qui, continua a scrivere numerosi trattati accomunati dalla critica complessiva e radicale della Chiesa di Roma, della liturgia cattolica e del clero. All'istituzione umana della chiesa visibile, egli contrappone la Chiesa invisibile, l'insieme di credenti sinceri che accettano la Parola di Dio. Il 3 Gennaio 1521 con la bolla Decet Romanum Pontificem, papa Leone X scomunica Lutero con l'accusa di eresia. Nel 1522 Lutero pubblica la traduzione del Nuovo Testamento in tedesco. I suoi scritti riscuotono immediatamente un grande successo, diffondendosi velocemente in tutta la Germania. Fattori religiosi, sociali, politici ed economici si intrecciano a suo favore aumentando velocemente il numero dei suoi seguaci e di nuovi convertiti alla sobria verità del Vangelo. Le sue idee però si allargano anche all'intera Europa grazie alla propaganda dei suoi discepoli diffusa tramite appassionate prediche, oltre che attraverso la stampa dei trattati e libri di Lutero. Anche la musica e le arti figurative però rivestono un ruolo di primo piano, facendo breccia soprattutto nei credenti più semplici e analfabeti. Progressivamente sempre più città si rifiutano di applicare l'Editto di Worms, che condanna Lutero, abbracciando questo nuovo movimento.

Tra il 1524 e il 1525, all'apice dei contrasti, si consuma la rottura tra Riforma luterana e Umanesimo: Lutero ed Erasmo da Rotterdam si confrontano
principalmente sul tema del libero arbitrio. Erasmo sostiene la tesi che l'uomo sia dotato di libero arbitrio e che questo lo renda nella condizione di contribuire alla propria salvezza. La risposta del riformatore fu pubblicata nel libro "De servo arbitrio", dove prepara la sua confutazione affrontando l'argomento attraverso le Scritture, la riflessione sul potere umano, e il concetto di predestinazione. Leggiamo un estratto:
Che può l’uomo? Per essere corretta, la domanda deve essere espressa così, in termini assoluti, non relativi (che può, grazie a Dio, l’uomo?). Si parla infatti di forza di libero arbitrio, non di forza della grazia. Conseguentemente, soprattutto tre motivi dimostrano che l’uomo non può fare niente: solo Dio possiede il libero arbitrio, perché solo lui “può e fa” ed è dunque solo attraverso Lui che l’uomo può fare qualcosa; se noi, poi, attribuiamo all’uomo una qualche capacità d’azione nell’opera della salvezza, allora viene meno il fondamento della sua beatitudine che posa sul Cristo, che si sarebbe quindi sacrificato inutilmente e altrettanto inutilmente avrebbe inviato lo Spirito Santo (se Cristo ha redento gli uomini con il suo sangue, dobbiamo pur credere che l’uomo era completamente perduto, altrimenti renderemmo Cristo superfluo!); e infine: dal momento che c’è grazia, non può esserci libero arbitrio.
Nel 1526 Lutero fissa per la prima volta in modo completo la liturgia destinata a sostituire la messa cattolica, completando nel 1529 il "grande catechismo" dedicato agli adulti e il "piccolo catechismo" dedicato ai bambini. Il culto luterano, celebrato progressivamente solo in tedesco, si fonda su tre movimento fondamentali: la predicazione (inteso come commento dei vangeli), il canto dei cantici spirituali (molti dei quali composti da Lutero stesso) e la cena (la comunione espressa con il pane e il vino). L'appoggio del principe elettore di Sassonia, permette di ispezionare e organizzare le parrocchie secondo il nuovo modello. Quando l'imperatore Carlo V convoca una nuova dieta per frenare l'avanzata della Riforma ed esigere l'applicazione dell'Editto di Worms è già troppo tardi: due terzi delle città dell'impero hanno ormai rotto con la Chiesa di Roma. Quattordici città e sei prìncipi si oppongono all'ordine imperiale e fondano la Lega luterana di Smalcalda.

Martin Lutero muore a Eisleben il 18 febbraio 1546, lasciando in eredità una corrente religiosa che sembrava impensabile solo fino a pochi decenni prima. Le sue idee continuarono a vivere nella professione di fede Luterana, formando il substrato su cui si svilupparono in seguito tutte le denominazioni del cristianesimo protestante.
« (Dio) Mi ha dato vestiti e scarpe, mangiare e bere, casa, moglie e figlio, campo, bestiame e tutti i beni... e tutto questo senza merito né dignità alcuna da parte mia, per pura, paterna, divina misericordia. Per tutto questo io devo ringraziarlo e lodarlo, servirgli e obbedirgli.»(M. Lutero, Scritti religiosi)


Bibliografia

La Riforma
Lutero, Calvino e i protestanti. Olivier Christin. Ed. Universale Electa/Gallimard

Teologia Cristiana. Alister E. McGrath. Ed. Claudiana

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