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venerdì 30 aprile 2010

L'essenza del Cristiano

Matteo 23:16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato.
Matteo 23:17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro?
Matteo 23:23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.


In un momento di profonda indignazione, Gesù proferisce queste parole contro gli scribi e i farisei; religiosi ebrei che osservavano rigidamente la legge e le loro tradizioni scivolando via però da tutto quello che la legge e la tradizione doveva rappresentare, da ciò quindi che era davvero importante per Dio.

La mente umana ha bisogno di sicurezze, di certezze per poter vivere in serenità.
Tutte le religioni del mondo forniscono queste sicurezze con una serie di comportamenti, di regole, di precetti. Se vivi in questo modo e fai queste serie di cose, puoi andare in paradiso, altrimenti no. Nonostante anche l'unico vero Dio (YHWH) abbia trasmesso all'uomo delle Leggi da rispettare, tutte le persone che nell'Antico Testamento Lo hanno conosciuto da vicino, hanno ben compreso che il fine ultimo non era la Legge, ma qualcos'altro.
Nei secoli è stato molto facile per l'uomo prendere questa Legge e farne delle vuote tradizioni.
Ma qual'è quindi il modo giusto di vivere? Perchè un buon comportamento non è la cosa più importante agli occhi di Dio? Penso che i seguenti passi rispondano a queste domande.

Matteo 22:34 I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono;
Matteo 22:35 e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova:
Matteo 22:36 «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?»
Matteo 22:37 Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente".
Matteo 22:38 Questo è il grande e il primo comandamento.
Matteo 22:39 Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso".
Matteo 22:40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».


Amare il Signore è il grande e primo comandamento. Ama il tuo prossimo come te stesso è il secondo. Da questi due dipendono tutta la legge e i profeti. Cioè, tutta la Legge di Mosè e tutte le profezie della Bibbia se non sono affiancate dall'amore per Dio, non valgono nulla.
Ecco quindi che apprendiamo ciò che il cuore del Signore ci vuole comunicare.
La cosa veramente fondamentale non è andare in chiesa tutte le domeniche. Non è applicarsi negli studi biblici. Non è essere sottomessi ad ogni autorità. Non è dare la decima in chiesa. Non è fare volontariato. Sono tutte cose buone, ma senza l'amore per Dio non sono nulla.
Non importa quante siano le tue opere, quanto buona sia la tua educazione. Tutte queste cose sono come lo scheletro di una nave: senza i pannelli di legno per completare lo scafo e senza tutte le finiture necessarie per il varo, resta assolutamente inutile e anche abbastanza brutto.
Ogni nostra buona opera svolta senza la motivazione di una bruciante passione per il Signore, è brutta ai Suoi occhi.
Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro? Cos'è più grande: la tua buona azione o Colui che la santifica?

Osea 6:4 «Che ti farò, o Efraim?
Che ti farò, o Giuda?
La vostra bontà è come una nuvola del mattino,
come la rugiada del mattino, che presto scompare.
Osea 6:5 Per questo li faccio a pezzi mediante i profeti,
li uccido con le parole della mia bocca,
e il mio giudizio verrà fuori come la luce.
Osea 6:6 Poiché io desidero bontà, non sacrifici,
e la conoscenza di Dio più degli olocausti.


In queste dure parole, il Signore sottolinea a fuoco ciò che è importante: la conoscenza che abbiamo di Lui, non sacrifici, non voti, non azioni. Questa conoscenza non è intellettuale ma esperienziale. Tutti quanti conosciamo Alessandro Magno ma nessuno di noi lo ha mai conosciuto. Tutti quanti conoscono Dio, molti credono in Dio ma quanti lo conoscono davvero? Quanti vivono per Lui, insieme a Lui??
Quanti conoscono davvero la persona e la personalità del Signore Gesù mediante l'esperienza con il Suo Spirito?
Meditiamo.
Questo è quello che Iddio richiede.

Una volta che viviamo con Dio sapremo anche vivere per Lui. Andremo in chiesa tutte le domeniche. Ci applicheremo negli studi biblici. saremo sottomessi ad ogni autorità. Daremo la decima in chiesa. Faremo volontariato. In modo sano però. Compiendo ogni azione perchè ce lo chiede il Signore e animati dal Suo amore. Sapendo riconoscere che tutto ciò è in funzione di Lui e che senza Lui non hanno senso.

Colossesi 2:18 Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale,
Colossesi 2:19 senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio.
Colossesi 2:20 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali:
Colossesi 2:21 «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare»
Colossesi 2:22 (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini?
Colossesi 2:23 Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne.


In Cristo abbiamo libertà. Egli è morto per i nostri peccati e solo e unicamente in virtù del Suo sacrificio possiamo accedere al trono di Dio.
Stiamo attenti dunque a chi pone fardelli troppo pesanti sulle nostre spalle. Stiamo attenti a chi impone precetti che hanno una parvenza di sapienza per quanti riguarda il culto volontario di umiltà e austerità nel trattare il corpo, ma che provengono da chi non si attiene al Capo, da chi non è innestato in Gesù.

Che la nostra relazione con il Signore sia la nostra capacità di giudicare le cose della vita. Perchè solo così vivremo secondo Dio.
La nostra certezza, la nostra sicurezza sulla quale poggiare per vivere sereni non deve essere alcun precetto. Deve essere la conoscenza di una Persona: la Conoscenza del Signore. Lui è la costante. Tutto il resto è la variabile.

Salmi 46:10 «Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio.
Io sarò glorificato fra le nazioni,
sarò glorificato sulla terra».


Se non hai mai vissuto in questo modo, raccogli la parola che hai appena letta. Fermati.
E riconosci che Gesù è Dio. Vai a Lui esattamente come sei. Non nascondere i tuoi sentimenti ma presentali al Signore.
Invoca la Sua presenza.
Rivolgi a Lui il desiderio di conoscerLo davvero, di cominciare da principio a vivere in un modo nuovo. Ogni istante, ogni ora, ogni giorno dimoranti in Lui. Non è utopia, non è impossibile. E ciò che Egli desidera condividere con te.

Giovanni 15:4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me.
Giovanni 15:5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla.

martedì 27 aprile 2010

Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi

Deuteronomio 13:1 Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annuncia un segno o un prodigio,
Deuteronomio 13:2 e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie, ed egli ti dice: «Andiamo dietro a dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuto, e serviamoli»,
Deuteronomio 13:3 tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore, perché il SIGNORE, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il SIGNORE, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra.
Deuteronomio 13:4 Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui.
Deuteronomio 13:5 Quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l'apostasia dal SIGNORE Dio vostro che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, per spingerti fuori dalla via per la quale il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te.


Penso che questo passo sia più chiaro ed esplicativo di Deuteronomio 18.
Il punto fondamentale infatti non è neanche l'accuratezza e adempimento delle profezie. Il cuore del messaggio da parte del Signore è questo: a cosa porta quel profeta? Verso cosa conduce quella profezia? Quel sermone? Quello stile di vita? Quella testimonianza? Quel modo di fare? - potremmo dire noi -.
Porta ad avvicinarsi al Signore e ad amarlo di più, o al contrario porta ad allontanarsi da Lui? Quì sta tutto il discernimento spirituale.

1Giovanni 4:1 Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.
1Giovanni 4:2 Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio;
1Giovanni 4:3 e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo.


L'Apostolo Giovanni ci invita a provare gli spiriti. Non solo gli spiriti malvagi, ma anche e soprattutto gli spiriti degli uomini.

Luca 6:45 L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene, e l'uomo malvagio dal malvagio tesoro del suo cuore tira fuori il male; perché dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca

Il cuore dell'uomo è il suo spirito. Ciò che è nello spirito dell'uomo, si paleserà nelle sue parole e nelle sue azioni. Se le sue parole - e le sue azioni - glorificano Gesù, è da Dio. Al contrario, se rinnegano Gesù a parole e azioni, allora è sotto l'influenza dell'avversario. Noi cristiani siamo chiamati a portare l'amore di Dio alle persone nel mondo che non Lo conoscono e che sono tenute schiave del nemico. Questa è la volontà del Signore. Ma allo stesso tempo dobbiamo prestare molta attenzione a discernere il comportamento e le parole di chi è fra di noi.
Tutti i versetti letti fino ad ora infatti non si riferiscono a un giudizio da parte del popolo di Dio verso le nazioni straniere o verso le persone che non conoscono Dio. Tutte queste esortazioni di discernimento sono per il popolo di Dio che è chiamato ad applicarle per sè stesso! La Chiesa ha sempre prosperato sotto le persecuzioni infatti, ma ciò che le ha inflitto il danno più grave nella storia è l'avere in sè stessa falsi profeti e falsi apostoli che con la loro condotta e con le loro parole portavano il popolo di Dio a peccare allontanandosi dal Signore. Questo è il gravissimo pericolo per il quale veniamo messi in guardia!

Isaia 5:20 Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
Isaia 5:24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e come la fiamma consuma l'erba secca,
così la loro radice sarà come marciume,
e il loro fiore sarà portato via come polvere,
perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti,
e hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele.


L'avvertimento di Dio è molto serio. Egli ci ha dato la Sua Parola come linea guida per comprendere ciò che è bene da ciò che è male poichè il nostro senso naturale di conoscenza del bene e del male è distorto e sbagliato. Noi credenti quindi siamo chiamati a camminare nelle direttive del Signore. Ma quando sorge in seno alla chiesa un apostata che minimizza il peccato e porta ad allontanarsi da Dio, allora noi dutti dovremmo prestare particolare attenzione. Il male infatti si propaga facilmente infiammando gli uni gli altri.

1Corinzi 5:9 Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori;
1Corinzi 5:10 non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo;
1Corinzi 5:11 ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare.
1Corinzi 5:12 Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?
1Corinzi 5:13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi.


Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi. Questo è il centro del messaggio.
Questo non significa bandire dalla chiesa chiunque viene trovato in peccato o chiunque si sia allontanato dal Signore:

Galati 6:1 Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato.
Galati 6:2 Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo.
Galati 6:3 Infatti se uno pensa di essere qualcosa pur non essendo nulla, inganna se stesso.
Galati 6:4 Ciascuno esamini invece l'opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri.
Galati 6:5 Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.


Significa invece intervenire qualora ci sia chi, chiamandosi fratello, sia un impenitente fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro.
Questa infatti è la disciplina e la volontà del Signore a riguardo.

lunedì 26 aprile 2010

Il capolavoro di Dio.

Efesini 1:22 Ogni cosa egli [Dio Padre] ha posta sotto i suoi piedi [di Gesù] e lo ha dato per capo supremo alla chiesa,
Efesini 1:23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.


Leggendo la lettera agli Efesini, questi versetti hanno totalizzato la mia attenzione.
La Chiesa è il corpo di Gesù.
La Chiesa è il Suo corpo.
La Chiesa è parte di Lui.

La Chiesa è il compimento di Lui, cioè di Colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. Che profondità in queste parole! E' come se significasse questo: il lavoro di Gesù, il Suo scopo principale, ciò che desidera di più e che gli viene eccellentemente è portare a termine, compiere, portare a perfezione ogni cosa in tutti. Lui è il perfezionatore, Colui che perfeziona ogni cosa! Gesù prende ciò che è incompleto, rotto, disordinato e lo completa, lo ripara, lo mette in ordine. Questo per ogni cosa e per tutti, per tutte le persone! Se sei imperfetto, se ti senti mancante in qualunque cosa, Gesù è la Persona che fa per te! Completarti, curarti, crescerti, perfezionarti è quello che vuole fare e solo Lui lo sa fare in modo totalmente eccellente.

Ma qual'è dunque il perfezionamento del Perfezionatore? Il compimento del compitore? Qual'è l'opera per la quale può sedersi soddisfatto e godere della Sua attività con incontenibile gioia?
La Sua Chiesa.
L'apice più alto del lavoro del Signore è la Sua Chiesa. Il Corpo di Cristo. Parte di Sè stesso.

Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Anche quì vediamo come è Gesù che crea la fede, ed è Suo compito renderla perfetta! Nella Sua mente, la gioia che provava per quella che sarebbe diventata la Sua Chiesa, la Sua Sposa, parte di Sè stesso, gli diede la forza di sopportare la tortura, l'inchiodamento alla croce, l'infamia, l'abbandono da parte di tutti coloro che conosceva e amava, la morte. Soffermiamoci a comprendere insieme quanto sia profondo questo lacerante dolore. Soffermiamoci a meditare quanto possa essere prorompente questa gioia. Tale è la gioia che il Signore ha per la Sua Chiesa. Per noi.

Quale può essere una gioia da paragonare a questa? Mi viene in mente solo un esempio:

Genesi 2:22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo.
Genesi 2:23 L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo».
Genesi 2:24 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.

Ciò che l'uomo dice al v.23 in realtà è un vero e proprio cantico di gioia. Adamo dopo essersi accorto di essere solo, di non aver nessun'altra creatura al suo pari, della sua stessa altezza, da poter guardare occhi negli occhi (ke-negdo), si sveglia da un momento di sonno e con enorme sorpresa e gioia realizza che non è più solo! C'è qualcuno che non è mai esistito prima, una controparte di sè stesso, qualcuno della propria materia, della stessa realtà esistenziale! Riuscite a immaginare felicità più grande? Ecco quanto grande penso che possa essere stata la gioia che visse il Signore per potersi sacrificare in tal modo.
Pensate sia fuori luogo questo pensiero? Torniamo allora alla lettera agli Efesini.

Efesini 5:25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei,
Efesini 5:26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola,
Efesini 5:27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.
Efesini 5:28 Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso.
Efesini 5:29 Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa,
Efesini 5:30 poiché siamo membra del suo corpo.
Efesini 5:31 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola.
Efesini 5:32 Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa.

Prestiamo attenzione e rileggiamolo più volte. L'Apostolo vuole parlare del rapporto fra marito e moglie. A questo punto dell'epistola giunge questo argomento e desidera dare delle indicazioni a riguardo ai santi che sono in Efeso in modo che possano affrontare e vivere anche il rapporto coniugale come vuole il Signore. Inspiegabilmente però possiamo constatare le sue continue digressioni in tutto questo capitolo. Parla di mariti e mogli, ma non ce la fa, torna a parlare di Cristo e la Chiesa! Perchè? Gesù è il fulcro di ogni cosa, il centro di ogni suo discorso in qualsiasi argomento. Ciò che lo spinge anche parlando del matrimonio a continuare a tornare a Gesù e la Chiesa nonostante siano apparentemente fuori tema, si trova al versetto 32. C'è la rivelazione, l'accenno a un grande mistero. L'uomo si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Questo è un grande mistero riguardo......... Cristo e alla Chiesa!! Cristo e la Chiesa si uniranno in matrimonio e si legheranno in modo indissolubile. L'Apostolo scriveva a riguardo del matrimonio ma era come sovrappensiero, la sua attenzione veniva spesso rapita nel significato spirituale del matrimonio, nel motivo per cui Iddio lo ha creato. Come immagine del Matrimonio Celeste, tra Suo Figlio Gesù e la Chiesa. La Chiesa, parte di Cristo. Questo è davvero un grande mistero. In realtà, il capolavoro di Dio è questo. La creazione, il riscatto e la cura della Chiesa, fino a quando raggiungerà la perfezione grazie al Suo sposo, con il quale converrà a nozze. Comprendiamo quindi perchè in tutte le Scritture l'idolatria viene nominata dal Signore adulterio. L'idolatria è adulterio spirituale.

Geremia 3:8 Benché io avessi ripudiato l'infedele Israele a causa di tutti i suoi adulteri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a prostituirsi anche lei.
Geremia 3:9 Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno [con idoli].



Apocalisse 19:6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, ha stabilito il suo regno.
Apocalisse 19:7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata.
Apocalisse 19:8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».
Apocalisse 19:9 E l'angelo mi disse: «Scrivi: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello"». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio».

Apocalisse 21:9 Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò, dicendo: «Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello».
Apocalisse 21:2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Apocalisse 21:3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Apocalisse 21:4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».
Apocalisse 21:5 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse:
Apocalisse 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita.
Apocalisse 21:7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.

Questo è il capolavoro del Signore.

venerdì 23 aprile 2010

Il candelabro dalle sette lampade.

Esodo 25:31 «Farai anche un candelabro d'oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti di un pezzo col candelabro.
Esodo 25:32 Dai lati gli usciranno sei bracci: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro.

Esodo 25:37 Farai pure le sue lampade, in numero di sette; le sue lampade si accenderanno in modo che la luce rischiari lo spazio davanti al candelabro.
Esodo 25:40 Vedi di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.

Ebrei 8:5 Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte».

Il Tabernacolo che costruì Mosè, fu eretto in base alla rivelazione che il Signore gli diede in relazione al vero Tabernacolo Celeste. Ne era la rappresentazione.

Ebrei 9:2 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale si trovavano il candeliere, la tavola e i pani della presentazione. Questo si chiamava il luogo santo.
Ebrei 9:3 Dietro la seconda cortina c'era il tabernacolo, detto il luogo santissimo.
Ebrei 9:4 Conteneva un incensiere d'oro, l'arca del patto tutta ricoperta d'oro, nella quale c'erano un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aaronne che era fiorita e le tavole del patto.
Ebrei 9:5 E sopra l'arca c'erano i cherubini della gloria che coprivano con le ali il propiziatorio.


Questa tenda del convegno era costituita da varie stanze ottenute con dei teli. C'era un cortile. Una prima stanza - il luogo Santo - dove vi erano il candeliere dalle sette lampade, la tavola e i pani della presentazione. E successivamente una seconda stanza - il luogo Santissimo - dove vi era l'Arca dell'Alleanza, che rappresentava il trono di Dio (la presenza di Dio)

Desidero in questa occasione soffermarmi sul significato del candeliere. Se tutto ciò è la copia di una realtà spirituale, cosa rappresenta questo candeliere? E perchè ha sette lampade??
La risposta a queste domande le abbiamo in ciò che l'Apostolo Giovanni vide quando fu rapito in cielo:

Apocalisse 4:5 Dal trono [di Dio] uscivano lampi, voci e tuoni.
Davanti al trono c'erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.


Ecco quindi che il candeliere d'oro costruito per il Tabernacolo, fu costruito per rappresentare i sette Spiriti di Dio.

Isaia 11:1 Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai,
e un rampollo spunterà dalle sue radici.
Isaia 11:2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui:
Spirito di saggezza e d'intelligenza,
Spirito di consiglio e di forza,
Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.


Il candeliere era costruito in modo che il tronco sfociasse in una lampada. Dal tronco partivano tre bracci a destra e tre a sinistra terminanti tutti con una lampada. In questo modo le lampade totali erano sette. Vediamo quì ugualmente i sette spiriti di Dio: al centro il tronco che è lo Spirito del Signore. E tre spiriti a "sinistra" e tre a "destra".
Questo brano insegna come i sette Spiriti di Dio "riposano" sopra il Signore Gesù. Tanto nel suo passato ministero terreno, quanto nel presente e nel futuro regno milleniale.

Zaccaria 3:8 Ascolta dunque, Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stanno seduti davanti a te! Poiché questi uomini servono da presagio. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio.
Zaccaria 3:9 Infatti, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè; sopra un'unica pietra stanno sette occhi; ecco, io vi inciderò quello che deve esservi inciso", dice il SIGNORE degli eserciti, "e toglierò via l'iniquità di questo paese in un solo giorno.


Questa profezia conferma che nel Germoglio, la Pietra, Gesù, dimorano i sette occhi di Dio, che sono i Suoi sette Spiriti.

Apocalisse 5:6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

In realtà, i sette Spiriti, sono la manifestazione della pienezza della divinità dello Spirito Santo.
Il numero sette nella Bibbia è simbolo di Dio, della sua perfezione e completezza.
Iddio quindi non ha sette diversi Spiriti. Iddio è Spirito Santo, ma la Sua perfetta manifestazione è rappresentata e rimarcata nella Bibbia dai sette Spiriti, che a loro volta sono rappresentati dalle sette lampade unite in un unico candelabro.
Nel Tabernacolo terrestre, il candelabro era situato nel luogo Santo ed era l'unica fonte di luce in quella stanza per poter avanzare in sicurezza verso il luogo Santissimo. In questo contesto, soltanto il Sommo Sacerdote poteva farlo, una volta all'anno.

Ebrei 9:11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione,
Ebrei 9:12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna.
Ebrei 9:13 Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurar la purezza della carne,
Ebrei 9:14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!

Ebrei 9:23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con sacrifici più eccellenti di questi.
Ebrei 9:24 Infatti Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d'uomo, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi;
Ebrei 9:25 non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo.
Ebrei 9:26 In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio.


Il Signore Gesù dunque è il Sommo Sacerdote del Tabernacolo Celeste. Egli ci ha acquistato una redenzione eterna entrando nel luogo Santissimo Celeste, ossia il trono di Dio.
Così come nel Tabernacolo terrestre si poteva arrivare nel luogo Santissimo mediante la luce del candelabro nel luogo Santo però, parimenti solo mediante lo Spirito Santo possiamo appropriarci della posizione guadagnata dal Signore Gesù per noi dinanzi al trono di Dio (la presenza di Dio).

1Pietro 1:2 eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.

Solo mediante lo Spirito possiamo ubbidire ed essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo, essere redenti ed accetti dinanzi a Dio Padre.

Ebrei 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno !!!!

giovedì 22 aprile 2010

Il ritorno del Re

Matteo 24:36 «Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.
Matteo 24:37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo.
Matteo 24:38 Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca,
Matteo 24:39 e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo.

Matteo 24:42 Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà.
Matteo 24:43 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa.
Matteo 24:44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.


2Pietro 3:9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.
2Pietro 3:10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

Tito 2:11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata,
Tito 2:12 e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo,
Tito 2:13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.


La beata speranza di ogni figlio di Dio è il ritorno del nostro Signore Gesù Cristo.
Egli stesso ne parla a lungo nel Vangelo di Matteo. Già dopo qualche decennio dalla Sua risurrezione e ascensione vi erano persone che insinuavano che Iddio stesse ritardando l'adempimento della Sua promessa. Aspettavano la Sua apparizione molto prima.
A oggi, sono passati all'incirca duemila anni. Che dire, dobbiamo esserne sorpresi? Non credo.

Matteo 25:1 «Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo.
Matteo 25:2 Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute;
Matteo 25:3 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell'olio;
Matteo 25:4 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell'olio nei vasi.
Matteo 25:5 Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono.



Matteo 25:14 «Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni.
Matteo 25:15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì.
Matteo 25:16 Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque.
Matteo 25:17 Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due.
Matteo 25:18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone.
Matteo 25:19 Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro.


Gesù ci ha avvertito. Tarderà. Ci metterà "molto tempo". Ma questo non per dei contrattempi. Il Signore tornerà nel momento perfettamente giusto per farlo infatti, ma a noi sembrerà tardi.
Perchè il Signore ci sta mettendo tutto questo tempo per ritornare? In realtà sta aspettando che tutti gli eletti giungano a salvezza, non volendo che alcuno di essi perisca. Riconosciamo dunque anche in questo l'amore di Dio, che concede il tempo necessario a tutti gli eletti per convertirsi e ravvedersi.
Questo lungo tempo di attesa però ha anche un altro significato. Come apprendiamo dalla parabola delle vergini, questo tempo serve a manifestare chi è saggio e chi è stolto. Chi ama Dio ed è vigile nello zelo e nell'aspettativa e chi pur avendolo conosciuto si è addormentato, preferendo altro. Questa è una purificazione necessaria, in quanto nei nuovi cieli e nella nuova terra non potrà entrare nulla e nessuno di imperfetto.
Questa perfezione è raggiungibile tenendo sveglio il proprio spirito in comunione con lo Spirito Santo. Non per nostri sforzi ma mediante la contemplazione di Colui che è perfetto.

2Corinzi 3:18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

La nostra unica responsabilità è quella di contemplare il Signore. Se lo facciamo saremo svegli. Se non lo facciamo, saremo assopiti.
Gesù dice chiaramente che dobbiamo vegliare. E' posta grande enfasi su questo, riconosciamone quindi l'importanza fondamentale per la nostra vita.
Infatti, come al tempo di Noè le persone conducevano la loro esistenza senza pensare a Dio finchè le acque del diluvio non li sorpresero annegandoli, così sarà alla fine dei tempi, quando il mondo vivrà quotidianamente nella propria ignoranza di Dio fino a quando, all'istante, si manifesterà nel cielo il Signore Gesù.

C'è dell'altro però. C'è del conforto, della consolazione.
Sono persuaso infatti che a coloro che restano vigili, a coloro che sono intimi con il Signore, a coloro che Lo contemplano, sarà rivelato a tempo debito ciò che sta accadendo. Per i figli di Dio non sarà una sorpresa, non li coglierà di sprovvista.

1Tessalonicesi 5:1 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva;
1Tessalonicesi 5:2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.
1Tessalonicesi 5:3 Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.
1Tessalonicesi 5:4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro;
1Tessalonicesi 5:5 perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.
1Tessalonicesi 5:6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri;
1Tessalonicesi 5:7 poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte.
1Tessalonicesi 5:8 Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza.
1Tessalonicesi 5:9 Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo,
1Tessalonicesi 5:10 il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo [siamo morti] , viviamo insieme con lui.
1Tessalonicesi 5:11 Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.


Giovanni 15:15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

A tempo debito il Padre rivelerà al Figlio che il momento è giusto. E il Figlio farà conoscere ai Suoi i tempi imminenti affinchè possano prepararsi ad essere accolti in cielo, con enorme gioia.
I figli di DIo non sono nelle tenebre così che quel giorno possa sorprenderli.
Sono come Noè, che non fu sorpreso dall'inizio del diluvio. La sorpresa è per chi è sottoposto al giudizio. La sorpresa è per il mondo che non conosce Dio.

Apocalisse 22:17 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni». Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita.

mercoledì 21 aprile 2010

Seminando con lacrime, mieteremo con canti di gioia.

Salmi 126:1 Quando il SIGNORE fece tornare i reduci di Sion,
ci sembrava di sognare.
Salmi 126:2 Allora spuntarono sorrisi sulle nostre labbra
e canti di gioia sulle nostre lingue.
Allora si diceva tra le nazioni:
«Il SIGNORE ha fatto cose grandi per loro».
Salmi 126:3 Il SIGNORE ha fatto cose grandi per noi,
e noi siamo nella gioia.
Salmi 126:4 SIGNORE, fa' tornare i nostri deportati,
come torrenti nel deserto del Neghev.
Salmi 126:5 Quelli che seminano con lacrime,
mieteranno con canti di gioia.
Salmi 126:6 Se ne va piangendo
colui che porta il seme da spargere,
ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni.


Leggendo con attenzione questo salmo rifletto su come rappresenti la chiave per poter comprendere molti fatti negativi della storia e della vita di ognuno di noi, di ogni figlio di Dio.

Giuseppe fu malmenato dai suoi fratelli (Genesi 37), fu venduto come schiavo, subì persecuzioni e prigonia per una parte significativa della sua vita. Probabilmente non capiva il senso di tutto ciò. Ai suoi padri si era rivelato Dio, e lui marciva in prigione dimenticato da tutti a causa di un sogno. Non aveva responsabilità in quel sogno, lo aveva ricevuto da Dio e comunicato alla famiglia. Perchè? Perchè queste circostanze avverse??
Poi dopo anni la svolta. Nel giro di ventiquattr'ore passò dalla prigione al palazzo del re d'Egitto grazie all'interpretazione di un sogno che gli diede il Signore.
Solo dopo molto, molto tempo capì il significato di tutto ciò. Iniziò una carestia e la sua famiglia venne in Egitto per salvarsi. Ora che lui era diventato in autorità secondo solo al faraone, riuscì a comprendere:

Genesi 50:20 Voi (fratelli miei) avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso.

Non solo Dio ha convertito il male della sua vita in bene. ma lo ha fatto con uno scopo preciso! Se tutto ciò non fosse successo, la sua famiglia forse non sarebbe neanche sopravvissuta alla carestia. Fino ad allora, nonostante le promesse di Dio ad Abramo, Isacco e Giacobbe, la loro era una delle tante famiglia nomadi della Terra. La promessa era che sarebbero diventati una nazione. Quale fu il grande salto di qualità da una delle tante famiglie a una nazione? Il soggiornare nel paese d'Egitto e avere il meglio di quella terra!

Esodo 1:1 Questi sono i nomi dei figli d'Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia:
Esodo 1:2 Ruben, Simeone, Levi e Giuda;
Esodo 1:3 Issacar, Zabulon e Beniamino;
Esodo 1:4 Dan e Neftali, Gad e Ascer.
Esodo 1:5 Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe era già in Egitto.
Esodo 1:6 Giuseppe morì, come morirono pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione.
Esodo 1:7 I figli d'Israele furono fecondi, si moltiplicarono abbondantemente, divennero numerosi, molto potenti e il paese ne fu ripieno.


Esodo 12:37 I figli d'Israele partirono da Ramses per Succot, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i bambini.

Iddio aveva lo scopo di fare della famiglia di Giuseppe una grande nazione, ma dove è successo questo? In Egitto. Quando la sua famiglia vi entrò era composta da settanta persone. Quando vi uscì era composta da seicentomila uomini, senza contare i bambini. Da settanta a seicentomila!!
Ma tutto questo non sarebbe accaduto se il solo Giuseppe non avesse continuato a confidare in Dio come schiavo venduto dai suoi fratelli.

Romani 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

Chi confida nel Signore, chi Lo conosce, può attraversare momenti terribilmente duri. Momenti nei quali non si vede la mano di Dio, nè si comprende il motivo di ciò che accade.
Ma noi abbiamo una solida promessa, la promessa della nostra chiamata secondo il Suo disegno.
Nulla di ciò che succede accade a caso. Non solo Dio regna su qualsiasi circostanza, ma ha anche uno scopo per ognuna di esse.

Giovanni 12:24 In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.

A volte sono necessari fatti molto negativi per poter adempiere i disegni superiori del Signore. Ma la certezza che rimane nei nostri cuori è che se dimoriamo in Lui, "seminando con lacrime, mieteremo con canti di gioia".

martedì 20 aprile 2010

Sacrifici e maledizioni.

Giosuè 6:26 Allora Giosuè fece questo giuramento: «Sia maledetto, davanti al SIGNORE, l'uomo che si alzerà a ricostruire questa città di Gerico! Egli ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane dei suoi figli».

1Re 16:34 Al tempo di Acab, Chiel, di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca di Giosuè, figlio di Nun.



Il Signore mostrò a Giosuè una grande vittoria: la distruzione soprannaturale delle mura di Gerico. Israele potè quindi distruggere la città secondo la Sua volontà, non per le loro forze o capacità tattiche ma grazie al Suo favore e intervento.

Quando la città fu distrutta, il Signore pronunciò per mezzo di Giosuè una maledizione su chi avrebbe ricostruito la città.

Il fatto sconcertante è che ci fu una persona che raccolse questa maledizione, pagandola con il sacrificio del suo primo e ultimo figlio. In un contesto nel quale non vi era ancora rivelazione sull'aldilà, i figli erano benedizioni insostituibili; garantivano immortalità, continuità alla famiglia. Questa maledizione colpì il primo e ultimogenito di Chiel, significando la distruzione non solo della sua persona ma della sua discendenza e di tutto ciò che lo riguardava.


La Parola di Dio insegna che il sacrificio di una vita ha una valenza e un peso spirituale. Nell'Antico Testamento il Signore chiedeva sacrifici di animali per le espiazioni del popolo di Israele.

Apprendiamo che:


Levitico 17:11 Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della vita.


La soppressione di una vita e il suo sangue hanno quindi un valore e un peso. Questa è una legge spirituale che conosce molto bene anche Satana. Sappiamo infatti che le popolazioni pagane in questa epoca avevano la pratica del sacrificio dei bambini per i loro falsi dèi, influenzando così anche l'Israele idolatra.


2Re 23:10(Giosia) profanò Tofet nella valle di Ben-Innom, affinché nessuno potesse più far passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore di Moloc.


Nella loro ignoranza e idolatria, tali popoli e tali persone però non sapevano che i loro sacrifici non andavano a questi dèi di fatto inesistenti, bensì ai demoni.

1Corinzi 10:19 Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa?
1Corinzi 10:20 Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; ora io non voglio che abbiate comunione con i demòni.



I demoni e Satana stesso, richiedono ancora oggi sacrifici umani per accrescere la loro influenza.

Tutto ciò è sempre stato in abominio a Dio. La Sua volontà è che non ci siano più maledizioni. Egli vuole redimere, benedire, riversare il Suo amore e la Sua vita su ogni persona.
Così è, infatti. I sacrifici degli animali per l'espiazione erano immagine del supremo sacrificio necessario per la salvezza dell'uomo peccatore. Solo un sacrificio perfetto poteva redimere l'uomo peccatore e decaduto. Nessuna creatura poteva soddisfare tale necessità in quanto nessuna creatura è perfetta. Solo Iddio è perfetto. Ecco quindi l'unica possibilità: sacrificare l'Unigenito Figlio di Dio.

Ebrei 9:11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione,
Ebrei 9:12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna.
Ebrei 9:13 Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurar la purezza della carne,
Ebrei 9:14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!
Ebrei 9:15 Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, affinché i chiamati ricevano l'eterna eredità promessa.


Il Signore Gesù, mediante il Suo sacrificio, ha pagato con il Suo sangue per i nostri peccati e annullato la maledizione derivata dalla legge.

Galati 3:13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),
Galati 3:14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.


Ecco quindi una nuova e meravigliosa via - Gesù Cristo - che ci consente di afferrare una completa liberazione dai nostri peccati e da ogni maledizione in virtù del Suo perfetto sacrificio.
Attenzione però! Al di fuori di Gesù Cristo, l'avversario sta ancora cercando come un leone ruggente chi possa divorare (1Pt 5:8). Al di fuori di Cristo, la maledizione di questo mondo rimane e il mondo demoniaco cerca con gran vigore di manifestare la sua potenza nell'epoca presente ben sapendo che il giudizio si sta affrettando e che il tempo è contato. La vittoria è completa e permanente, a patto che la nostra scelta sia arrenderci ai piedi del Signore, riconoscendo quel che ha fatto per noi.

2Corinzi 6:14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?
2Corinzi 6:15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele?
2Corinzi 6:16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
«Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
2Corinzi 6:17 Perciò, uscite di mezzo a loro
e separatevene, dice il Signore,
e non toccate nulla d'impuro;
e io vi accoglierò.
2Corinzi 6:18 E sarò per voi come un padre
e voi sarete come figli e figlie»,
dice il Signore onnipotente.

venerdì 16 aprile 2010

La santità del Signore e la nostra.

Isaia 6:1 Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.
Isaia 6:2 Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava.
Isaia 6:3 L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!»


Apocalisse 4:2 Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c'era uno seduto.
Apocalisse 4:6 Davanti al trono inoltre c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro.
Apocalisse 4:8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».


La parola "Santo" deriva dal latino "Sànctus" che è denominativo di "Sanc-us" = "Sàc-er", ossia Sacro. Significa "Riconosciuto sacro, Che è dedicato ad usi sacri, Che riguarda Dio, Che vive secondo la legge di Dio."
In tono discorsivo potremmo dire che il significato sia quello di essere messi a parte, selezionati per Lui. Quando una persona è dedicata a Dio, ubbidendo alla chiamata del Signore Gesù infatti si dice che sia santa. Questa persona è santa perchè con la bocca ha confessato Gesù come Signore e col cuore ha creduto che Dio lo ha risuscitato dai morti (Rm 10:9) e la sua nuova condotta di vita conferma la conversione del suo cuore. La santità quindi è qualcosa che si acquista convertendoci al Signore, rispondendo alla Sua chiamata di seguirlo.
Si dice di una persona: Giovanni è santo. Il che implica che ha (possiede) la santità.

La Scrittura però, oltre tutto ciò, afferma anche ripetutamente che Santo è Dio.
Abbiamo appena compreso il significato di santità per un essere umano, ma cosa significa santità per Dio? Il profeta Isaia e l'apostolo Giovanni hanno in comune il fatto di avere visto il trono della presenza di Dio, descrivendolo in modo quasi identico. Entrambi hanno riconosciuto i serafini, ossia angeli incaricati di stare del continuo alla presenza di Dio, gridando SANTO, SANTO, SANTO E' IL SIGNORE. Di una persona si può dire che è santa, che ha la santità. Ma le schiere angeliche dichiarano che "Santo è il Signore", non "Il Signore è Santo". C'è differenza. Se il Signore è Santo, vuol dire che ha l'attributo della santità. Se (come è attestato dalla Scrittura) Santo è il Signore, la proclamazione è che la santità del Signore non è un suo attributo bensì è la sua identità! Il Signore non ha la santità, Lui E' la santità.

Ritengo che questa riflessione e questo cambiamento di prospettiva possano benedire grandemente la nostra relazione con il Signore.
In base a questo infatti deve cambiare il concetto che abbiamo di santità derivato dall'adempiere la legge di Dio. Noi non siamo santi perchè compiamo le opere che piacciono a Dio, perchè la nostra condotta di vita asseconda la legge di Dio e la Sua volontà, niente affatto!
Noi (credenti nati di nuovo) abbiamo in noi Lo Spirito Santo:

1Corinzi 3:16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Di conseguenza siamo santi solo perchè abbiamo il Signore che dimora in noi!

Giovanni 15:4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me.

Se noi dimoriamo (realmente) in Gesù, Lui stesso dimora in noi. E la nostra santificazione è derivata da avere LA PERSONA DELLA SANTITA' legata indissolubilmente al nostro spirito.
Non è una questione di fare quindi ma è una questione di essere in Colui che è!!

domenica 11 aprile 2010

Le tre corone.

Apocalisse 4:2 Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c'era uno seduto.
Apocalisse 4:3 Colui che stava seduto era simile nell'aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c'era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo.
Apocalisse 4:4 Attorno al trono c'erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d'oro sul capo.
Apocalisse 4:5 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni.
Davanti al trono c'erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.
Apocalisse 4:6 Davanti al trono inoltre c'era come un mare di vetro, simile al cristallo; in mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi, piene di occhi davanti e di dietro.
Apocalisse 4:7 La prima creatura vivente era simile a un leone, la seconda simile a un vitello, la terza aveva la faccia come d'un uomo e la quarta era simile a un'aquila mentre vola.
Apocalisse 4:8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed erano coperte di occhi tutt'intorno e di dentro, e non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».
Apocalisse 4:9 Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli,
Apocalisse 4:10 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo:
Apocalisse 4:11 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono».


Questa sera solo un piccolo particolare di questo brano ha attirato la mia attenzione: i ventiquattro anziani che gettano le loro corone davanti al trono di Dio.
I ventiquattro anziani sono i dodici capostipiti delle tribù di Israele e i dodici apostoli.
Ma cosa sono quelle corone??

Nel Nuovo Testamento si parla di tre corone differenti come ricompensa per i credenti che sono fedeli a Dio fino alla morte:

La corona di GIUSTIZIA
2Timoteo 4:8 Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.

La corona della VITA
Giacomo 1:12 Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.

La corona della GLORIA
1Pietro 5:4 E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Appare chiaro dalle Scritture che quando il Signore Gesù ritornerà, Egli donerà a chi ha amato la Sua apparizione una o più corone.

1Corinzi 3:13 l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno.
1Corinzi 3:14 Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa.


Apocalisse 22:12 «Ecco, sto per venire e con me avrò la ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere.

Sono persuaso che parte della ricompensa che il Signore darà a chi lo meriterà (la salvezza è per Grazia di Dio e non si merita con le opere, ma il premio che ognuno riceverà sarà in base alle opere di ciascuno) sarà una speciale corona.
I ventiquattro anziani avevano (anche se è più corretto dire "avranno" visto che è una visione basata sul futuro) infatti una sola corona a testa che regalavano al Signore.
La Parola di Dio però parla di tre differenti corone. Come mai?

Penso che il Signore mia abbia rivelato che le tre corone rappresentano i doni delle singole Persone della Trinità (Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo) ai Suoi figli.
Così come Iddio è Uno e Trino, allo stesso modo le corone rappresentano i doni delle singole Persone ma sono contemporaneamente un'unica corona. Quando i santi, già salvati dalla perdizione e destinati a vivere perennemente con Dio, saranno giudicati per le loro opere per ricevere il loro premio, riceveranno ciascuno una corona di GIUSTIZIA donata dal Signore Gesù che si è fatto giustizia per noi peccatori. Una corona di VITA donata dal nostro Padre Celeste, creatore della vita e una corona di GLORIA dallo Spirito Santo che dopo aver glorificato il Signore Gesù, potrà finalmente glorificare anche i Suoi santi.

Gli anziani però, cosa facevano con queste corone? Le gettavano davanti al trono di Dio.
I santi eletti del Signore, avendo ricevuto la corona come premio della loro fatica e per alcuni del loro martirio, davanti alla presenza di Dio vorranno rendere Gloria al Signore con il massimo gesto di adorazione, regalando a Dio la cosa più preziosa che hanno: la loro corona. Quale gesto sublime!!

sabato 10 aprile 2010

Innocenza e malizia.

Genesi 3:8 Poi [Adamo ed Eva] udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.
Genesi 3:9 Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»
Genesi 3:10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto».
Genesi 3:11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?»


Adamo dopo aver mangiato il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, si rese conto di essere nudo. Si rese conto di doversi nascondere, di dover nascondere sè stesso. All'improvviso cambiò il suo modo di vedere. Non si sentiva più pulito davanti a Dio avendo acquisito una cosa che prima non aveva, che ha inquinato la sua anima. Che cosa? Approfondiamo le Scritture..

Marco 10:13 Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano.
Marco 10:14 Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro.
Marco 10:15 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto».


Gesù ha proclamato che si può entrare nel Regno di Dio soltando ricevendolo come un bambino. Ma a cosa si riferiva esattamente? Cosa hanno i bambini che gli adulti non hanno? Ritengo sia utile leggere anche i seguenti versetti:

1Corinzi 14:20 Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto al ragionare, siate uomini compiuti.

Ecco messo a fuoco il concetto. La chiave di volta, ciò di cui stiamo parlando, è chiaramente la malizia, contrapposta all'innocenza dei bambini, alla loro mancanza di malizia.

Il dizionario Zingarelli descrive così la malizia: "1 Inclinazione a commettere azioni disoneste, ingiuste, maligne 2 Compiaciuta conoscenza del male 3 Capacità di comprendere ciò che è audace e piccante, anche dissimulando tale conoscenza sotto atteggiamenti ingenui."

Adamo non conosceva il male, la perversità, la distruzione, il caos. Mangiando del frutto proibito acquisì la capacità di discernere il bene dal male, ma acquisì soprattutto l'inclinazione a commettere azioni disoneste. Chi non conosce il male perchè non l'ha mai visto, non può neanche riconoscerlo. Per riconoscerlo lo deve conoscere, ne deve avere comprensione, deve esserne partecipe capendo cosa sia. Satana voleva appunto questo, voleva portare la malvagità nella natura dell'uomo, incitandolo verso il cambiamento della sua stessa natura. Quando il Signore camminò nel giardino, quella sera, Adamo avvertì il peso di aver trasgredito a un Suo comandamento, ma sono persuaso che il suo nascondersi celasse l'inconsapevole e inconscia sensazione di non essere più quello di prima, di essere malvagio. Neanche al 100% per quello che aveva fatto ma piuttosto per quello che era diventato. Era diventato un peccatore, a prescindere dal commettere o no i peccati, ora la sua stessa natura era cambiata acquisendo la concezione di malvagità. La stessa e sola capacità di concepire, comprendere il male lo ha reso sporco davanti a Dio.

Noi sappiamo però che il Signore Gesù ha espiato i peccati e le iniquità di coloro che Lo accettano (1Gv4:10). Dunque quella colpa, quella malizia, viene tolta nell'uomo durante l'istante in cui si converte al Signore Gesù, appropriandosi della salvezza che Egli ha conquistato per noi sulla croce. Questa colpa è tolta dinanzi a noi, in questo modo possiamo rispondere alla direttiva ben chiara di entrare nel Regno con innocenza.

Ebrei 10:19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù,
Ebrei 10:20 per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne,
Ebrei 10:21 e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio,
Ebrei 10:22 avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura
.

Tito 1:15 Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure.

Il comandamento ora quindi per ogni figlio di Dio è di entrare nel luogo santissimo, alla presenza del Signore, tornando finalmente ad essere nudi. Svuotandoci di ogni malizia, di ogni colpa, di ogni peccato, di ogni preoccupazione. Gesù ha tolto la nostra iniquità e credendo in Lui noi siamo purificati dalla cattiva coscienza, riceviamo l'aspersione dello Spirito Santo che convince di peccato e purifica i nostri cuori.

Soli Deo gloria.

giovedì 8 aprile 2010

Perdere la salvezza?

Ebrei 6:1 Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio,
Ebrei 6:2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.
Ebrei 6:3 Questo faremo se Dio lo permette.
Ebrei 6:4 Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo
Ebrei 6:5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro,
Ebrei 6:6 e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia.

Cosa significano davvero questi versetti? Si può perdere la salvezza?
A mio parere, i passi immediatamente seguenti collaborano a fare chiarezza sui punti oscuri:

Ebrei 6:7 Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio;
Ebrei 6:8 ma se produce spine e rovi, è riprovata e prossima a essere maledetta; e la sua fine sarà di essere bruciata.

Vi sono quindi diversi tipi di terreno che ricevono senza favoritismi il favore divino (la pioggia) ma solo alcuni di essi portano frutto. Dal contesto si comprende che ciò non riguarda il Mondo e la Chiesa ma la Chiesa Apparente e la Vera Chiesa (Il Mondo non conosce la Grazia di Dio e quindi non riceve la pioggia direttamente). All'interno della Chiesa infatti vi sono alcuni che non ne fanno spiritualmente parte (o solo per un determinato tempo ed è come se non lo fossero) e che ne usciranno manifestandosi per quello che sono realmente a tempo debito. Il grano e la zizzania devono crescere insieme fino a maturità per poter essere separati. Prima della crescita completa però è impossibile distinguerli, per questo motivo bisogna aspettare il tempo della manifestazione di tutte le cose per quello che sono realmente.
Non è casuale che se ne parli anche precedentemente nella stessa epistola:

Ebrei 3:14 Infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che manteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio,
Ebrei 3:15 mentre ci viene detto:
«Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione».
Ebrei 3:16 Infatti, chi furono quelli che dopo averlo udito si ribellarono? Non furono forse tutti quelli che erano usciti dall'Egitto, sotto la guida di Mosè?
Ebrei 3:17 Chi furono quelli di cui Dio si disgustò per quarant'anni? Non furono quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto?
Ebrei 3:18 A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti?
Ebrei 3:19 Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità.

Qui viene portato l'esempio del popolo di Israele (popolo eletto e quindi ricevente il favore di Dio) che ha condiviso interamente una serie di esperienze nella conoscenza di Dio e dei Suoi miracoli. Ma alcuni di essi si ribellarono, peccarono e i loro cadaveri caddero nel deserto. L'Apostolo Paolo ammonisce allo stesso modo i Corinti:

1Corinzi 10:1 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare,
1Corinzi 10:2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè;
1Corinzi 10:3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale,
1Corinzi 10:4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo.
1Corinzi 10:5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto.
1Corinzi 10:6 Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro,
1Corinzi 10:7 e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi».
1Corinzi 10:8 Non fornichiamo come alcuni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila.
1Corinzi 10:9 Non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono, morsi dai serpenti.
1Corinzi 10:10 Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore.
1Corinzi 10:11 Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche.
1Corinzi 10:12 Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.

Paolo esorta allo stesso identico modo, ricordando che tutto il popolo di Dio condivise a suo tempo le stesse esperienze ma parte di esso andò perduto a causa del peccato e della ribellione. Parimenti, i cristiani di oggi devono essere ammoniti da questo esempio, prestando attenzione a non cadere nello stesso modo.
Parallelamente però, le Scritture insegnano che – continuando a parlare dello stesso esempio – era nel piano di Dio che solo parte dell'Israele etnico di salvasse:

Romani 9:6 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; infatti non tutti i discendenti d'Israele sono Israele;
Romani 9:7 né per il fatto di essere stirpe d'Abraamo, sono tutti figli d'Abraamo; anzi: «È in Isacco che ti sarà riconosciuta una discendenza».
Romani 9:8 Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza.
Romani 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
Romani 11:6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.
Romani 11:7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti [ebrei] ; e gli altri sono stati induriti,
Romani 11:8 com'è scritto:
«Dio ha dato loro uno spirito di torpore,
occhi per non vedere
e orecchie per non udire,
fino a questo giorno».

Sono personalmente persuaso che ciò stia accadendo anche alla Chiesa Apparente:

Matteo 7:19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco.
Matteo 7:20 Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
Matteo 7:21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Matteo 7:22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?"
Matteo 7:23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"

Tuttavia:

Ebrei 12:6 il Signore corregge quelli che egli ama,
e punisce tutti coloro che riconosce come figli».

Coloro che Egli riconosce come figli dunque, li punisce e li corregge, al fine di farli crescere sani.
Possono essere in peccato, ma la Grazia di Dio li condurrà al ravvedimento.

Giovanni 10:27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono;
Giovanni 10:28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Giovanni 10:29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre.
Giovanni 10:30 Io e il Padre siamo uno».

Coloro che il Padre dona a Gesù sono indissolubilmente protetti nella Sua mano e al sicuro, poiché non “periranno mai” e “nessuno potrà rapirle”. Essendo pecore di Gesù, sanno ascoltare la Sua voce, e di conseguenza vivono in accordo con la voce divina, svolgendo la Sua volontà che coincide con la loro piena salvezza.

Romani 8:38 Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future,
Romani 8:39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci [noi, eletti] dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Chi sono dunque coloro che all'interno della Chiesa Visibile andranno perdute?

1Giovanni 2:18 Ragazzi, è l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora.
1Giovanni 2:19 Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
2Pietro 2:1 Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata.
Galati 2:4 Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi.
2Corinzi 11:13 Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo.
2Corinzi 11:14 Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.
2Corinzi 11:15 Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere.

Anticristi, falsi fratelli, falsi profeti, falsi apostoli sono coloro che all'interno della Chiesa Visibile hanno condiviso con altri fratelli esperienze a riguardo del Signore per poi rinnegare la fede nell'apostasia, alcuni apertamente e altri convinti di essere nel giusto inseguendo una falsa religiosità o una propria immagine artefatta del Signore, ma comunque bestemmiando lo Spirito che non potrà più portarli a ravvedimento. Per un certo tempo sembravano parte della Chiesa (1Gv2:19), condividendo anche esperienze sovrannaturali (Mt 7:22, Ebr 6:4) ma di essi il Signore dirà “Io non vi ho MAI conosciuti”, anche se hanno avuto parte per un certo tempo ad un ministero di Dio.
Un esempio esplicativo a riguardo è quello di Giuda Iscariota. E' stato uno dei 12 apostoli, ha condiviso con loro le stesse esperienze spirituali, ricevendo lo stesso ammaestramento da Gesù e una parte uguale del ministero. Eppure è arrivato al punto di tradirLo, apostatando dalla fede. In tutto ciò lui ha avuto la sua piena responsabilità, ma contemporaneamente era predestinato a farlo:

Atti 1:16 «Fratelli, era necessario che si adempisse la profezia della Scrittura pronunciata dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù.
Atti 1:17 Perché egli era uno di noi e aveva ricevuto la sua parte di questo ministero.
Atti 1:18 Egli dunque acquistò un campo con il salario della sua iniquità; poi, essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero.
Atti 1:19 Questo è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nella loro lingua "Acheldama", cioè "campo di sangue".
Atti 1:20 Infatti sta scritto nel libro dei Salmi:
"La sua dimora diventi deserta
e più nessuno abiti in essa";
e:
"Il suo incarico lo prenda un altro".
Giuda aveva ricevuto temporaneamente parte del ministero. I piani di Dio però comprendevano il suo tradimento.

Proverbi 16:4 Il SIGNORE ha fatto ogni cosa per uno scopo;
anche l'empio, per il giorno della sventura.

In tutto ciò, non dimentichiamo che Gesù sapeva che Giuda l'avrebbe tradito:
Giovanni 13:25 Egli, chinatosi sul petto di Gesù, gli domandò: «Signore, chi è?»
Giovanni 13:26 Gesù rispose: «È quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota.

Concludendo, la salvezza si può perdere ma viene persa da coloro che apostatano dalla fede, rendendosi colpevoli del peccato imperdonabile ed essendo comunque destinati ad esso.
Iddio conosce i Suoi e sa quali sono gli eletti, i Suoi figli intoccabili.
Noi tuttavia non lo sappiamo e siamo quindi chiamati a vegliare su di noi e sugli altri in modo che nessuno resti privo della grazia di Dio (Eb12:15), impegnandoci a rendere sicura la nostra vocazione (2Pt1:10) come se fosse da confermare ma senza la paura di doverla confermare in quanto ripieni dell'amore di Dio e della nostra fiducia in Lui (1Gv4:18). Consapevoli quindi di essere nelle mani del Signore se riconosciamo la Sua voce e se il nostro spirito in accordo con lo Spirito Santo attesta la nostra figliolanza.

Romani 8:16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio.
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