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lunedì 26 aprile 2010

Il capolavoro di Dio.

Efesini 1:22 Ogni cosa egli [Dio Padre] ha posta sotto i suoi piedi [di Gesù] e lo ha dato per capo supremo alla chiesa,
Efesini 1:23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.


Leggendo la lettera agli Efesini, questi versetti hanno totalizzato la mia attenzione.
La Chiesa è il corpo di Gesù.
La Chiesa è il Suo corpo.
La Chiesa è parte di Lui.

La Chiesa è il compimento di Lui, cioè di Colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. Che profondità in queste parole! E' come se significasse questo: il lavoro di Gesù, il Suo scopo principale, ciò che desidera di più e che gli viene eccellentemente è portare a termine, compiere, portare a perfezione ogni cosa in tutti. Lui è il perfezionatore, Colui che perfeziona ogni cosa! Gesù prende ciò che è incompleto, rotto, disordinato e lo completa, lo ripara, lo mette in ordine. Questo per ogni cosa e per tutti, per tutte le persone! Se sei imperfetto, se ti senti mancante in qualunque cosa, Gesù è la Persona che fa per te! Completarti, curarti, crescerti, perfezionarti è quello che vuole fare e solo Lui lo sa fare in modo totalmente eccellente.

Ma qual'è dunque il perfezionamento del Perfezionatore? Il compimento del compitore? Qual'è l'opera per la quale può sedersi soddisfatto e godere della Sua attività con incontenibile gioia?
La Sua Chiesa.
L'apice più alto del lavoro del Signore è la Sua Chiesa. Il Corpo di Cristo. Parte di Sè stesso.

Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Anche quì vediamo come è Gesù che crea la fede, ed è Suo compito renderla perfetta! Nella Sua mente, la gioia che provava per quella che sarebbe diventata la Sua Chiesa, la Sua Sposa, parte di Sè stesso, gli diede la forza di sopportare la tortura, l'inchiodamento alla croce, l'infamia, l'abbandono da parte di tutti coloro che conosceva e amava, la morte. Soffermiamoci a comprendere insieme quanto sia profondo questo lacerante dolore. Soffermiamoci a meditare quanto possa essere prorompente questa gioia. Tale è la gioia che il Signore ha per la Sua Chiesa. Per noi.

Quale può essere una gioia da paragonare a questa? Mi viene in mente solo un esempio:

Genesi 2:22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo.
Genesi 2:23 L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo».
Genesi 2:24 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.

Ciò che l'uomo dice al v.23 in realtà è un vero e proprio cantico di gioia. Adamo dopo essersi accorto di essere solo, di non aver nessun'altra creatura al suo pari, della sua stessa altezza, da poter guardare occhi negli occhi (ke-negdo), si sveglia da un momento di sonno e con enorme sorpresa e gioia realizza che non è più solo! C'è qualcuno che non è mai esistito prima, una controparte di sè stesso, qualcuno della propria materia, della stessa realtà esistenziale! Riuscite a immaginare felicità più grande? Ecco quanto grande penso che possa essere stata la gioia che visse il Signore per potersi sacrificare in tal modo.
Pensate sia fuori luogo questo pensiero? Torniamo allora alla lettera agli Efesini.

Efesini 5:25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei,
Efesini 5:26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola,
Efesini 5:27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.
Efesini 5:28 Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso.
Efesini 5:29 Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa,
Efesini 5:30 poiché siamo membra del suo corpo.
Efesini 5:31 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola.
Efesini 5:32 Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa.

Prestiamo attenzione e rileggiamolo più volte. L'Apostolo vuole parlare del rapporto fra marito e moglie. A questo punto dell'epistola giunge questo argomento e desidera dare delle indicazioni a riguardo ai santi che sono in Efeso in modo che possano affrontare e vivere anche il rapporto coniugale come vuole il Signore. Inspiegabilmente però possiamo constatare le sue continue digressioni in tutto questo capitolo. Parla di mariti e mogli, ma non ce la fa, torna a parlare di Cristo e la Chiesa! Perchè? Gesù è il fulcro di ogni cosa, il centro di ogni suo discorso in qualsiasi argomento. Ciò che lo spinge anche parlando del matrimonio a continuare a tornare a Gesù e la Chiesa nonostante siano apparentemente fuori tema, si trova al versetto 32. C'è la rivelazione, l'accenno a un grande mistero. L'uomo si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Questo è un grande mistero riguardo......... Cristo e alla Chiesa!! Cristo e la Chiesa si uniranno in matrimonio e si legheranno in modo indissolubile. L'Apostolo scriveva a riguardo del matrimonio ma era come sovrappensiero, la sua attenzione veniva spesso rapita nel significato spirituale del matrimonio, nel motivo per cui Iddio lo ha creato. Come immagine del Matrimonio Celeste, tra Suo Figlio Gesù e la Chiesa. La Chiesa, parte di Cristo. Questo è davvero un grande mistero. In realtà, il capolavoro di Dio è questo. La creazione, il riscatto e la cura della Chiesa, fino a quando raggiungerà la perfezione grazie al Suo sposo, con il quale converrà a nozze. Comprendiamo quindi perchè in tutte le Scritture l'idolatria viene nominata dal Signore adulterio. L'idolatria è adulterio spirituale.

Geremia 3:8 Benché io avessi ripudiato l'infedele Israele a causa di tutti i suoi adulteri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a prostituirsi anche lei.
Geremia 3:9 Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno [con idoli].



Apocalisse 19:6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, ha stabilito il suo regno.
Apocalisse 19:7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata.
Apocalisse 19:8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».
Apocalisse 19:9 E l'angelo mi disse: «Scrivi: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello"». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio».

Apocalisse 21:9 Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò, dicendo: «Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello».
Apocalisse 21:2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Apocalisse 21:3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Apocalisse 21:4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».
Apocalisse 21:5 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse:
Apocalisse 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita.
Apocalisse 21:7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.

Questo è il capolavoro del Signore.

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