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sabato 27 aprile 2013

Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel

1Re 16:29-33 Acab, figlio di Omri, cominciò a regnare sopra Israele [Il regno del Nord NdR] l'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò a Samaria, sopra Israele, per ventidue anni.  Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE più di tutti quelli che l'avevano preceduto. Come se fosse stato per lui poca cosa abbandonarsi ai peccati di Geroboamo, figlio di Nebat, prese in moglie Izebel, figlia di Etbaal, re dei Sidoni, andò ad adorare Baal, a prostrarsi davanti a lui, e innalzò un altare a Baal, nel tempio di Baal, che costruì a Samaria. Acab fece anche l'idolo d'Astarte. Acab fece più di quello che avevano fatto tutti i precedenti re d'Israele per provocare lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele.

Izebel, o Jezebel nella scrittura anglosassone, era una regina Fenicia nella città di Sidone. E' stata presa in moglie da Acab, re di Israele dall' 875 a.C. all' 852 a.C.
Il libro dei Re, nella Bibbia, non usa mezzi termini nell'identificare questo monarca con il peggiore tra tutti quelli succeduti al governo del regno del Nord.
Egli infatti, non solo adorò falsi dèi andando contro il comandamento del Signore (Esodo 20:3), ma costruì addirittura templi pagani a Samaria contaminando gravemente il paese che già risentiva di una debolezza spirituale.
Egli innalzò un tempio a Baal e un idolo di Astarte.
Baal era un'importante divinità fenicia associato alla tempesta, e alla fecondità; mentre Astarte  - anch'ella divinità fenicia - era legata ugualmente alla fertilità ma anche alla guerra.
Acab quindi importò in Israele le divinità del paese della moglie, iniziandone il culto tra il popolo scelto da Dio, provocando di conseguenza lo sdegno di Yahweh.

1Re 18:4 e quando Izebel sterminava i profeti del SIGNORE, Abdia aveva preso cento profeti, li aveva nascosti cinquanta in una spelonca e cinquanta in un'altra, e li aveva nutriti con pane e acqua.

La Scrittura descrive in modo intenso le vicende che legarono la famiglia reale al profeta Elia, chiamato a raddrizzare la fede della nazione ebraica mediante un confronto aperto tra il falso dio e Yahweh. Nel versetto che abbiamo appena letto, apprendiamo che questa regina straniera non si accontentò di avere portato i propri dèi nel paese di suo marito, ma promosse una vera e propria persecuzione dei profeti del Signore. Mentre Acab la lasciava fare.
Se questo monarca stato tra i peggiori di Israele, Iezebel era manovrata esplicitamente da forze sataniche. Nata e cresciuta con idoli vani (Is 44:9), a Israele mostrò appieno la sua influenza diabolica; al pari del Faraone che sterminò i bambini ebrei e di Erode, il promotore della strage degli innocenti.
In tutta la Bibbia vediamo che all'inizio di ogni nuova iniziativa del Signore, l'avversario diventa furente, accecato d'ira, violento e convulso come un serpente appena ferito. 
Ma allo sterminio del Faraone, Mosè sopravvisse
Alla strage di Erode, Gesù Cristo rimase incolume. 
E alla persecuzione di Izebel, nonostante morirono martiri innumerevoli servi del Signore, Elia sopravvisse e mostrò al popolo che Yahweh è l'unico vero Dio.

1Re 18:39 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: «Il SIGNORE è Dio! Il SIGNORE è Dio!»
1Re 18:40 Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò.

Elia sgozzò quattrocentocinquanta (18:22) profeti di Baal davanti a tutto il popolo di Israele.

Izebel però non si arrese nei suoi propositi malvagi.

1Re 19:1 Acab raccontò a Izebel tutto quello che Elia aveva fatto, e come aveva ucciso con la spada tutti i profeti.
1Re 19:2 Allora Izebel mandò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».

Ella giura sui suoi falsi dèi di uccidere Elia, dando sfogo a tutto il suo furore.

Per capire qualcosa di più di questa inquietante figura però, dobbiamo analizzare anche altri passi biblici, importanti per delineare in modo più specifico i comportamenti e le strategie di questa donna e, in un secondo momento, poter giungere a certe conclusioni.

1Re 21:5 Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così abbattuto, e non mangi?»
1Re 21:6 Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: "Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella"; ed egli m'ha risposto: "Io non ti darò la mia vigna!"»
1Re 21:7 Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Àlzati, mangia, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io».
1Re 21:8 Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot.
1Re 21:9 In quelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo;
1Re 21:10 mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Dio e il re; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia».

In questo racconto infatti, vediamo che Izebel spinge suo marito alla menzogna e all'omicidio, promuovendo un abuso di potere. La sua influenza quindi non si limitava alla sfera religiosa/spirituale ma anche a quella morale e di governo, attraverso la manipolazione di Acab e la sollecitazione di iniziative perverse. Possiamo leggere una sottile manipolazione nelle sue parole: "Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele?". Una manipolazione volta a portare disagio e insicurezza, su cui fare leva per far dilagare il peccato. Se interveniva in questioni così insignificanti, chissà qual'era il suo coinvolgimento negli affari di stato.

Genesi 3:1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?»

Questa, è la stessa satanica strategia che portò al peccato di Adamo ed Eva.
Lo stesso disagio e la stessa insicurezza, instillate con una domanda apparentemente innocua, pronunciata in modo sottile ma letale.

1Re 21:25 In verità non c'è mai stato nessuno che, come Acab, si sia venduto a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, perché era istigato da sua moglie Izebel.

A questo punto, il libro dei Re palesa quello che si poteva dedurre fin dall'inizio: l'istigazione di Izebel verso tutto ciò che è male agli occhi del Signore.
Acab sicuramente non era un re giusto, sotto il suo regno condusse numerose guerre. Ma seppe difendere Israele dai potentissimi Assiri. Nel momento di peggiore crisi, durante l'assedio di Samaria da parte del re di Siria, si rivolse al Signore riconoscendo la Sua autorità. 
Forse la sua peggiore azione fu proprio sposare Izebel e restare soggiogato dalle sue arti manipolatorie, dal suo carisma perverso. Senza la sua influenza infatti, le cose potevano andare in modo molto diverso. Il peccato più grande di Acab fu quello di tollerare Izebel.

Dopo questi avvenimenti, Elia mandò un suo discepolo a ungere Ieu (il capitano dell'esercito) come re di Israele, incaricandolo di uccidere Acaz.

2Re 9:7 Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi del SIGNORE, sparso dalla mano di Izebel.

Ieu ubbidisce, ed entra nel palazzo reale.

2Re 9:30 Poi Ieu giunse a Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò la capigliatura, e si mise alla finestra a guardare.
2Re 9:31 Mentre Ieu entrava per la porta della città, lei gli disse: «Porti pace, nuovo Zimri, uccisore del tuo signore?»
2Re 9:32 Ieu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: «Chi è per me? chi?» E due o tre funzionari, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui.
2Re 9:33 Egli disse: «Buttatela giù!» Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Ieu le passò sopra, calpestandola;
2Re 9:34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: «Andate a vedere quella maledetta donna e sotterratela, poiché è figlia di un re».
2Re 9:35 Andarono dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le mani.
2Re 9:36 E tornarono a riferir la cosa a Ieu, il quale disse: «Questa è la parola del SIGNORE pronunciata per mezzo del suo servo Elia il Tisbita, quando disse: "I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d'Izreel;
2Re 9:37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d'Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in modo che non si potrà dire: 'Questa è Izebel'"».

Ieu, capitano dell'esercito con l'autorità di re da parte del Signore, ordina l'uccisione di Izebel nell'istante stesso in cui la vede, senza lasciare il tempo per altri vaneggiamenti. 
Lei si era truccata, intenta a circuire anche il nuovo re. Ma un uomo di carattere, nominato da Dio e con discernimento spirituale non poteva in alcun modo essere soggiogato da lei. Non poteva in alcun modo tollerarla. 

Qui termina la storia di Izebel, questa terribile donna Fenicia. Ma purtroppo il suo nome tornerà ancora una volta nella Bibbia. Nel Nuovo Testamento infatti troviamo ulteriori indicazioni.

Apocalisse 2:18-23 «All'angelo della chiesa di Tiatiri scrivi:
Queste cose dice il Figlio di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i piedi simili a bronzo incandescente: "Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio, la tua costanza; so che le tue ultime opere sono più numerose delle prime. Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere.

Gesù comanda all'Apostolo Giovanni di scrivere delle lettere alle principali comunità cristiane del I sec d.C. Alla chiesa di Tiatiri, nell'odierna Turchia, riconosce le opere, l'amore, la fede, il servizio, la costanza. Ma anche una vigorosa riprensione: "tu tolleri Iezabel".
Una falsa profetessa nella chiesa stava inducendo i credenti alla fornicazione e all'idolatria. Gesù la identifica immediatamente con Iezabel, riconoscendo lo stesso problema spirituale di questa terribile donna vissuta quasi un migliaio di anni prima. 
Una nuova Iezabel che porta corruzione nella chiesa, senza volersi ravvedere dal suo comportamento satanico. Il Signore rivela la punizione che riguarda lei e coloro che commettono adulterio con lei. 
Ritorna alla memoria il brano di Ieu, con Izebel che si acconciava e imbellettava per sedurlo. Quanti cristiani di questa comunità saranno stati sedotti? Quanti credenti hanno mancato di discernimento e l'hanno lasciata fare? Considerando un'intervento in persona del Signore, stiamo parlando di tante persone. Magari anche nella leadership della comunità. Come il personaggio storico manipolava il re di Israele, è probabile che anche questa falsa profetessa facesse lo stesso con le guide della chiesa. 
Non ho la certezza che esista uno "spirito di Iezabel", ma ho la certezza che il diavolo va attorno come un leone ruggente cercando chi divorare (1 Pt 5:8) e per questo motivo dobbiamo restare sobri. Dobbiamo vegliare, essere svegli per potere avere discernimento su ciò che accade nella nostra vita, nella nostra famiglia e nella nostra chiesa. 
Questa donna è realmente esistita e una falsa profetessa ne ha calcato le orme in una chiesa cristiana. Può succedere ancora, magari ai giorni nostri? Personalmente, credo che sia già accaduto innumerevole volte. L'esortazione biblica del resto è molto chiara:

1Giovanni 4:1 Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.

Ho trovato molto interessante il fatto che il termine di Ap 2:20 tradotto con "tolleri" - il verbo greco "eaō" - viene usato anche in altri brani evangelici e in particolare in un passo del Vangelo di Matteo.

Matteo 24:43 Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe [eaō] scassinare la sua casa.
Matteo 24:44 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.

Anche in questo contesto il termine viene espresso da Gesù per mettere in guardia da un pericolo concreto. Dopo il Suo discorso profetico, dopo aver predetto che <<molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti.>>; dopo aver profetizzato della tribolazione, Egli esorta i discepoli alla vigilanza. Nessuno conosce il giorno del Suo ritorno e per questo motivo è necessario essere sobri e vigili per mantenersi puri. 
Il degrado spirituale e morale crescerà costantemente e prolifereranno falsi profeti, falsi apostoli, falsi dottori. Senza un sano discernimento spirituale, si subirà la loro seduzione. Questo è il messaggio di Gesù nel capitolo ventiquattro del Vangelo di Matteo.
Fratelli, noi siamo in questi tempi, noi siamo negli ultimi giorni (Eb 1:2).
Se sapessimo a quale ora della notte il ladro debba venire, gli lasceremmo scassinare la nostra casa? Tollerare falsi profeti e profetesse nelle nostre chiese è la stessa cosa. 
Questo non deve portarci a disprezzare il ministero e dono profetico (1 Tess 5:20) ma a usare discernimento ed esprimere giusti giudizi. 
Non dobbiamo tollerare Iezabel.

1Corinzi 5:11 Quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare.
1Corinzi 5:12 Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro?
1Corinzi 5:13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi.

Il termine "oltraggiatore" - in greco loidoros - significa anche "maldicente".
Qualcuno che continuamente e senza pentimento parla male degli altri fratelli, specie di quelli con qualche incarico con lo scopo di screditarli agli occhi di tutti. Anche questa è manipolazione. Non stiamo parlando di un pettegolezzo o di una critica ma di un'attitudine sistematica e continuativa con uno scopo ben preciso: portare distruzione nella vita delle persone. Essere falsi fratelli è anche questo.

Vegliamo, stiamo sobri, domandiamo a Dio il discernimento necessario per "non lasciare scassinare la nostra casa", per "non tollerare Iezabel".
La riprensione alla chiesa di Tiatiri è stata durissima. Facciamo in modo che non sia mai rivolta alla nostra comunità e a noi stessi. Questo non deve aprire una nuova "caccia alle streghe" ma una consapevolezza della santità nella casa del Signore. Entriamo nella chiamata che Dio ha messo sulla nostra vita ed appropriamoci della risolutezza e dello zelo di Ieu. Ovviamente non per uccidere, in quanto il nostro combattimento non è contro sangue e carne (Ef 6:12), ma per prendere posizione spiritualmente. Indossare l'intera armatura di Dio per resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il nostro dovere (Ef 6:13)

A Dio sia la lode e la gloria, ora e sempre. 

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