La
parola “giustizia” viene spiegata nel dizionario come “la virtù
consistente nel dare a ciascuno il dovuto, nel giudicare con equità.”
In
questo senso essa viene spesso contrapposta all'amore di Dio in
Cristo Gesù, che copre ogni colpa dell'uomo, che viene perciò
giustificato in modo immeritato.
Da una parte, quindi, è solito descrivere la Grazia di Dio (favore
immeritato) e dall'altra la Giustizia di Dio, ossia la giusta
punizione per la colpa dell'uomo.
Per
quanto riguarda la giustizia umana, nelle Scritture troviamo
innumerevoli esortazioni e appelli del Signore ad esercitare la
giustizia e un giusto giudizio. In questo caso, però, l'autore
biblico non intendeva una giustizia sociale (questa era una
conseguenza) ma qualcos'altro:
Deuteronomio
12:28
Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché tu sia
felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è
bene e giusto
agli occhi del SIGNORE
tuo Dio.
Nel
libro del Deuteronomio compare cinque volte l'espressione “giusto
agli occhi del Signore” per evidenziare che la legge data a Israele
non era semplicemente una legge umana ma la legge di Dio, unica in
tutto il mondo. Nel pentateuco troviamo sicuramente numerose regole
sociali, date allo scopo di far diventare un popolo vissuto in
schiavitù per secoli una vera e propria nazione. Tuttavia, potremmo
quasi dire che queste regole sono solo di contorno alla legislazione
data ai Leviti, alle istruzioni del Tabernacolo e per il sacerdozio.
Di fatto, Israele stava vivendo una teocrazia, non una democrazia. Il
governo della nazione era diretto da Dio stesso e poi veniva
comunicato a Mosè, che provvedeva a informare il popolo.
Prima
di ogni altra cosa, quindi, apprendiamo che la vera giustizia in
realtà coincide con la volontà stessa di Dio. Dio è giusto e la
Sua giustizia si manifesta attraverso la Sua volontà.
Molti
associano il dualismo tra giustizia e grazia all'Antico e Nuovo
Testamento, per ordinare le idee relative alla rivelazione
progressiva contenuta nelle Scritture. Ma è corretto tale
ragionamento?
Giovanni
1:17
Poiché la
legge è stata data per mezzo di Mosè;
la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
L'Apostolo
Giovanni non associa la giustizia a Mosè, ma la Legge. Questo perchè
di fatto non è la legge di per sé a causare la giustizia quanto
invece l'osservanza della legge. E la Bibbia stessa afferma che
nessuno ha potuto essere giustificato attraverso la Legge:
Romani
3:19
Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli
che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il
mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio;
Romani
3:20
perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato
davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del
peccato.
Dunque
è giusto affermare che la legge (di Mosè) è come un ponte che
conduce alla giustizia di Dio, ma un ponte che nessun uomo può
attraversare.
Questo è il motivo per cui il Signore Gesù ha portato la grazia e
la verità all'umanità. La grazia, un perdono immeritato.
La
grazia, un altro ponte che può condurre finalmente gli uomini alla
giustizia di Dio.
La
colpa dell'umanità non viene coperta senza motivo, ma espiata dal
sacrificio di Cristo. E tutti coloro che si appellano a tale
sacrificio, possono passare indenni questo ponte ed essere
giustificati. Potremmo quindi dire che i credenti in Cristo Gesù
hanno accesso alla presenza del Padre, alla Sua giustizia e alla Sua
volontà. Ma non ne hanno un accesso fine a sé stesso. Hanno un
accesso legato a doppio filo con il mandato, lo scopo che Dio ha dato
alla Chiesa.
Matteo
28:18
E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è
stato dato in cielo e sulla terra.
Matteo
28:19
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
Matteo
28:20
insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età
presente».
Ogni potere risiede
nella persona di Gesù. Ma in questo tempo, Egli ha incaricato i Suoi
discepoli di portare in tutto il mondo i Suoi insegnamenti e la Sua
volontà. Lo scopo della Chiesa è adempiere alla volontà di Dio,
realizzandola sulla terra così come è nel Cielo; realizzare la
volontà e la giustizia di Dio nel mondo. Sicuramente il Signore non
ha bisogno di intermediari per governare il mondo e sostiene
attivamente ogni essere vivente, adoperandosi affinchè ogni creatura
svolga il compito per la quale è stata creata. Ma, in questo
contesto, è altrettanto vero che egli ha incaricato la Chiesa di
portare la Sua parola fino all'estremità della terra, comportandosi
in modo giusto ai Suoi occhi. Questa espansione è l'espansione
stessa del regno di Dio.
Luca
13:18
Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa
lo paragonerò?
Luca
13:19
È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel
suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del
cielo si sono riparati sui suoi rami».
Nonostante Dio abbia
creato ogni cosa visibile e invisibile, nonostante Dio sia presente
in ogni luogo e in ogni momento, nonostante Dio governi sulla Sua
creazione (Mt 10:29, Da 4:34, 35)...Egli non ha ancora estirpato
tutta la “zizzania”. Nella Sua sovrana volontà, ha lasciato
spazio alle ingiustizie affinchè la Sua gloria potesse risaltare e
il Suo popolo potesse crescere imparando l'ubbidienza, affinando il
carattere. Ecco, quindi, che il regno di Dio si è presentato come
piccolo, invisibile. Qualcosa che non attirava gli sguardi. Qualcosa
che suscitava l'attenzione solo delle persone che ricevevano una
rivelazione diretta del Signore. Questo seme di vita è però
cresciuto, si è espanso e sta continuando a farlo. Ogni preghiera,
ogni proclamazione del Vangelo allarga i confini del Regno,
conquistando nuovi cuori. Non è più un seme ma è già un albero
che continua a crescere. Anche per questo motivo la volontà, la
giustizia di Dio si sta allargando sulla terra. Non è ancora nulla
di eclatante perchè è nella volontà di Dio che sia così: è già
un albero di buone dimensioni ma non è ancora il più alto che si
possa vedere.
Le opere di
misericordia e giustizia divina (non giudizio, ma giustizia) sono già
nel mondo grazie ai credenti ripieni di Spirito Santo, ma non vengono
riprese al telegiornale. Non sono opere di rilevanza nazionale agli
occhi del mondo perduto, perchè sono considerate debolezze.
Rinnegare il proprio orgoglio e servire il prossimo è una debolezza
per il mondo. Ma è giustizia per Dio. Chissà quanti atti di
giustizia sono compiuti ogni giorno senza che nessuno a parte Dio e
il diretto interessato ne siano consapevoli. Noi vediamo in
televisione il mondo che va a rotoli perchè è quello che la società
vuole farci sapere. Ma è davvero così? La perversione,
l'immoralità, l'odio e la cupidigia sono veramente le uniche azioni
presenti sul nostro pianeta? Sono sicuramente una buona parte, ma non
sono affatto le uniche. E' vero che negli ultimi tempi “l'iniquità
aumenterà e l'amore dei più si raffredderà” (Mt 24:12), ma è
anche vero che negli ultimi tempi una folla immensa, “laverà le
proprie vesti, imbiancandole nel sangue dell'Agnello” secondo la
volontà di Dio (Ap 7:9-14). C'è un popolo che in ogni istante
desidera ubbidire alla volontà giusta di Dio e questo popolo è la
Chiesa! La Chiesa ha il compito di diffondere la giustizia di Dio in
questo tempo. Non una giustizia di giustizio e condanna ma la
giustizia personificata: Gesù Cristo.
1Corinzi
1:30
Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato
fatto per noi sapienza, giustizia,
santificazione e redenzione;
1Corinzi
1:31
affinché, com'è scritto:
«Chi
si vanta, si vanti nel Signore».
Cristo è stato
fatto per la Chiesa giustizia, ed ha il compito di portare al mondo
le Sue opere di Giustizia, la Sua liberazione e guarigione. E' una
grande responsabilità, è la volontà di Dio per questo tempo. Le
Scritture però profetizzano un giorno nuovo, differente. Il giorno
del Signore.
Filippesi
1:9
E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in
ogni discernimento,
Filippesi
1:10
perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi
e irreprensibili per il giorno di Cristo,
Filippesi
1:11
ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù
Cristo, a gloria e lode di Dio.
Anche in questo caso, l'Apostolo Paolo riprende i frutti di giustizia
che si hanno solamente per mezzo di Gesù Cristo; ma parlandone come
una preparazione a qualcos'altro di ben specifico: il giorno di
Cristo. Che cos'è questo giorno?
I profeti dell'Antico Testamento ne parlarono abbondantemente,
mettendo in guardia da esso il popolo di Israele, sperando in un
ravvedimento.
Sofonia
1:14
Il gran giorno del SIGNORE è vicino;
è
vicino e viene in gran fretta;
si
sente venire il giorno del SIGNORE
e
il più valoroso grida amaramente.
Sofonia
1:15
Quel giorno è un giorno d'ira,
un
giorno di sventura e d'angoscia,
un
giorno di rovina e di desolazione,
un
giorno di tenebre e caligine,
un
giorno di nuvole e di fitta oscurità,
Sofonia
1:16
un giorno di squilli di tromba e di allarme
contro
le città fortificate e le alte torri.
Sofonia
1:17
Io metterò gli uomini nell'angoscia
ed
essi brancoleranno come ciechi,
perché
hanno peccato contro il SIGNORE;
il
loro sangue sarà sparso come polvere
e
la loro carne come escrementi.
Il
giorno del Signore è il giorno del giudizio di Dio. Un nuovo tempo,
in cui la giustizia di Cristo sarà compiuta nel numero perfetto
degli eletti e sostituita dalla giustizia di condanna verso tutti
coloro che non hanno creduto in Gesù.
Il
Signore non può sopportare per sempre gli empi, gli increduli, i
malvagi. Non può sopportare per sempre le persone che scherniscono
il Vangelo, che perseguitano la Chiesa. Per questo motivo, da prima
che esistesse il tempo, è stato stabilito un giorno per il giudizio
di Dio.
Un
giorno in cui la giustizia di Dio nella sua pienezza prendesse
finalmente forma. La giustizia di Cristo, nella Chiesa salvata, e la
giustizia della volontà di Dio osteggiata dagli uomini ribelli che
saranno distrutti. Due binari che si incontreranno al crocevia
sancendo una nuova era eterna di giustizia assoluta.
Apocalisse
21:3
Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di
Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli
e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.
Apocalisse
21:4
Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la
morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima
sono passate».
Apocalisse
21:8
Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i
fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro
parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte
seconda».
L'eternità: non un
tempo, ma un luogo. Un luogo ripieno della presenza di Dio, in cui
tutto ciò che si vede esiste per la Sua volontà giusta e perfetta.
Un luogo in cui ogni attributo e perfezione di Dio è pienamente
manifesto. Una giustizia non più relativa ad un mondo perduto; ma
piena, completa e totale. Una condizione ed una mèta verso cui
l'intero universo tende.
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