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martedì 27 novembre 2012

Il periodo patristico

Il termine "patristico" ha origine dal latino: pater, padre. Il riferimento è ai Padri della chiesa ed indica tanto le singole persone coinvolte, quanto le idee che furono elaborate in questo periodo. Il lasso di tempo inizia circa nel 100 d.C. (con la chiusura del canone neotestamentario) e finisce convenzionalmente nel 451 d.C in corrispondenza con il Concilio di Calcedonia.

Il periodo patristico viene considerato un periodo fondamentale per aver chiarito un gran numero di problemi teologici di enorme importanza. Il teologo anglicano Lancelot Andrewes (1555-1626) per esempio, affermava che "l'ortodossia del cristianesimo si basa su due Testamenti, su tre Credi, su quattro Vangeli e sui primi cinque secoli di storia del cristianesimo."

Inizialmente, si dovette affrontare il problema della relazione con l'ebraismo. Le lettere dell'Apostolo Paolo testimoniano come questo tema fosse molto sentito fin dal I secolo e della soluzione offerta dagli Apostoli a riguardo.

Galati 5:2-4 Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a osservare tutta la legge. Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia. Poiché quanto a noi, è in spirito, per fede, che aspettiamo la speranza della giustizia.

La circoncisione e l'osservanza della legge di Mosè non vengono imposte ai credenti in Cristo, sebbene inizialmente ci fosse questa tendenza a Gerusalemme per i convertiti ebrei. Paolo, l'Apostolo dei Gentili, dimostrò con vigore l'incoerenza tra queste pratiche e la fede in Gesù nel nuovo patto. Nel corso del II secolo invece, emerse un nuovo e importantissimo elemento: l'apologetica; cioè la difesa e la giustificazione razionale della fede cristiana contro critici e avversari.
Inizialmente, a causa della persecuzione, il problema principale era quello della sopravvivenza e le energie venivano dirette verso la difesa della fede di fronte a un pubblico pagano ostile. Questi primi secoli hanno visto fiorire personalità importanti come Ireneo di Lione (130-200 ca) e Origene (185-254 ca) ma il dibattito teologico vero e proprio non poté iniziare finché la chiesa non smise di essere perseguitata. Nel IV secolo l'Imperatore Costantino riuscì a riappacificare chiesa e impero, permettendo ai dibattiti teologici costruttivi di diventare pubblici e, in ultima analisi, di importanza anche politica. Di fatto l'ultima parte del periodo patristico (dal 310 al 451 d.C.) può essere considerato un grande spartiacque nella storia della teologia cristiana. I teologi ora godevano di grande libertà, e furono in grado di affrontare una serie di argomenti di primaria importanza per il consolidamento del pensiero teologico cristiano. Non mancarono attriti e tensioni interne, ma si può dire che progressivamente crebbe un livello di consenso generale che si condensò alla fine nei Credi ecumenici.
Molti dibattiti patristici si mossero su un piano filosofico, importando idee platoniche.
L'epoca era contraddistinta da continui mutamenti, durante i quali gli standard di fede emergevano poco alla volta. Già da questi primi secoli si creò una grande divisione (di carattere sia politico che linguistico) tra i teologi orientali e quelli occidentali.

E' utile soffermarsi su alcuni in particolare, protagonisti di questo periodo così stimolante e creativo.

Giustino Martire (100-165 ca)
Forse è il più grande fra gli apologeti, i difensori della fede.
Sosteneva che si potevano trovare tracce della verità cristiana nei grandi scrittori pagani. Cercò di collegare l'evangelo alla filosofia greca, secondo una tendenza di pensiero diffusa nella chiesa orientale.

Ireneo di Lione (130-200 ca)
Divenne vescovo di Lione verso il 178 fino alla sua morte, avvenuta due decenni più tardi.
E' famoso per la sua strenua difesa dell'ortodossia cristiana di fronte alla sfida dello gnosticismo. Nella sua opera più importante Adversus omnes haereses pone molta enfasi sull'importanza della testimonianza apostolica di fronte alle interpretazioni non cristiane.

Origene (185-254 ca)
Diede impulso all'interpretazione allegorica alle Scritture, vedendo in essa un significato spirituale più profondo di quella immediata. Impostò una tradizione che distingue tra la piena divinità del Padre, e una divinità di grado minore del Figlio precorrendo il pensiero che, secondo molti studiosi, portò all'Arianesimo.
Adottò con entusiasmo l'idea della apokatàstasis (ricapitolazione), sostenendo che alla fine tutte le creature saranno salvate.

Tertulliano (160-225 ca)
Difese l'unità dell'Antico e Nuovo testamento di fronte a Marcione che li aveva collegati a due diverse divinità. Formulò per primo il termine "Trinità" in merito all'"economia" (organizzazione) di Dio.
Si oppose al pensiero di rendere l'apologia cristiana dipendente da fonti extrabibliche.

Atanasio (296-373 ca)
Diede un contributo decisivo alla controversia ariana con il suo testo De incarnatione, difendendo il pensiero che Dio si fosse incarnato nella persona di Gesù Cristo. Se, come diceva Ario, Cristo non fosse Dio incarnato, non avrebbe potuto redimere l'umanità e la chiesa sarebbe idolatra perchè solo a Dio si può rendere culto. Con questo argomenti condusse verso il rifiuto dell'arianesimo.

Agostino d'Ippona (354-430 ca)
Probabilmente la mente più influente della chiesa cristiana di ogni tempo.
Fu consacrato vescovo di Ippona nel 395.
Si impegnò principalmente nella difesa del cristianesimo contro i suoi critici (come il predecessore Giustino Martire) e contro l'eresia (come gli scritti anti-gnostici di Ireneo). Scrisse inoltre un compendio del pensiero cristiano, in forma apologetica, chiamato De civitate Dei (la città di Dio). Affrontò in ogni caso anche la dottrina della chiesa e dei sacramenti, la controversia donatista, la dottrina della grazia, la controversia pelagiana e la dottrina della Trinità. Curiosamente non si è mai occupato di cristologia, ossia della dottrina sulla persona di Gesù Cristo.


Bibliografia:
Teologia Cristiana, Alister E. McGrath, Editrice Claudiana

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