Traduttore


domenica 23 settembre 2012

Le Creazioni di Dio


Il termine “Genesi” deriva dal greco ghènesis, che significa “nascita, creazione, origine”. In effetti possiamo considerare questo termine come un riassunto dell'intero libro biblico a cui dà il nome. Già dal primo versetto, infatti, incontriamo l'atto creativo di Dio.

Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
Genesi 1:1 

Questo versetto è molto speciale. Sebbene nella concezione ebraica non esista il pensiero di una creazione ex nihilo (dal nulla), acquisito solo in epoca ellenistica, in queste parole abbiamo quanto di più simile possa esserci ad una creazione dal nulla nei testi di questa epoca. All'inizio, infatti, prima che ci fosse qualsiasi cosa, quando c'era Dio stesso e null'altro, il Signore ha creato i cieli e la terra.Non ha creato solo il cielo, quello che vediamo alzando lo sguardo. Ha creato i cieli, dunque il mondo e gli esseri spirituali, oltre che la terra. Una terra però differente da quella che conosciamo oggi. Non un pianeta rigoglioso di vita, ma qualcosa di molto diverso.

La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. 
Genesi 1:2 

Questa terra era informe e vuota. Il dottor David Sheinkin spiega che in ebraico il termine Tohu – tradotto qui con “informe” – si riferisce al concetto di “confusione”. Credo pertanto che possiamo considerare questa condizione della prima creazione come una creazione confusa, disordinata. Dio poteva creare tutto in modo perfetto con un singolo pensiero, ma non l'ha fatto. Ha voluto invece creare una terra senza forma né contenuto. Alcuni teologi ipotizzano che tra i primi due versetti della Genesi sia accaduta la ribellione di Satana e degli altri angeli decaduti e che per questo motivo la creazione risulti devastata. In ogni caso, però, questa è la condizione da cui il Signore è partito per la Sua seconda creazione.
Già, perché da questo momento in poi, Dio interviene continuando la Sua opera creatrice. Ora non si tratta più di una creazione dal nulla, ma piuttosto di una creazione che parte da qualcosa di già esistente.

Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.
Genesi 1:3-5 

Inizia, infatti, il primo dei sei giorni della creazione, nei quali Dio separa la luce dalle tenebre. Non presenterò tutti gli altri giorni della creazione in questo contesto, voglio però ricordare che nei sei giorni Dio opera tre separazioni (notte e giorno, cielo e terra, terra e mare) e tre riempimenti (gli astri, gli animali, l'uomo). Egli quindi interviene sul caos e sul disordine presente dandogli armonia, bellezza, ordine. Questi atti creativi si concludono con la creazione di Adamo, il primo uomo.

Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.
Genesi 2:7 

Adamo è un nome proprio con vari significati: umanità, uomo, uomo terreno, terroso, o della terra rossa.
Adam, Adamo ha infatti la stessa radice di Adamà, terra.

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
Giovanni 1:1-3 

Veniamo ora al prologo del Vangelo di Giovanni. E' facile osservare come sia strettamente legato all'inizio della Genesi, rappresentando il significato teologico dell'incarnazione di Cristo e della Sua natura. Apprendiamo quindi la piena divinità di Gesù e il Suo coinvolgimento nella creazione. Senza Cristo, “neppure una delle cose fatte è stata fatta”. Alla luce di questa rivelazione, l'identità di Gesù, ma anche tutto l'Antico Testamento, appaiono sotto una luce completamente nuova; una chiave di lettura fondamentale per comprendere la profondità di ogni passo biblico. Forti di questi insegnamenti, è interessante analizzare ora un miracolo che Gesù ha compiuto, descritto ancora una volta nel Vangelo di Giovanni.

Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: «Va', làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.
Giovanni 9:1-7 

In questo brano vediamo l'affermazione di Gesù che identifica sé stesso come “la luce del mondo”, come anche scritto all'inizio del Vangelo. Insegna, inoltre, che Egli deve compiere le Sue opere mentre è giorno, poiché durante la notte nessuno può operare. Ebbene, cosa significano queste parole? Quali sono queste opere? Sicuramente riguardano il miracolo che ha compiuto, ma c'è un significato più profondo?

Ora: il giorno è senz'altro rappresentato dalla presenza incarnata di Cristo sulla Terra, in quanto è Lui stesso a spiegarlo.Di contro, la notte è il periodo in cui Egli non è nel mondo. Il periodo che va dalla Sua ascensione al Suo ritorno. Acquista quindi un significato negativo. Abbiamo una conferma di questo nel seguente passo biblico: 

E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo. La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.  
Romani 13:11,12

Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza.
1Tessalonicesi 5:2-8 

I credenti sono figli di luce e figli del giorno, per questo motivo devono svegliarsi nell'epoca presente che rappresenta la notte. Essi devono vegliare, perché la notte è avanzata e l'alba (il ritorno di Cristo) imminente.

Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino».
Apocalisse 22:16
 
Infatti il Signore, comunicando la rivelazione all'apostolo Giovanni, si presenta come la lucente stella del mattino.
Sebbene questo appellativo sia abbastanza chiaro, è interessante approfondire qualche aspetto astronomico.
L'oggetto celeste più luminoso nel cielo notturno dopo la luna, infatti, è il pianeta Venere. Una sua caratteristica interessante è quella di raggiungere la sua massima brillantezza poco prima dell'alba e poco prima del tramonto. Per questo è chiamato “Stella del mattino” e “Stella della sera”. Possiamo intravedere, grazie a tale usanza, una maggiore profondità in questo insolito nome di Gesù. Egli ha brillato con la Sua resurrezione e ascensione ed Egli brillerà al momento del ritorno glorioso, alla fine della notte. Ecco perché Egli è la lucente stella del mattino. Negli istanti precedenti al giorno, Egli brillerà più di tutti gli astri del cielo.

Il giorno, dunque, era il periodo in cui Gesù era presente fisicamente sulla Terra. Ma sono rimasti ancora degli interrogativi irrisolti. Quali sono le opere che Gesù doveva compiere durante il giorno? Tornando al passo evangelico, Gesù provvede a guarire miracolosamente il cieco nato. Leggiamolo, però, anche da un altro vangelo.

Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente.
Marco 8:22-25 

I due racconti si completano a vicenda, in quanto presentano dettagli assenti nell'altro vangelo.

Come abbiamo visto precedentemente, il Signore Gesù ha creato ogni cosa. Egli è la luce del mondo e nel suo ministero terreno era la luce del mondo, era il giorno. Nel giorno doveva compiere delle opere. Dopo aver spiegato questo ai discepoli...

...sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco. Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente.

Gesù prese della terra e con la sua saliva fece del fango che applicò sugli occhi del cieco. Egli poteva guarirlo con un solo gesto, con un solo pensiero, come era accaduto altre volte. Ma questa volta ha voluto compiere un gesto profetico. Prendere della terra – lo stesso materiale con cui ha creato l'uomo – e usarlo per ricreare gli occhi, i nervi mal funzionanti di questa persona. E' come se avesse ripreso a creare, guarendo chi era malato, per manifestare le opere di Dio in lui. Non la creazione dal nulla, ma una creazione progressiva, la stessa descritta a lungo nella Genesi. Questi insegnamenti, questi gesti e questo miracolo non sono fini a sé stessi ma ad una proclamazione profetica di chi è Gesù, della Sua volontà e del Suo scopo. Egli, infatti, è venuto per completare il piano di Dio attraverso la riconciliazione come atto creativo che porta ordine laddove c'è il caos del peccato e della separazione dell'uomo da Dio.

Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. 
Colossesi 1:13-20 

Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.
[...]
Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente;
è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale.
1Corinzi 15:22-24/42-44

Gesù è il primogenito dei morti, la primizia della resurrezione. A lui seguiranno tutti i credenti che grazie alla loro fede nel Signore risorgeranno con un corpo spirituale. Questa sarà la condizione perenne dell'umanità nella Nuova Gerusalemme, questa sarà la vera nuova creazione. Spesso ci soffermiamo sui Nuovi cieli e sulla Nuova terra ma questi saranno solo dei “contenitori” per la vera nuova creazione: la chiesa glorificata.

Gesù ha creato ogni cosa, visibile e invisibile.
Gesù si è incarnato e ha proclamato profeticamente di portare a compimento la volontà creatrice di Dio.Gesù è morto al posto dell'umanità, offrendo la possibilità a chiunque creda in Lui di risorgere come Lui ed essere parte della nuova creazione, perfetta, che Egli aveva in mente dall'eternità. Gesù è il fulcro di ogni volontà divina, è il centro di ogni creazione. La creazione informe della terra, la creazione del mondo così come lo consociamo e la nuova creazione, quella eterna. Ma non solo.

Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. 
Ebrei 12:1-2  

Gesù è anche il creatore della fede! Egli la crea dal nulla, ma la porta anche a compimento. Egli la crea, la raffina, la fa crescere e la porta a maturità nella nostra vita. Forse, pensando a Gesù, la prima cosa che ci viene in mente è la croce.Essa tuttavia è stata il mezzo scelto da Dio per portare a termine la Sua creazione. La vita cristiana non è una vita di sofferenza fine a sé stessa. La vita cristiana non è comportarsi bene. La vita cristiana è camminare con il Creatore ed essere ricreati a Sua immagine. Appropriarci della nostra vera identità da Colui che ci ha creato. Solo con questa consapevolezza potremo essere dello stesso sentimento del salmista ed affermare con Lui:

La pietra che i costruttori avevano disprezzata
è divenuta la pietra angolare.
Questa è opera del SIGNORE,
è cosa meravigliosa agli occhi nostri.
Questo è il giorno che il SIGNORE ci ha preparato;
festeggiamo e rallegriamoci in esso.
Salmi 118:22-24 

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...