Il termine “Genesi” deriva dal greco ghènesis, che significa “nascita, creazione, origine”. In effetti possiamo considerare questo termine come un riassunto dell'intero libro biblico a cui dà il nome. Già dal primo versetto, infatti, incontriamo l'atto creativo di Dio.
Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
Genesi 1:1
Genesi 1:1
Questo
versetto è molto speciale. Sebbene nella concezione ebraica non esista il pensiero di una creazione ex
nihilo
(dal nulla), acquisito solo in epoca ellenistica, in queste parole abbiamo quanto di più simile possa esserci ad una creazione dal nulla nei testi di questa epoca. All'inizio, infatti, prima che ci fosse qualsiasi
cosa, quando c'era Dio stesso e null'altro, il Signore ha creato i
cieli e la terra.Non
ha creato solo il cielo, quello che vediamo alzando lo sguardo. Ha
creato i cieli,
dunque
il mondo e gli esseri spirituali, oltre che la terra. Una terra però
differente da quella che conosciamo oggi. Non un pianeta rigoglioso
di vita, ma qualcosa di molto diverso.
La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia
dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle
acque.
Genesi 1:2
Questa terra era informe e vuota. Il dottor David Sheinkin spiega che in ebraico il termine Tohu – tradotto qui con “informe” – si riferisce al concetto di “confusione”. Credo pertanto che possiamo considerare questa condizione della prima creazione come una creazione confusa, disordinata. Dio poteva creare tutto in modo perfetto con un singolo pensiero, ma non l'ha fatto. Ha voluto invece creare una terra senza forma né contenuto. Alcuni teologi ipotizzano che tra i primi due versetti della Genesi sia accaduta la ribellione di Satana e degli altri angeli decaduti e che per questo motivo la creazione risulti devastata. In ogni caso, però, questa è la condizione da cui il Signore è partito per la Sua seconda creazione.
Genesi 1:2
Questa terra era informe e vuota. Il dottor David Sheinkin spiega che in ebraico il termine Tohu – tradotto qui con “informe” – si riferisce al concetto di “confusione”. Credo pertanto che possiamo considerare questa condizione della prima creazione come una creazione confusa, disordinata. Dio poteva creare tutto in modo perfetto con un singolo pensiero, ma non l'ha fatto. Ha voluto invece creare una terra senza forma né contenuto. Alcuni teologi ipotizzano che tra i primi due versetti della Genesi sia accaduta la ribellione di Satana e degli altri angeli decaduti e che per questo motivo la creazione risulti devastata. In ogni caso, però, questa è la condizione da cui il Signore è partito per la Sua seconda creazione.
Già, perché da
questo momento in poi, Dio interviene continuando la Sua opera
creatrice. Ora non si tratta più di una creazione dal nulla, ma
piuttosto di una creazione che parte da qualcosa di già esistente.
Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi
fu mattina: primo giorno.
Genesi 1:3-5
Genesi 1:3-5
Inizia,
infatti, il primo dei sei giorni della creazione, nei quali Dio
separa la luce dalle tenebre. Non presenterò tutti gli altri giorni
della creazione in questo contesto, voglio però ricordare che nei
sei giorni Dio
opera tre separazioni (notte e giorno, cielo e terra, terra e mare) e
tre riempimenti (gli astri, gli animali, l'uomo). Egli quindi
interviene sul caos e sul disordine presente dandogli armonia,
bellezza, ordine. Questi atti creativi si concludono con la creazione
di Adamo, il primo uomo.
Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò
nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.
Genesi 2:7
Genesi 2:7
Adamo
è un nome proprio con vari significati: umanità,
uomo, uomo terreno, terroso, o della terra rossa.
Adam,
Adamo ha infatti la stessa radice di Adamà,
terra.
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era
Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una
delle cose fatte è stata fatta.
Giovanni 1:1-3
Giovanni 1:1-3
Veniamo
ora al prologo del Vangelo di Giovanni. E' facile osservare come sia
strettamente legato all'inizio della Genesi, rappresentando il
significato teologico dell'incarnazione di Cristo e della Sua natura.
Apprendiamo quindi la piena divinità di Gesù e il Suo
coinvolgimento nella creazione. Senza Cristo, “neppure una delle
cose fatte è stata fatta”. Alla luce di questa rivelazione,
l'identità di Gesù, ma anche tutto l'Antico Testamento, appaiono
sotto una luce completamente nuova; una chiave di lettura
fondamentale per comprendere la profondità di ogni passo biblico.
Forti di questi insegnamenti, è interessante analizzare ora un
miracolo che Gesù ha compiuto, descritto ancora una volta nel
Vangelo di Giovanni.
Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha
peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così,
affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è
giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne
spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: «Va', làvati nella vasca di Siloe» (che significa
«mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.
Giovanni 9:1-7
Giovanni 9:1-7
In
questo brano vediamo l'affermazione di Gesù che identifica sé
stesso come “la luce del mondo”, come anche scritto all'inizio
del Vangelo. Insegna, inoltre, che Egli deve compiere le Sue opere
mentre è giorno, poiché durante la notte nessuno può operare.
Ebbene, cosa significano queste parole? Quali sono queste opere?
Sicuramente riguardano il miracolo che ha compiuto, ma c'è un
significato più profondo?
Ora:
il giorno è senz'altro rappresentato dalla presenza incarnata di
Cristo sulla Terra, in quanto è Lui stesso a spiegarlo.Di
contro, la notte è il periodo in cui Egli non è nel mondo. Il
periodo che va dalla Sua ascensione al Suo ritorno. Acquista quindi
un significato negativo. Abbiamo una conferma di questo nel seguente
passo biblico:
E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo. La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Romani 13:11,12
Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà
come viene un ladro nella notte. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno
abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non
siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si
ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la
corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della
salvezza.
1Tessalonicesi 5:2-8
1Tessalonicesi 5:2-8
I
credenti sono figli di luce e figli del giorno, per questo motivo
devono svegliarsi nell'epoca presente che rappresenta la notte. Essi
devono vegliare, perché la notte è avanzata e l'alba (il ritorno di
Cristo) imminente.
Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino».
Apocalisse 22:16
Infatti
il Signore, comunicando la rivelazione all'apostolo Giovanni, si
presenta come la lucente stella del mattino.
Sebbene
questo appellativo sia abbastanza chiaro, è interessante
approfondire qualche aspetto astronomico.
L'oggetto
celeste più luminoso nel cielo notturno dopo la luna, infatti, è il
pianeta Venere. Una sua caratteristica interessante è quella di
raggiungere la sua massima brillantezza poco prima dell'alba e poco
prima del tramonto. Per questo è chiamato “Stella del mattino” e
“Stella della sera”. Possiamo intravedere, grazie a tale usanza,
una maggiore profondità in questo insolito nome di Gesù. Egli ha
brillato con la Sua resurrezione e ascensione ed Egli brillerà al
momento del ritorno glorioso, alla fine della notte. Ecco perché
Egli è la lucente stella del mattino. Negli istanti precedenti al
giorno, Egli brillerà più di tutti gli astri del cielo.
Il
giorno, dunque, era il periodo in cui Gesù era presente fisicamente
sulla Terra. Ma sono rimasti ancora degli interrogativi irrisolti.
Quali sono le opere che Gesù doveva compiere durante il giorno? Tornando
al passo evangelico, Gesù provvede a guarire miracolosamente il
cieco nato. Leggiamolo, però, anche da un altro vangelo.
Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che
lo toccasse. Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio;
gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi
qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo
come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu
guarito e vedeva ogni cosa chiaramente.
Marco 8:22-25
Marco 8:22-25
I
due racconti si completano a vicenda, in quanto presentano dettagli
assenti nell'altro vangelo.
Come
abbiamo visto precedentemente, il Signore Gesù ha creato ogni cosa.
Egli è la luce del mondo e nel suo ministero terreno era la luce del
mondo, era il giorno. Nel giorno doveva compiere delle opere. Dopo
aver spiegato questo ai discepoli...
...sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi
del cieco. Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo
come alberi che camminano». Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu
guarito e vedeva ogni cosa chiaramente.
Gesù
prese della terra e con la sua saliva fece del fango che applicò
sugli occhi del cieco. Egli
poteva guarirlo con un solo gesto, con un solo pensiero, come era
accaduto altre volte. Ma questa volta ha voluto compiere un gesto
profetico. Prendere della terra – lo stesso materiale con cui ha
creato l'uomo – e usarlo per ricreare gli occhi, i nervi mal
funzionanti di questa persona. E' come se avesse ripreso a creare,
guarendo chi era malato, per manifestare le opere di Dio in lui. Non
la creazione dal nulla, ma una creazione progressiva, la stessa
descritta a lungo nella
Genesi. Questi insegnamenti, questi gesti e questo miracolo non sono
fini a sé stessi ma ad una proclamazione profetica di chi è Gesù,
della Sua volontà e del Suo scopo. Egli, infatti, è venuto per
completare il piano di Dio attraverso la riconciliazione come atto
creativo che porta ordine laddove c'è il caos del peccato e della
separazione dell'uomo da Dio.
Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel
regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni
creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e
sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie,
principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio,
il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo
fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui,
dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei
cieli.
Colossesi 1:13-20
Colossesi 1:13-20
Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.
[...]
Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato
corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e
risuscita potente;
è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un
corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale.
1Corinzi 15:22-24/42-44
1Corinzi 15:22-24/42-44
Gesù
è il primogenito dei morti, la primizia della resurrezione. A lui
seguiranno tutti i credenti che grazie alla loro fede nel Signore
risorgeranno con un corpo spirituale. Questa sarà la condizione
perenne dell'umanità nella Nuova Gerusalemme, questa sarà la vera
nuova creazione. Spesso ci soffermiamo sui Nuovi cieli e sulla Nuova
terra ma questi saranno solo dei “contenitori” per la vera nuova
creazione: la chiesa glorificata.
Gesù
ha creato ogni cosa, visibile e invisibile.
Gesù
si è incarnato e ha proclamato profeticamente di portare a
compimento la volontà creatrice di Dio.Gesù
è morto al posto dell'umanità, offrendo la possibilità a chiunque
creda in Lui di risorgere come Lui ed essere parte della nuova
creazione, perfetta, che Egli aveva in mente dall'eternità. Gesù
è il fulcro di ogni volontà divina, è il centro di ogni creazione.
La creazione informe della terra, la creazione del mondo così come
lo consociamo e la nuova creazione, quella eterna. Ma
non solo.
Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande
schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così
facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è
proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende
perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la
croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono
di Dio.
Ebrei 12:1-2
Ebrei 12:1-2
Gesù
è anche il creatore della fede! Egli la crea dal nulla, ma la porta
anche a compimento. Egli la crea, la raffina, la fa crescere e la
porta a maturità nella nostra vita. Forse, pensando a Gesù, la
prima cosa che ci viene in mente è la croce.Essa
tuttavia è stata il mezzo scelto da Dio per portare a termine la Sua
creazione. La vita cristiana non è una vita di sofferenza fine a sé
stessa. La vita cristiana non è comportarsi bene. La vita cristiana
è camminare con il Creatore ed essere ricreati a Sua immagine.
Appropriarci della nostra vera identità da Colui che ci ha creato.
Solo con questa consapevolezza potremo essere dello stesso sentimento
del salmista ed affermare con Lui:
La pietra che i costruttori avevano disprezzata
è
divenuta la pietra angolare.
Questa è opera del SIGNORE,
è
cosa meravigliosa agli occhi nostri.
Questo è il giorno che il SIGNORE ci ha preparato;
festeggiamo
e rallegriamoci in esso.
Salmi 118:22-24
Salmi 118:22-24
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