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domenica 17 aprile 2011

L'Israele eletto: la totalità o solo un residuo?

Isaia 49:23 I re saranno i tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si inchineranno davanti a te con la faccia a terra, lambiranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono il SIGNORE, che coloro che sperano in me non saranno delusi».

Questa profezia di Isaia ben rappresenta le molte altre che di comune accordo descrivono una rinnovata conversione del popolo di Israele. Dopo innumerevoli infedeltà (idolatrie), dopo innumerevoli punizioni (deportazioni), è decretato profeticamente che il popolo finalmente riconoscerà chi è il Signore. Si parla di un tempo escatologico, si parla di un intervento diretto da parte di Dio.E' biblico quindi aspettarsi questa conversione di massa nell'etnia israelita. Ad un certo punto delle Scritture però, c'è una parziale rivelazione proprio su questo, una rivelazione che cambia apparentemente le cose.

Romani 9:6-8 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; infatti non tutti i discendenti d'Israele sono Israele; né per il fatto di essere stirpe d'Abraamo, sono tutti figli d'Abraamo; anzi: «È in Isacco che ti sarà riconosciuta una discendenza». Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza.

Dopo aver premesso che prova un continuo dolore per Israele, l'Apostolo Paolo commenta il fatto che questo popolo eletto non ha riconosciuto il suo Messia, Gesù Cristo. Il suo commento riguarda il fatto che, così come la promessa di Dio non risulta valida per tutti i figli di Abramo (ma solo per Isacco), allo stesso modo la promessa di Dio non risulta valida al giorno oggi per tutto il popolo di Israele. E' una rivelazione dalle conseguenze molto importanti.

Romani 11:1-4 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo: «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la mia vita»? Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.

Dio dunque non ha ripudiato il suo popolo, ma ha riservato un residuo di individui eletti per grazia, indurendo il cuore di tutti gli altri (Ro11:7), tutto questo con lo scopo di coinvolgere nella salvezza tutte le nazioni non discendenti da Isacco, tutti coloro che non sono Ebrei: noi gentili. (11:11) Apparentemente però questo causa qualche confusione. Da una parte infatti sappiamo che Israele - tutto l'Israele etnico - sarà salvato. Dall'altra però, questo insegnamento Apostolico rivela che non tutto l'Israele etnico è per forza eletto. Solo parte di esso infatti è stato scelto da Dio. Come risolvere questa contraddizione? Leggendo attentamente il resto della Lettera ai Romani. Mentre spiega tutto questo, infatti, Paolo specifica:

Romani 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.

Al presente c'è un residuo eletto per grazia. E questo è riscontrabile nella nostra conoscenza quotidiana: gli Ebrei messianici sono in numero molto ridotto, al giorno d'oggi.

Ma c'è qualcosa riservato al futuro, ed è proprio quello che i profeti dell'Antico Testamento ebbero modo di vedere.

Romani 11:25 Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto:
«Il liberatore verrà da Sion. Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà;
e questo sarà il mio patto con loro,
quando toglierò via i loro peccati».

Zaccaria 12:10 «Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme
lo Spirito di grazia e di supplicazione;
essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto,
e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico,
e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito.


Dopo che la totalità degli stranieri eletti si sarà convertita, il Signore rimuoverà l'indurimento su Israele, mandando lo Spirito di grazia e di supplicazione. Tutto il popolo di Israele di quella generazione sarà eletto, avrà modo di riconoscere il proprio errore, avrà modo di fare cordoglio per come i propri avi hanno trattato il Signore Gesù, piangendo come se lo avessero fatto per il proprio figlio unigenito.
Questo sarà il giorno del ritorno di Cristo.

Vediamo quindi che la parziale elezione di Israele riguarda il presente, mentre la totale elezione è qualcosa che riguarda gli ultimi tempi, con lo scopo di portare a compimento i piani eterni di Dio.

Solo a Dio la gloria.

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