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venerdì 22 aprile 2011

La ribellione di Caino, la sottomissione di Abele

Genesi 4:3-8 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto.
Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!» Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise.


Con la disubbidienza di Adamo, il principio della morte è entrato nel mondo.
Con l'omicidio di Abele, la manifestazione della morte è entrata per la prima volta nel mondo.

Questo è stato il primo crimine commesso nell'epoca della separazione da Dio. E' stato commesso dai figli della coppia originale creata dal Signore, quasi a rimarcare la trasmissibilità generazionale della maledizione che Adamo ed Eva ricevettero.
Una maledizione che non solo si è trasmessa ai loro figli, ma che inizia a presentare episodi di una gravità esponenziale.
Quello che era un inizio nominale della malvagità, ora è senz'altro un inizio reale.

Possiamo vedere intessuto nella trama di questo omicidio, il disegno comune a tutti gli altri commessi nella storia dell'umanità.
Certo, le motivazioni possono cambiare. Ma ciò che a sua volta porta alla nascita delle motivazioni, è una costante.
Esaminando questi pochi versetti è possibile osservare e comprendere alcune dinamiche comuni a tutto il genere umano, presenti anche in me e in te.

Tutto ebbe inizio con un'offerta volontaria. Per quello che ne sappiamo, non c'era alcuna costrizione a offrire parte dei propri averi e del proprio lavoro a Dio. Probabilmente era considerata una cosa naturale, normale. Il padre Adamo aveva conosciuto faccia a faccia il Signore, e anche fuori dal giardino dell'Eden avrà avuto senz'altro un desiderio naturale di offrire la propria adorazione a Dio, e di insegnare a farlo anche ai propri figli.
Entrambi i fratelli fanno la propria offerta, a secondo del proprio lavoro. Caino è un agricoltore ed offre dei frutti della terra. Abele è un pastore e offre dei primogeniti del suo gregge. A questo punto però il Signore dimostra di gradire soltanto l'offerta di Abele. L'esegesi ebraica insegna che Caino non offrì la parte migliore del suo raccolto, e questo fu il motivo per cui non venne ben accettata. Questa è sicuramente una spiegazione lecita e pertinente al contesto. In ogni caso, la reazione immediata di Caino fu l'irritazione.
L'irritazione e la frustrazione di non avere ottenuto il favore rispetto a suo fratello. Anzichè cercare il motivo in sè stesso, è evidente che ebbe inizio un meccanismo di ribellione tale da crescere in modo continuo, a dismisura.
Dio interviene mettendolo in guardia. Lo esorta a dominare il peccato, ad avere autocontrollo. Ma la ribellione celata nel cuore di Caino, aumenta....

Giuda 10 Questi [falsi dottori] , invece, parlano in maniera oltraggiosa di quello che ignorano, e si corrompono in tutto ciò che sanno per istinto, come bestie prive di ragione.
Giuda 11 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si sono gettati nei traviamenti di Balaam, e sono periti per la ribellione di Core.


Parlo di ribellione, perchè è proprio questo il peccato che l'Apostolo Giuda accosta alla "via di Caino", con l'esempio di Core e il traviamento di Balaam.
Il seme di questo principio però, è presente in ogni uomo. Questa è l'origine del male, l'origine di ogni motivazione criminale. La ribellione. La ribellione alle leggi sociali, a tutte le persone e situazioni che frenano i propri istinti.
Il desiderio di ignorare e rinnegare qualsiasi etica per poter imporre soltanto i propri desideri istintivi e comportarsi esattamente come le bestie prive di ragione.
L'istinto di mangiare, dormire, riprodursi, uccidere altri individui per la propria supremazia. Una libertà assoluta, priva di qualsiasi limite.
Perchè competere con il proprio fratello? Perchè lui è stato accettato ed io no? Perchè lui è amato e io meno di lui?
Noi sappiamo che Dio non ha favoritismi (1Pt1:17), ma la mente dell'uomo è capace di auto-ingannarsi, costruendo ragionamenti difesi in virtù di una logica distorta.

La ribellione che nasce inseguendo il miraggio della libertà assoluta.
Inseguendo fino in fondo questa strada, si troverà inevitabilmente il peccato (fallimento) e la morte.

La libertà assoluta è unicamente nelle mani di Dio.
L'uomo è stato creato per essere dipendente da Lui. E' evidente come l'uomo non abbia alcun controllo sulle situazioni della vita. Non può far diventare bianco uno solo dei suoi capelli, secondo la propria volontà. Non può diventare più alto di un solo centimetro. Non può rimandare la propria morte di un solo secondo.
La piena libertà umana non è quella di fare qualsiasi cosa vogliano i suoi istinti, ma è quella di adempiere al proprio scopo: avere comunione con Dio.
Caino e Abele conoscevano entrambi Dio, ma solo Abele offrì "i primogeniti" del suo lavoro. Solo Abele conosceva Dio e voleva avere comunione con Lui.
Solo Abele amava Dio al punto di morire. In questo, Abele può essere considerato un'immagine di Cristo. Il figlio di Dio.
Il primo martire, morto per la propria testimonianza dell'amore del Signore.

Ogni credente deve vegliare, giorno per giorno, al fine di non trovare nel proprio cuore frustrazioni che possano trasformarsi in principi di ribellione.
Quando siamo frustrati, stanchi, oppressi, delusi, andiamo direttamente ai piedi di Cristo. Egli ci conforterà, riposerà, sosterrà, consolerà.
Il peccato sta spiando alla porta ogni uomo, ogni credente. A tutti noi è rivolta l'esortazione di dominarlo.
Certo, magari non abbiamo desideri omicidi, però possiamo ugualmente cedere a svariate tentazioni che ostacolano la nostra sintonia e comunione con il Signore.
Prendiamo coscienza che la nostra libertà è la libertà di amare Dio e abbracciamo questo nostro destino. Così adempieremo al nostro scopo, troveremo la pace e l'equilibrio che cerchiamo. Una pienezza di vita che solo in Lui potremo ricevere.

Allontaniamoci dalla via di Caino.
Incamminiamoci per la via di Abele.

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