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martedì 26 aprile 2011

La restaurazione della tenda di Davide

LA TENDA DI DAVIDE NELL'ANTICO TESTAMENTO

Nell'Antico Testamento, leggiamo che durante la vita del profeta Samuele, l'arca dell'alleanza fu rubata dai Filistei. A causa di numerose maledizioni che colpirono il popolo, essi però decisero di riconsegnarla al popolo di Israele dopo soli sette mesi.

Quelli di Chiriat-Iearim vennero a prendere l'arca del SIGNORE; la portarono in casa di Abinadab, sulla collina, e consacrarono suo figlio Eleazar, perché custodisse l'arca del SIGNORE. 1Samuele 7:1 

L'arca restò a casa di Abinadab per molto tempo, per tutto il regno di Saul.
Ad un certo punto del regno di Davide però, egli se ne ricordò e dopo aver tenuto un consiglio con i capi di tutto il popolo, organizzò il trasporto fino a Gerusalemme, la capitale del regno.

1Cronache 16:1 Portarono dunque l'arca di Dio e la collocarono in mezzo alla tenda che Davide aveva eretta per quella; e si offrirono olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti a Dio.
v.4 Poi stabilì davanti all'arca del SIGNORE alcuni dei Leviti per fare il servizio, per invocare, celebrare e lodare il SIGNORE, Dio d'Israele.
v.7 Allora, in quel giorno, Davide diede per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l'incarico di cantare le lodi del SIGNORE [...]
v.37 Poi Davide lasciò là, davanti all'arca del patto del SIGNORE, Asaf e i suoi fratelli perché fossero sempre di servizio davanti all'arca, secondo le necessità di ogni giorno.



Abbiamo letto che il re Davide stabilì dei Leviti per invocare, celebrare e lodare il nome del Signore continuamente, giorno dopo giorno.
Questa stessa arca, era stata costruita secoli prima per essere il cuore del tabernacolo che Mosè costruì su indicazione diretta di Dio, secondo un modello celeste (Ebrei 8:5). Essa era collocata nella stanza più interna, chiamata "luogo santissimo" e rappresentava la presenza stessa di Dio. Il tabernacolo che costruì Davide però sviluppò delle innovazioni rispetto al modello di Mosè, e la continua lode rimane di sicuro uno dei più importanti elementi di novità.
L'Apocalisse di Giovanni ci rivela che davanti al trono di Dio ci sono delle creature viventi che non cessano mai di ripetere, giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene» (Ap 4:8). Ebbene allo stesso modo il re Davide volle mettere vicino all'arca (ciò che sulla terra era più simile al trono di Dio stesso) una lode continua giorno e notte.

Questa iniziativa però non è affatto fine a sé stessa. La Scritture infatti riprende questo tema proiettandolo profeticamente verso i tempi della fine.

Amos 9:11-12 «Quel giorno io rialzerò la capanna di Davide che è caduta,
ne riparerò i danni, ne rialzerò le rovine,
la ricostruirò com'era nei giorni antichi,
affinché possegga il resto di Edom e tutte le nazioni
sulle quali è invocato il mio nome»,
dice il SIGNORE che farà questo.
Amos 9:14-15 Io libererò dall'esilio il mio popolo, Israele;
essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno;
pianteranno vigne e ne berranno il vino;
coltiveranno giardini e ne mangeranno i frutti.
Io li pianterò nella loro terra
e non saranno mai più sradicati dalla terra che io ho dato loro»,
dice il SIGNORE, il tuo Dio.


Il Signore promette di ristabilire la capanna, la tenda di Davide; e con questa, di piantare il popolo di Israele nella terra promessa dove staranno per sempre. La profezia corre verso il "giorno del Signore", il giorno del giudizio e della piena manifestazione di Dio. Il giorno del ritorno di Cristo.
In questo giorno Israele sarà ristabilito eternamente (Zaccaria 12 e 13) e Gesù Cristo siederà sul trono a Gerusalemme per instaurare il regno spirituale e politico del millennio. Il tabernacolo celeste sarà unificato con quello sulla terra, portando una nuova dimensione dell'esistenza.

Vorrei dare tre ulteriori argomentazioni per confermare questa visione:

1) Il re Davide stesso rappresenta profeticamente nelle Scritture il Signore Gesù. Egli fu chiamato spesso "figlio di Davide", per enfatizzare il suo lignaggio regale che manifesterà pienamente alla fine dei tempi. Oltre ad essere l'incarnazione della profezia del profeta Natan (2 Sam 7), ossia Colui che renderà il trono di Davide stabile per sempre.

2) Durante l'insediamento dell'arca dell'alleanza a Gerusalemme, Davide profetizzò un cantico in pieno accordo con questa successiva profezia di Amos:

Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome,
portategli offerte e venite in sua presenza.
Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti,
tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra!
Il mondo è stabile e non sarà smosso.
Si rallegrino i cieli e gioisca la terra!
Si dica fra le nazioni:
"Il SIGNORE regna".

1Cronache 16:29-31 

Queste parole descrivono chiaramente il Messia - il Signore Gesù - come Re di tutta la terra, che siede a Gerusalemme.
Al tempo di Davide, tutti gli altri popoli erano considerati pagani ed era impensabile che tutti gli abitanti della terra potessero prostrarsi davanti a Lui. Ancora oggi gli Ebrei evitano di fare proselitismo indicando al massimo ai gentili di osservare le leggi che Dio diede a Noè, ben sapendo che la piena rivelazione della legge di Mosè non è per loro. Il Signore però ha promesso e profetizzato un futuro differente, e questo in molte parti della Scrittura! (Per esempio Isaia 2:2)

3) Davide, con tutto Israele, salì verso Baala, cioè verso Chiriat-Iearim, che appartiene a Giuda per trasferire di là l'arca di Dio, davanti alla quale è invocato il nome del SIGNORE, che siede su questa, fra i cherubini.
1Cronache 13:6 

L'arca dell'alleanza era custodita dalla tribù di Giuda, la stessa tribù da cui nacque Cristo (Ap. 5:5). Anche il percorso stesso che fece da Giuda a Gerusalemme quindi, fu un segno profetico di Colui che, proveniente dalla tribù di Giuda, si insedierà sul trono di Gerusalemme per regnare.

LA TENDA DI DAVIDE NEL NUOVO TESTAMENTO

Circa mille anni dopo però, nel I sec. d.C., possiamo ritrovare questa stessa profezia di Amos in un un contesto molto particolare.
Alcuni farisei convertiti al cristianesimo infatti, insegnavano che i credenti convertiti dal paganesimo fossero obbligati a circoncidersi e sottostare alla legge di Mosè. Possiamo ricondurre questo insegnamento al movimento eretico del giudeo cristianesimo. Tali insegnamenti crearono così tanto disordine da rendere necessaria una riunione con tutti i principali Apostoli. Paolo e Barnaba esposero i segni e i prodigi che Dio fece per mezzo loro fra i pagani, spiegando come il Signore stesse facendo una cosa completamente nuova. In un attimo di silenzio, prese la parola l'Apostolo Giacomo:

«Fratelli, ascoltatemi: Simone ha riferito come Dio all'inizio ha voluto scegliersi tra gli stranieri un popolo consacrato al suo nome. E con ciò si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: "Dopo queste cose ritornerò e ricostruirò la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue rovine, e la rimetterò in piedi, affinché il rimanente degli uomini e tutte le nazioni, su cui è invocato il mio nome,cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, a lui note fin dall'eternità". Perciò io ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio. 
Atti 15:14-19 

Che rivelazione!
Giacomo cita la profezia di Amos inserendola in un contesto completamente nuovo: quello della Chiesa (formata da credenti non ebrei).
Quello che è stato celato per secoli ora viene portato alla luce, manifestando la volontà di Dio di scegliersi tra gli stranieri un popolo consacrato al suo nome. Ma cosa c'entra questo con la tenda di Davide? Possiamo trovare una possibile risposta nelle parole che Paolo scrisse ai credenti di Colosse.

Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria. 
Colossesi 1:27 (cfr. 1 Co 3:16)

Cristo in noi. L'attuale tempio di Dio è formato dai credenti di tutto il mondo.
L'attuale tenda di Davide è la Chiesa del Signore. In questo senso, possiamo ravvisare in questa certezza un primo adempimento della restaurazione della tenda di Davide non previsto nelle epoche veterotestamentarie. Era un mistero, una tappa decretata nel consiglio di Dio e tenuta nascosta fino alla sua realizzazione.

Ma ovviamente, come abbiamo visto, c'è di più. I figli di Dio, la natura e lo stesso Spirito Santo infatti gemono in attesa della piena manifestazione della gloria di Dio, del momento in cui finalmente il Signore - come discendente di Davide - regnerà per sempre da Sion. Meditiamo sulla grandezza dei piani di Dio, sulla responsabilità dei credenti e sul meraviglioso futuro che il Signore ha preparato per coloro che lo amano.

Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino». Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni». Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita. 
Apocalisse 22:16 

Solo a Dio onore e gloria, ora e per sempre. 

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