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mercoledì 23 marzo 2011

L'anima mia cerca rifugio in Te

1Samuele 24:3-8 Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche;
e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna.
La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul.
Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul.
Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE».
Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino.

Nonostante il Signore scelse da subito Davide per subentrare al trono al posto di Saul, nonostante il profeta Samuele lo unse in presenza della sua famiglia, nonostante lo Spirito del Signore lo investì, egli non tentò mai di forzare i tempi e appropriarsi del regno con la forza.
Ne avrebbe avuto diritto e in questo caso, addirittura una circostanza più che favorevole. Saul lo stava cercando perchè ingelosito, voleva ucciderlo ingiustamente. Davide insieme ai suoi sostenitori è stato costretto a scappare e rifugiarsi in una grotta. E in un momento, in modo inaspettato, Saul in persona entrò nella stessa caverna pensandola disabitata per fare i suoi bisogni. Quanti avrebbero pensato: "Questa è l'occasione per fare giustizia! Per giustiziare il re che Dio ha rigettato!"? Tanti, forse tutti noi. Questo è stato il pensiero della gente che era con Davide. Ma non è stato questo, quello che ha pensato lui.
Dietro l'apparenza di questo "favore divino" (la circostanza di avere il proprio nemico, rinnegato da Dio, inerme a pochi passi) Davide riuscì ad ascoltare lo Spirito Santo e discernere spiritualmente la situazione. Saul è stato unto dal Signore. Nonostante si fosse ribellato, Davide riconobbe di non avere l'autorità spirituale di ucciderlo. Il giudizio apparteneva a Dio, non a lui.
Quanto è eccezionale questa lucidità di pensiero!
Davide sapeva di essere stato scelto da Dio ed era sicuro che Dio stesso lo avrebbe protetto, altrimenti sarebbe venuto meno alla Sua fedeltà e alla Sua giustizia.
E, ancora una volta, arrivò a scegliere di rimettere la propria vita e la propria morte delle mani del Signore. E, leggendo il seguito della storia, vediamo come il Signore non l'ha per nulla deluso.
In tutto questo però, credo che sia di grande insegnamento per tutti noi quello che Davide pensava e pregava in cuor suo. Nel momento in cui sapeva che lasciare libero Saul significava essere disposto a morire. Nel momento del battito accelerato, dell'adrenalina, della paura, del terrore. In questo momento, come ha fatto a raggiungere questa lucidità di pensiero?
Ne parla un'altra parte della Bibbia, scritta proprio di suo pugno, in quei momenti terribili.

Salmo 57
Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me,
perché l'anima mia cerca rifugio in te;
e all'ombra delle tue ali io mi rifugio
finché sia passato il pericolo.
Io invocherò Dio, l'Altissimo,
Dio che agisce in mio favore.
Egli manderà dal cielo a salvarmi,
mentre chi vuol divorarmi m'oltraggia;
Dio manderà la sua grazia e la sua fedeltà.
L'anima mia è in mezzo a leoni;
dimoro tra gente che vomita fiamme,
in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce,
e la cui lingua è una spada affilata.
Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,
risplenda la tua gloria su tutta la terra!
Essi avevano teso una rete ai miei piedi,
mi avevano piegato,
avevano scavato una fossa davanti a me,
ma essi vi sono caduti dentro. [Pausa]
Il mio cuore è ben disposto, o Dio,
il mio cuore è ben disposto;
io canterò e salmeggerò.
Dèstati, o gloria mia, destatevi,
saltèrio e cetra!
Io voglio risvegliare l'alba.
Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore,
ti loderò tra le nazioni,
perché grande fino al cielo è la tua bontà,
e la tua fedeltà fino alle nuvole.
Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,
risplenda la tua gloria su tutta la terra!

Davide ha sospeso il suo giudizio, deposto i suoi diritti ai piedi di Dio.
Ha rimesso la sua vita nelle mani del Signore.
Non gli interessa uccidere Saul, non gli interessa arrivare al potere. Cerca soltanto l'approvazione e l'intervento dell'Altissimo. Egli sapeva - come noi tutti - che solo le azioni di Dio sono giuste. Sapeva di non poter contare nell'apparente giustizia del suo istinto di conservazione. Non poteva contare sulla sua razionalità. Non poteva contare sui consigli della sua gente. Qualsiasi azione sarebbe stata inquinata e colpevole. La soluzione allora, consapevole di poter morire, è stata quella di rimettersi a Dio. In Lui Davide ha cercato rifugio. Sapeva che il Signore sarebbe corso in suo soccorso proprio perchè non stava perseguendo alcun interesse personale. Aveva solamente ubbidito a Lui. Ma sono persuaso che anche se l'aiuto non fosse arrivato, la sua fede non sarebbe crollata. La sua fede non era nell'aiuto - sebbene lo abbia chiesto - ma piuttosto nella gloria di Dio. In un modo o nell'altro Davide sapeva e pregava che Dio si innalzasse sopra i cieli, mostrando la Sua gloria. In un modo o nell'altro Davide sapeva di appoggiarsi sulla grazia e sulla fedeltà di Dio. La stessa grazia che lo ha unto re di Israele. La stessa fedeltà che lo ha portato fin dall'adolescenza a vincere contro le schiere dei Filistei. Contemplando la Sua gloria, all'ombra della Sua grazia e fedeltà, Davide lentamente raggiunge la serenità nella sua anima. Il suo cuore cambia, illuminato dal sostegno dello Spirito Santo. Il suo cuore ora è ben disposto. Il suo cuore desidera cantare! Il suo cuore vuole spiegare all'alba - ciò che sveglia la Terra da ogni notte - come svegliarsi veramente, alla luce della gloria di Dio.
Il Signore ci sta parlando in questo momento. Il Signore ci sta esortando. Consolando. Vuole aiutarci esattamente come aiutò Davide, migliaia di anni fa. Vuole portare il nostro cuore alla gioia. Il Suo Spirito vuole rinnovarci. Restiamo in ascolto e deponiamo ogni peso e ogni ragionamento ai piedi del Maestro.
In questo modo, anche il nostro cuore, si sta trasformando...

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