Traduttore


domenica 2 gennaio 2011

Fino a quando griderò senza che tu mi dia ascolto?

I versetti che aprono il libro di Abacuc sembrano dare un immediato significato all'intero scritto e -probabilmente- anche al ministero stesso del profeta:

Abacuc 1:2 Fino a quando griderò, o SIGNORE,
senza che tu mi dia ascolto?
Io grido a te: «Violenza!»
e tu non salvi.
Abacuc 1:3 Perché mi fai vedere l'iniquità
e tolleri lo spettacolo della perversità?
Mi stanno davanti rapina e violenza;
ci sono liti, e nasce la discordia.
Abacuc 1:4 Perciò la legge è senza forza,
il diritto non si fa strada;
perché l'empio raggira il giusto
e il diritto ne esce pervertito.


Abacuc era profondamente turbato e sdegnato nell'osservare la condizione del suo paese. Del popolo che doveva appartenere a Dio. "Come è possibile tutto questo?" si chiedeva? L'empio raggira il giusto, la società è piena di iniquità e perversità, perchè tu, Signore, non rispondi alla mia invocazione?
Sono riflessioni dedicate al regno di Giuda del 600 a.C. ma possiamo considerare la loro importanza e il loro insegnamento per noi, che a millenni di distanza possiamo ritenerci spesso nello stessa condizione. Quante volte, ognuno di noi si è chiesto "perchè?". Perchè le persone buone soffrono e gli approfittatori, gli speculatori continuano indisturbati ad arricchirsi sulle spalle di chiunque altro? Le domande di questo tipo sono infinite ed infinitamente attuali.
Dobbiamo dunque prendere coscienza di questa duplice valenza (contestuale e spiritualizzata) per poterci addentrare nel libro di Abacuc, ed apprendere il suo messaggio completo.
Dei capitoli successivi, mi ha particolarmente colpito un brano, che sembra essere la risposta più diretta a tutte queste domande lasciate animosamente in sospeso:

Abacuc 2:13-16
Ecco, non viene forse dall'Eterno degli eserciti che i popoli si affatichino per il fuoco e le nazioni si stanchino per nulla? Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell'Eterno, come le acque riempiono il mare. Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità! Tu sarai saziato di vergogna e non di gloria; bevi anche tu e la tua incirconcisione sia messa a nudo. La coppa della destra dell'Eterno sarà rivolta verso di te e l'ignominia coprirà la tua gloria.


Tutto inizia con una gloriosa verità: Dio regna nelle circostanze.
E' volontà di Dio che i popoli si affatichino e le nazioni si stanchino solo per poi essere distrutte. E' questione di decenni o di secoli, ma la loro distruzione non è casuale: ogni impero è declinato per volontà espressa di Dio, nel momento da Lui desiderato (vedi Daniele 11)

Giobbe 12:23 [il Signore] Accresce i popoli e li annienta,
amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini;

Giobbe 12:24 toglie il senno ai capi della terra,
e li fa peregrinare in solitudini senza sentiero.


Ecco che già la nostra prospettiva inizia a cambiare. La nostra stessa comprensione muta. Certo, in molti casi le domande si possono fare ancora più numerose, in quanto se Dio permette la prosperità di una nazione malvagia, perchè lo fa? L'uomo vuole capire e sondare i propositi di Dio, misurandoli con la propria morale condizionata dal tempo, dalla cultura e dalla società. L'uomo conosce il proprio benessere o la propria indigenza, al massimo quelle della propria famiglia; ma nulla di più. Certo, considerare queste cose non è probabilmente un sollievo, nè ci rinfranca i cuori. Ma è comunque un passaggio obbligato. Lo stesso passaggio a cui fu sottoposto Giobbe:

Giobbe 38:2 «Chi è costui che oscura i miei disegni
con parole prive di senno?

Giobbe 38:3 Cingiti i fianchi come un prode;
io ti farò delle domande e tu insegnami!

Giobbe 38:4 Dov'eri tu quando io fondavo la terra?


Però c'è un livello successivo. Un livello fondamentale, che può veramente aiutarci.
Il Signore non fa semplicemente tacere gli uomini umili davanti alla Sua grandezza, ma fa cambiare la loro prospettiva, rivelando qualcosa di nuovo. "La conoscenza della gloria del Signore riempirà la terra come le acque coprono il mare". Ecco la luminosa rivelazione celeste! Tutto è voluto da Dio e molte cose senza che noi possiamo capirle. Ma ciò che ci viene detto è quello che davvero ci interessa! A questi momenti seguiranno altri eterni, nei quali la gloria del Signore sarà pienamente manifesta. Che profezia è questa? Quando si avvererà? Possiamo trovare la risposta nel libro di un altro profeta dell'Antico Testamento:

Isaia 11:9 Non si farà né male né danno
su tutto il mio monte santo,
poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà la terra,
come le acque coprono il fondo del mare.

Isaia 11:10 In quel giorno, verso la radice d'Isai,
issata come vessillo dei popoli,
si volgeranno premurose le nazioni,
e la sua residenza sarà gloriosa.


Isaia infatti scrive ispirato da Dio la stessa identica espressione, inserendola però in un contesto temporale specifico. Il periodo cioè, in cui Gesù Re regnerà su tutta la Terra e verso di Lui si volgeranno tutte le nazioni. Questo sarà il regno milleniale. Ecco quindi ciò che fa da contraltare alla prosperità attuale della malvagità. Dio ha dei progetti che non conosciamo, di certo sappiamo che non tollera il malvagio. Nei Suoi disegni però, anche questo ha un senso, che sarà pienamente manifesto alla conclusione delle epoche.

Abacuc 2:2 Il SIGNORE mi rispose e disse:
«Scrivi la visione,
incidila su tavole,
perché si possa leggere con facilità;

Abacuc 2:3 perché è una visione per un tempo già fissato;
essa si affretta verso il suo termine e non mentirà;
se tarda, aspettala;
poiché certamente verrà; e non tarderà.


Questa quindi è la vera risposta, che viene incontro alla nostra fede e ci rende capaci di interpretare l'oppressione Assira e Caldea del 600 a.C. così come la nostra situazione attuale, in qualsiasi tempo e nazione siamo.
La rivelazione di ciò che sarà però, non si limita a rassicurarci nel fatto che potremo conoscere il Signore perfettamente (così come siamo perfettamente conosciuti) e stare con Lui per sempre. Il messaggio biblico infatti ribadisce un altro aspetto, quello del giudizio e della giusta retribuzione degli empi. Abacuc infatti prende sarcasticamente cinque ingiustizie e peccati dei Caldei per mostrare come saranno torti a loro danno, a tempo debito. Desidero approfondire la quarta accusa, narrata al capitolo 2, nei versetti dal 15 al 17 che abbiamo letto prima. In questo caso viene affrontata la loro dissolutezza. Non era insolito obbligare a ubriacarsi le altre persone, svestendole e rapinandole se non peggio. Al versetto 2:16 però c'è la svolta. Così come loro obbligavano a bere alcolici, allo stesso modo saranno obbligati a bere dal calice dell'ira di Dio. Questo li poterà ad essere intontiti, tanto da essere spogliati. Nudi, sarà manifesta a tutti il fatto che sono incirconcisi. Per capire questo messaggio è necessario essere a conoscenza del significato della circoncisione per gli Ebrei in quel tempo.

Genesi 17:9 Poi Dio disse ad Abraamo: «Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione.
Genesi 17:10 Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra di voi sia circonciso.


La circoncisione era il simbolo fisico dell'appartenenza al patto di benedizione e salvezza che Dio fece con Abramo.
Vediamo quindi quale imponenza ci sia, nel giorno del Giudizio, a rendere manifesto a tutti le opere inique che si sono fatte. Quelle conosciute, ma ancora di più quelle segrete. Ogni cosa sarà messa a nudo e chiunque potrà vedere chi non appartiene al Signore, chi è estraneo al patto di salvezza. A costoro sarà tolto quel che pensavano fosse loro e saranno lasciati nudi, esattamente come i Babilonesi facevano; è stato usato quindi un linguaggio a loro pienamente comprensibile.

Conclusione:

Possiamo interpretare il libro di Abacuc in modo almeno duplice.
Da un lato, storicamente il suo lamento rivolto verso Dio per la malvagità di Giuda e dei Caldei. La risposta del Signore nel castigo riservato ai primi e nella distruzione promessa ai secondi. La visione affidata ad Abacuc e la rivelazione del futuro regno milleniale di Cristo, una profezia fissata per un tempo preciso che certamente verrà per ristabilire la condizione voluta da Dio.

Dall'altra prospettiva, vediamo come anche la Chiesa di ogni tempo è nella condizione di appellarsi a Dio per le ingiustizie subite. Da quì, viene la Sua rassicurazione nel fatto che Egli regna sopra ogni circostanza e che "le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata a nostro riguardo." Romani 8:18

Abbiamo quindi abbondanti motivi per rendere grazie a Dio, che sempre ci fa trionfare in Cristo e spande per mezzo nostro dappertutto il profumo della Sua conoscenza! (2Co2:14)

Solo a Dio la gloria!

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...