In età ellenistica, e successivamente in epoca romana, si diffusero delle pratiche religiose di origini antichissime; probabilmente sviluppate a partire dalle osservazioni dei cicli della natura.
Al contrario del cristianesimo, queste "religioni dei misteri" venivano celebrate privatamente, lasciando la possibilità al devoto di continuare ad esercitare le formalità del culto pubblico tanto care all'Impero Romano.
I misteri erano caratterizzati da una iniziazione che coincideva con l'immedesimazione del devoto con il dio, seguendo la sua parabola di morte e risurrezione: anticipazione di una realtà serbata per l'aldilà. Successivamente vi era l'elemento della disciplina arcani, ossia un assoluto riserbo di segretezza sul rito e sulla dottrina della religione in questione. Questo vincolo ha reso difficoltoso il lavoro degli storici intenti ad indagare su queste religioni. Infatti è stato possibile ottenere informazioni soltanto da reperti archeologici legati a questi riti ed eventualmente da resoconti di frequentanti poi convertiti al cristianesimo e quindi sciolti dal voto di segretezza, che qua e là hanno descritto elementi di queste pratiche in tono ormai dispregiativo (p.es nel testo De errore profanarum religiorum di Firmico Materno).
Altro punto di contatto era quello dell'adorazione di un dio vicino alla sofferenza umana, un dio che moriva per poi risuscitare e quindi grandemente distante dal'immortale pantheon delle divinità greche e romane.
Chi si avvicinava ai misteri, veniva reso partecipe delle vicende del dio. Un coinvolgimento che doveva essere manifestazione di una deliberata scelta personale. Le religioni misteriche non sono mai state religioni ufficiali di alcun popolo o nazione, ma hanno trovato grande favore in differenti classi sociali, anche tra persone di una certa importanza politica.
Riflettendo su queste caratteristiche, è inevitabile scorgere una serie di affinità con il cristianesimo. Approfondendo similitudini e differenze però, possiamo concludere che tra le religioni misteriche e il cristianesimo vi sono solo delle sporadiche coincidenze di terminologia e immagini, piuttosto che una diretta derivazione. Nelle religioni dei misteri infatti, il ciclo di morte e risurrezione della divinità prende la sua origine dai cicli della natura nelle alternanze delle stagioni, portando il racconto su un piano vago e mitologico senza alcun riferimento a un tempo o un luogo preciso. Elementi insomma che dichiarano una lontananza dalla storia e dottrina del cristianesimo, che si trovò in contrasto con tali pratiche fin dall'inizio della sua diffusione.
Possiamo individuare le più importanti religioni misteriche tra le seguenti:
- I misteri dionisiaci e l'orfismo
Il culto di Dioniso (divinità originaria della Tracia) era inizialmente di origine agraria e orgiastica, ma in un secondo momento si sviluppò contemplando dei misteri che univano in modo mistico i religiosi con la divinità.
Connessa a questo culto, vi era la religione orfica che organizzava meglio la teologia dionisica. Lo scopo dei riti era quello di liberare l'anima dalla prigionia del corpo, concependo questo percorso attraverso svariate vite grazie ad una sorta di reincarnazione.
- Iside e Osiride
Di origine Egiziana, la devozione alla dea Iside era molto consolidata nell'antichità. Inizialmente rappresentava la regalità dei re Tolomei, ma successivamente venne identificata con un principio vitale che alimenta l'universo. La sua iconografia come madre misericordiosa e soccorritrice dei devoti (e la sua frequente raffigurazione mentre allatta Horus bambino) l'assomigliano ad una successiva pietà mariana.
- Cibele e Attis
Questo culto è da ricondurre alla regione della Frigia, dove le forze della natura hanno portato alla concezione di una Grande Madre identificata con la natura stessa e la riproduzione; la sua relazione con Attis riprende il ciclo delle stagioni.
- Mitra
Il culto di Mitra è di origine iranica. Alla fine del II° secolo, l'Imperatore Commodo abbracciò questa fede, riconoscendolo ufficialmente. Mitra viene rappresentato frequentemente come il dio del Sole. I mitraisti furono i pagani più perseguitati dopo la cristianizzazione dell'Impero Romano. I seguaci di Mitra concepivano il mondo e la vita come una perenne lotta tra il bene e il male, con punti di contatto con la visione del Manicheismo.
[Bibliografia: "Cristianesimi nell'antichità", Giancarlo Rinaldi. Edizioni GBU]
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