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martedì 4 giugno 2013

Ecclesia semper reformanda est

Introduzione

Ringraziando il Signore, viviamo in tempi di fermento e desiderio di qualcosa di maggiore in ambito spirituale. Sicuramente non è ovunque così ma questa tensione, questo desiderio, sta lentamente espandendosi abbracciando pastori, comunità e credenti in molti luoghi d'Italia; e del mondo. Anni fa questa attesa era rivolta verso un risveglio di tipo pentecostale, attraverso numerose campagne di preghiera alimentate a loro volta da svariati sermoni e ministri di Dio che parlavano di questa necessità. Dopo un paio di decenni in alcuni ambienti si è modificato questo pensiero, insegnando che un risveglio non sarebbe bastato in realtà: vi era il bisogno di una riforma. Un cambiamento più strutturato che avrebbe permesso al risveglio spirituale di conservarsi e cambiare la faccia della nazione. In questi ultimi giorni invece, si inizia a sentir parlare frequentemente di rivoluzione.

Personalmente ritengo che tutte queste parole possano identificare elementi positivi, in quanto l'aspetto comune è proprio quello di protendersi verso un miglioramento della condizione presente. Un miglioramento della struttura di chiesa, un miglioramento dell'impegno nell'evangelizzazione, un miglioramento nella società. Tutti elementi positivi dunque, ma che credo debbano legarsi alle Sacre Scritture per trovare un fondamento spirituale e vero, oltre che buono. Ho riflettuto spesso sulla realtà biblica, pensando a come questi temi siano stati affrontati o narrati. Credo però che il brano che possa insegnarci di più su questo argomento  sia quello della restaurazione del tempio promossa dal re Giosia.

La restaurazione del tempio

2Re 22:1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iedida, figlia di Adaia, da Boscat.
2Re 22:2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e camminò in tutto e per tutto per la via di Davide suo padre, senza scostarsene né a destra né a sinistra.
2Re 22:3 Il diciottesimo anno del re Giosia, il re mandò nella casa del SIGNORE Safan, il segretario, figlio di Asalia, figlio di Mesullam, e gli disse:
2Re 22:4 «Va' da Chilchia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa del SIGNORE, e che i custodi della porta d'ingresso hanno raccolto dalle mani del popolo;
2Re 22:5 che lo si consegni ai funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa del SIGNORE:
2Re 22:6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, perché se ne servano per comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa.
2Re 22:7 Ma non si farà render conto a quelli che riceveranno il denaro, perché agiscono con fedeltà».


Alla morte del re Ezechia nel 687 a.C., succedettero prima Manasse e poi Amon come regnanti di Giuda. La Scrittura riporta la grande malvagità di questi re, sia da un punto di vista etico - avendo sparso moltissimo sangue innocente (2 re 21:16) - sia da un punto di vista religioso e spirituale: non solo Manasse adorava altri idoli, ma era arrivato addirittura a costruire altari dedicati ad altri dèi dentro lo stesso tempio del Signore (2 Re 21:4-5).
Possiamo solo immaginare la grande confusione presente nel popolo, dopo due generazioni di governanti di questo genere. In questo contesto, il re Giosia, a 26 anni ordinò di raccogliere denaro per la riparazione del tempio del Signore. Nel pieno di una crisi spirituale, non c'è altra cosa da fare che tornare più in fretta possibile ad accostarsi a Dio e implorare la sua Grazia e il suo perdono. Tornare a dare a Lui il culto opportuno, ossia tornare a "coltivare" (culto deriva dal latino cultus: coltivare) una relazione personale con il proprio Creatore. A questo scopo quindi Giosia si protende verso il Signore, riparando il luogo sacro. 

Il libro della legge trovato nel tempio

2Re 22:8 Allora il sommo sacerdote Chilchia disse a Safan, il segretario: «Ho trovato nella casa del SIGNORE il libro della legge». E Chilchia diede il libro a Safan, che lo lesse.
2Re 22:9 Safan, il segretario, andò a riferire la cosa al re, e gli disse: «I tuoi servi hanno versato il denaro che si è trovato nella casa, e l'hanno consegnato a quelli che sono preposti ai lavori della casa del SIGNORE».
2Re 22:10 Safan, il segretario, disse ancora al re: «Il sacerdote Chilchia mi ha dato un libro». E Safan lo lesse in presenza del re.
2Re 22:11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti.
2Re 22:12 Poi il re diede quest'ordine al sacerdote Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Micaia, a Safan il segretario, e ad Asaia, servitore del re:
2Re 22:13 «Andate a consultare il SIGNORE per me, per il popolo e per tutto il regno di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché grande è l'ira del SIGNORE che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso ci è prescritto».
2Re 22:14 Il sacerdote Chilchia, Aicam, Acbor, Safan e Asaia andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, custode del vestiario, figlio di Ticva, figlio di Carcas. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quando ebbero parlato con lei, lei disse loro:
2Re 22:15 «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Dite all'uomo che vi ha mandati da me:
2Re 22:16 "Così dice il SIGNORE: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto.
2Re 22:17 Perché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi provocando la mia ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo, e non si spegnerà".
2Re 22:18 Al re di Giuda che vi ha mandati a consultare il SIGNORE, direte questo: "Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele, riguardo alle parole che tu hai udite:
2Re 22:19 'Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti al SIGNORE, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione e alla maledizione; poiché ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato', dice il SIGNORE.
2Re 22:20 'Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e te ne andrai in pace nella tua tomba. I tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò piombare su questo luogo'"». E quelli riferirono al re la risposta.

Mentre c'era l'intenzione di riparare il tempio, leggiamo di come fu trovato il "libro della legge" (probabilmente il libro del Deuteronomio). Negli anni passati le leggi secolari avevano preso il posto della legge di Dio e quello che doveva essere il popolo di Dio era diventato un popolo come tanti altri sulla faccia della terra. Appena Giosia lesse il libro e comprese la grande trasgressione dei suoi antenati, non poté fare altro che inorridire. In tutto questo però vediamo anche un atto di misericordia di Dio: in risposta al desiderio di rinsaldare l'adorazione all'unico
vero Dio, il Signore fa ritrovare il libro che regolava proprio questo aspetto della vita spirituale. Era tardi per rimediare, ma questo ritrovamento fu sicuramente una benedizione. Il popolo ormai era allo sbando e per quanto Giosia iniziò ad imporre l'adorazione a YHWH, il cuore dei Giudei era irrimediabilmente altrove (Ger 7). Credo in ogni caso che questo sia il primo e più importante esempio biblico di riforma. Tutto è partito da una presa di coscienza dell'errato modo di vivere. Il desiderio di tornare al Signore e la scoperta delle norme che regolano questa relazione. I tempi e contesti possono cambiare ma questi elementi chiave sono imprescindibili: sono gli stessi passi del ravvedimento. Senza ravvedimento è impossibile avvicinarsi a Dio, senza metanoia (il cambiamento della propria mente della propria idea) è impossibile rendersi conto del proprio stato di peccato e della propria necessità di un Salvatore! Desiderare Dio, scoprirsi inadeguati, ricevere una parola da parte del Signore (che anche nel caso di Giosia è stata di benedizione a livello personale). Tre aspetti che riflettono un principio spirituale. 

La Riforma Protestante: la riscoperta del libro

Pensandoci bene, anche la Riforma Protestante iniziata nel 1517 trovò la sua scintilla in un contesto molto simile. Martin Lutero, monaco agostianiano, intorno al 1514 ricevette una vera e propria rivelazione leggendo la Lettera ai Romani, più precisamente nel brano al capitolo  3 e versetti dal 3 al 28.
La Bibbia (ora completa del Nuovo Testamento) era ancora una volta un libro nascosto al popolo e solo poche persone potevano avervi accesso. Le parole dell'Apostolo Paolo vibrarono nello spirito di Lutero che comprese il vero significato dell'essere peccatori. Qualcosa a cui non si può rimediare con il pagamento delle indulgenze o con qualsiasi altra attività o iniziativa umana. Sconcertato da questa verità spirituale allora completamente soffocata, Martin Lutero analizzò tutto il resto delle Sacre Scritture cercando di vedere se questa realtà era in accordo con tutti gli altri libri biblici. Ovviamente era così, e questo seme piantato nel suo cuore germogliò verso una presa di posizione manifestata nelle famose 95 tesi, a cui seguirono tutti gli avvenimenti che hanno portato alla nascita della Chiesa Riformata.


Un'affermazione fondamentale proprio di questo movimento e del pensiero successivo di Martin Lutero, fu la seguente: "Ecclesia semper reformanda est"; ossia la chiesa è continuamente riformata. Questo concetto fu ripreso anche successivamente ed evidenzia la necessità di una continua riforma. Sebbene infatti un singolo episodio abbia portato al risveglio spirituale di Giosia e di Martin Lutero, ogni persona e ogni generazione hanno bisogno di tornare continuamente, ripetutamente a confrontarsi con le verità evangeliche e bibliche. 

Conclusioni

Romani 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

Come rinnovare la propria mente se non leggendo e meditando la parola di Dio?
Solo continuando a confrontarci con le Scritture, imparando e cercando una direzione e una guida in ogni ambito della nostra vita, potremo essere risvegliati. 
Questo anche a livello comunitario: tutte le ondate di risveglio infatti "dal punto di vista sociologico ripercorrono a loro modo la storia del protestantesimo", muovendosi contro le denominazioni e il denominazionalismo per creare "qualcosa di diverso" e più attinente alla realtà del cristianesimo apostolico. [fonte]

Il seme di ogni risveglio e riforma spirituale è nel pentimento e nell'attitudine di cuore rivolta verso Dio; unite alla (ri)scoperta delle Sacre Scritture. 
Ogni credente deve afferrare questa verità, applicarla nella propria vita, e contribuire nella propria misura a renderla viva nella chiesa a cui appartiene; al fine di progredire verso "il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo". 

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