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domenica 28 gennaio 2018

Amare Dio: il più grande e primo comandamento




Nota: questi sono gli appunti del sermone predicato il 18 giugno 2017 nella Missione Oikos di Como

I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»
Matteo 22:34-40  

Questo dibattito si inserisce nella scia dei numerosi confronti farisaici del tempo di Gesù. Nel Talmud Babilonese leggiamo:

"Un altro caso in cui un gentile venne dinanzi a Shammai e gli disse: 'Convertimi a condizione di insegnarmi l'intera Torà mentre io sono su un piede solo'. [Shammai] lo spinse via con il regolo da costruttore che aveva in mano. [Il gentile] venne dinanzi a Hillel e [questi] lo convertì. Gli disse [Hillel prima di convertirlo]: 'Ciò che ti è odioso non farlo a tuo prossimo. Questa è l'intera Torà ed il resto è spiegazione. Vai e studia!"
TB Shabbat 31a

I confronti come questi all'epoca di Gesù erano numerosi e lui, in questa come in altre occasioni, riesce a dare un contributo illuminante al dibattito sintetizzando verità di enorme profondità.
Come sappiamo, questi comandamenti sono passati alla storia come i più importanti, i due comandamenti cristiani. Amare Dio, e amare il prossimo. Da questi due, è scritto che dipendono la legge e i profeti. La parola “dipendono” traduce il verbo greco Kremannymi (cremmanamy), che possiamo tradurre più letteralmente con: appeso, sospeso, agganciato. A questi due comandamenti, quindi sono appesi tutta la legge (Penteteuco) e tutti i Profeti, ossia tutto l'Antico Testamento. La Parola di Dio è appesa a questi due precetti e senza di essi è resa inefficace, proprio perché non osservata.

Oggi possiamo concentrarci sul primo comandamento, ossia sull'amore per Dio, mentre la prossima settimana rifletteremo sul secondo comandamento relativo all'amore per il prossimo. 

Questo amore deve essere vissuto con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Il nostro spirito, le nostre emozioni e la nostra mente devono essere allineate nel nostro amore per Dio. E questo è molto difficile. Frequentemente, noi cristiani amiamo Dio solo con la nostra emozione ai concerti di lode, senza applicare la nostra mente allo studio della sua parola per conoscerlo meglio. Oppure studiamo teologia, sezioniamo Dio in mille aspetti per poterlo studiare ma senza coinvolgerci a livello emotivo. O ancora, siamo convinti intellettualmente della nostra conversione ma il nostro spirito è ancora lontano dallo Spirito di Dio: non abbiamo attraversato realmente l'evento della nuova nascita. Essa infatti non è solo convincimento intellettuale: è anche e soprattutto nascita soprannaturale promossa dallo Spirito Santo, per Sua volontà. Chi non nasce di acqua (purificazione del peccato mostrata nel battesimo in seguito alla conversione) e di Spirito non entra nel Regno di Dio. Amare Dio con tutto noi stessi dunque deve contemplare in armonia tutte queste cose, per poter racchiudere l'intero nostro essere e non soltanto una parte. Ma andiamo al contesto originale per comprendere meglio questo comandamento:

Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città.
Deuteronomio 6:5-9 

Da questi versetti possiamo trovare le seguenti indicazioni:
  1. I comandamenti (La Parola) saranno nel tuo cuore: Amare la Bibbia, custodirla, apprezzarla nella parte più profonda del proprio essere. Farla penetrare fin nel nostro subconscio! Renderla nostra, è la nostra eredità.
  2. Li inculcherai ai tuoi figli: Inserire la cultura biblica nella propria cultura famigliare: preghiera, racconti biblici, è conseguenza dell'averla nel cuore.
  3. Ne parlerai a casa, per via, prima di dormire e quandi ti svegli: Quando davvero ci sta a cuore, ne parliamo con chiunque! Ci interessiamo! Gli ebrei dicono che la Torah ha 70 volti e questo parla dell'infinito significato della Parola di Dio. Ebbene, noi la chiudiamo nella nostra scatola mentale di quel che crediamo di sapere, oppure ci interroghiamo ed interroghiamo gli altri in questo viaggio infinito che è la scoperta delle Scritture?
  4. Te li legherai alla mano, metterai alla fronte: facciamo in modo di ricordarci di Dio! Is 49:16 Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi. Dio ha scolpito Gerusalemme sulle palme delle sue mani per averla sempre davanti agli occhi, e anche noi utilizziamo oggetti e strategia per aiutarci tenere la nostra mente su Dio. Braccialetti con versetti, calendari biblici, quadretti servono a questo.
  5. Li scriverai sugli stipiti della casa e sulle porte della città. Questo non deve essere preso come un rituale magico, ma come un gesto profetico: dobbiamo fondare le nostre case e città sulla Parola e volontà di Dio, sulla fede in Lui e non su altro.
Nel Salmo 127, al primo versetto, leggiamo:

Se il SIGNORE non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori;
se il SIGNORE non protegge la città,
invano vegliano le guardie.

Costruire le nostre famiglie e la nostra società sulla pietra angolare che è la fede in Dio attraverso Cristo Gesù è, per l'appunto, il fondamento. Tutto il resto viene dopo! Se trascuriamo questo, ogni cosa perde il suo significato: la preghiera, l'intercessione, gli studi biblici, il culto domenicale, l'evangelizzazione.....persino tutta la Bibbia senza questo presupposto cade, perché svuotata del suo scopo. Nella Scrittura possiamo trovare tanti esempi/ammonimenti su questo pericolo, tra cui la situazione emergente dal primo capitolo del libro del profeta Isaia: 
 
Smettete di portare offerte inutili;
l'incenso io lo detesto;
e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni,
io non posso sopportare l'iniquità unita all'assemblea solenne.
Isaia 1:13
 
Il popolo di Giuda a quel tempo osservava leggi e feste ma solo formalmente e non nel proprio intimo. E tutta la loro religiosità era diventata odiosa per Dio! Facciamo di non arrivare mai a questo stato. Il pericolo è reale e molto vicino. Facendo un salto di svariati secoli, questo è l'ammonimento che Gesù glorificato rivolge alla chiesa di Efeso alla fine del I secolo:
 
 «All'angelo della chiesa di Efeso scrivi:
Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro:
"Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi. So che hai costanza, hai sopportato molte cose per amor del mio nome e non ti sei stancato. Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore.
Apocalisse 2:1-4
 
Ora che abbiamo ben definito il pericolo però, come possiamo intervenire per scongiurarlo? Come possiamo evitare di raggiungere questo stato, di abbandonare il primo amore? La risposta biblica è più semplice di quanto ci si possa aspettare: 

Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore.
Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri.
Vedi se c'è in me qualche via iniqua
e guidami per la via eterna.
Salmo 139:23,24

Facciamoci esaminare dal Signore, facciamogli conoscere il nostro cuore. Sottoponiamogli i nostri pensieri e chiediamogli perdono. E lasciamoci guidare dal suo Spirito per la vita eterna. Rimettiamo il nostro amore per Dio al centro ogni volta che ci accorgiamo che se ne discosta di poco, e in questo modo potremo camminare per lungo tempo, e saziarci della benedizione del Signore per lunghi anni.

Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo. Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male.

Ecclesiaste 12:15-16

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