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lunedì 2 dicembre 2013

Giovanni Calvino: il dottore della Riforma

Giovanni Calvino nasce a Noyon, in Francia, nel 1509, vent'anni dopo Lutero. A dodici anni riceve un premio beneficiario ecclesiastico che gli permette di continuare gli studi umanistici di filosofia e diritto. Conseguito il diploma in arti liberali, intorno al 1528 si trasferisce a Orléans per studiare nell'Università cittadina. Nel 1532 pubblica il suo primo scritto su argomenti non religiosi. Nello stesso anno consegue la laurea in diritto civile. 

Non si conosce con esattezza il preciso momento in cui Calvino aderisce alla Riforma, ma uno dei momenti più importanti a questo riguardo rimane sicuramente quando, nel novembre del 1533, il nuovo rettore dell'Università di Parigi riprende alcune idee luterane in un suo discorso preparato assieme a lui. Le conseguenze furono tanto immediate da costringerlo ad abbandonare la capitale di tutta fretta. Nel maggio del 1534 Calvino rompe definitivamente con la Chiesa di Roma rinunciando ai suoi benefici.

Dopo alcuni mesi, a causa della repressione contro i protestanti, Calvino lascia la Francia e si reca a Strasburgo e successivamente a Basilea. Qui, nel 1536, pubblica l'Istituzione della religione cristiana. Tradotto in francese dallo stesso Calvino nel 1541, il libro riveste il doppio ruolo di trattato dottrinale e manuale per il cristiano. Il libro viene sviluppato ulteriormente negli anni successivi, accogliendo gran parte delle idee di Lutero e Zwingli, ma rielaborate in una sintesi vigorosa e chiara, piena di accenti molto personali. Questo testo riprende tutti i temi essenziali della Riforma: l'autorità assoluta delle Scritture, la caduta totale dell'uomo schiavo del peccato ed incapace di desiderare la propria salvezza, la giustificazione gratuita grazie a Cristo unico mediatore. Nelle edizioni successive tuttavia, emergono delle prese di posizione inedite rispetto ai pensieri degli altri riformatori. Calvino infatti inizia a rifiutare il pensiero che la cena del Signore sia unicamente simbolica - come professava Zwingli - ma rifiuta anche la credenza che nel pane e nel vino ci siano la presenza fisica del corpo e del sangue di Cristo - come affermava la posizione luterana -. Sviluppa inoltre notevolmente il tema della predestinazione, che verrà definito nel suo Trattato sulla predestinazione del 1552, in cui afferma che Dio ha stabilito all'atto della creazione e per l'eternità gli eletti e i dannati. I temi ecclesiologici invece per essere approfonditi rispetto all'Istituzione dovranno aspettare che il riformatore si trasferisca a Ginevra. 



Nel 1536 infatti, Guillam Farel convince Calvino a fermarsi a Ginevra, pronta ad adottare la Riforma sotto la protezione militare di Berna. Dopo un periodo di forti opposizioni da parte del ceto dirigente, nel 1541 un mutamento politico riconduce al potere i partigiani di Farel. Calvino dopo aver posto alcune condizioni, accetta di trasferirsi qui definitivamente. Nello stesso anno egli redige gli Ordinamenti ecclesiastici dove definisce la struttura della nuova Chiesa e i suoi rapporti con il potere politico. Calvino distingue quattro ministeri: pastori, dottori, anziani e diaconi. Al vertice pone il Concistoro, composto da anziani e pastori incaricati di vegliare sui fedeli ed ammonire i dissidenti. Il Concistoro interviene contro le superstizioni, i libri papisti, i libertini, blasfemi, ubriaconi, le prostitute, bandisce il lusso e il teatro profano. Ottiene in un secondo tempo anche il diritto di scomunica, portando questa nuova struttura ad essere contemporaneamente comunitaria e indipendente. C'è da sottolineare il fatto che la Chiesa nascente viene concepita come Chiesa di popolo (e quindi composta da tutti i cittadini) e non come Chiesa professante (quindi composta solo da credenti professanti). L'opera di Calvino per questo motivo viene a volte ritenuta come vero e proprio fondamento di una civilità.

Nel 1553 il medico umanista spagnolo Michele Serveto, negando il mistero della Trinità viene perseguitato dell'Inquisizione. Fugge dalla Spagna e dalla Francia ma commette l'errore di rifugiarsi a Ginevra. Nell'ottobre di questo stesso anno viene arrestato, processato e condannato al rogo per eresia.


Nel 1559 Giovanni Calvino fonda un'accademia per la formazione dei pastori, mirando ad una diffusione della sua dottrina in tutta Europa. Negli anni successivi questa diventerà un'importante centro missionario influenzando diverse nazioni tra cui Olanda (grazie a Pierre Brully e Guy de Brès), Scozia (grazie a John Knox, ex sacerdote convertito al calvinismo), Inghilterra (iniziando dalle decisioni di re Enrico VIII) e Francia (grazie ai diretti missionari di Ginevra). Velocemente, un primo sinodo nazionale delle chiese riformate di Francia convalida la decisione di adottare il modello dottrinale calvinista, che prende progressivamente piede nell'intera nazione.


Giovanni Calvino predica per l'ultima volta il 6 febbraio del 1564, gravemente debilitato dalla gotta. Il 28 aprile dello stesso anno saluta i pastori con un discorso nel quale ripercorre i travagli della sua vita. Muore il 27 maggio 1564, e viene sepolto in una tomba anonima secondo il suo stesso desiderio, affinché le sue spoglie non potessero essere oggetto di un culto che aveva sempre deprecato. 

Bibliografia

La Riforma
Lutero, Calvino e i protestanti. Olivier Christin. Ed. Universale Electa/Gallimard

Teologia Cristiana. Alister E. McGrath. Ed. Claudiana

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