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domenica 8 dicembre 2013

La Controriforma

La situazione nell'Europa del XVI - XVII secolo.
La nascita e la diffusione della riforma protestante non hanno di certo lasciato indifferente la Chiesa cattolica romana, che fin da subito ha riconosciuto in essa un grave pericolo per la propria autorità. Già dal 1519 infatti teologi, prelati, universitari e umanisti iniziano ad osteggiare il movimento allora nascente. La facoltà di teologia di Lovanio è la prima a condannare l'insegnamento di Lutero, ma viene presto seguita anche dalla prestigiosa facoltà di Parigi. Jean Eck, Jean Cochlaeus e John Fisher sono solo alcuni degli oppositori di Lutero, ma l'umanista Erasmo da Rotterdam resta sicuramente l'avversario più eminente e riconosciuto. Anche se inizialmente sensibile ai motivi ispiratori della riforma, Erasmo non condivide le idee sviluppate dal riformatore e nel 1524 attacca il nucleo centrale della sua dottrina pubblicando l'opera filosofica De libero arbitrio, che riceverà una risposta di Lutero l'anno successivo, nel trattato De servo arbitrio.  

I progressi della della stampa amplificano questa guerra ideologica che si sviluppa in tutta Europa attraverso vere e proprie battaglie intellettuali: opuscoli, trattati e dissertazioni abbondano su tutti i temi principali di confronto. I cattolici accusano i protestanti di seguire un'ispirazione diabolica, colpendo in particolare il matrimonio dei sacerdoti. Questi ultimi invece attaccano gli abusi del clero e le superstizioni promosse dalla Chiesa di Roma, arrivando a descrivere la messa come un'"idolatria pubblica", in quanto svuotata completamente del genuino messaggio del Vangelo. 

Ignazio di Loyola
In questo clima generale, trova particolare importanza il momento in cui l'ufficiale spagnolo Ignazio di Loyola a seguito di una ferita procurata in battaglia si ferma in una lunga convalescenza nella quale ha modo di consacrare la propria vita a Dio. Una volta guarito compie un pellegrinaggio a Gerusalemme e, tornando in patria, perfeziona la sua formazione nelle università spagnole. Nel 1534 a causa di un voto, Ignazio fonda un ordine religioso i cui membri sono chiamati a prestare una particolare ubbidienza al papa. Nel 1540 Paolo III approva lo statuto della Compagnia di Gesù. Reclutati con attenzione ed educati con cura, i gesuiti manifestano un grande zelo missionario diffondendo la fede nei paesi extraeuropei e successivamente combattendo senza tregua gli eretici in Europa. 

Nel 1556, alla morte di Loyola, la Compagnia conta almeno mille membri e numerosi collegi. 

Il Concilio di Trento
Contemporaneamente, Papa Paolo III dedica tutte le sue energie alla battaglia contro il protestantesimo, nomina nuovi cardinali, procede a rinnovare la Chiesa stessa costituendo una commissione di inchiesta sugli abusi e riformando il tribunale dell'Inquisizione. Nel 1535 convoca un concilio atteso da tempo, che inizierà a tutti gli effetti dieci anni più tardi, a Trento. Il concilio compie un enorme lavoro teologico e disciplinare, condanna le tesi protestanti, riafferma la tradizione apostolica e ribadisce il ruolo della Chiesa come unico interprete della Sacra Scrittura. Mantiene i sette sacramenti, specificando che devono essere somministrati solo da un sacerdote o da un vescovo. Sul tema dell'eucarestia il concilio condanna tanto le idee di Lutero quanto quelle di Zwingli, cementando la dottrina della transustanziazione, ossia della reale presenza del corpo e del sangue di Cristo che si sostituisce agli elementi del pane e del vino. Ogni decisione viene precisata in una serie di pubblicazioni: l'Indice dei libri proibiti, un Catechismo, un Breviario e un Messale. Il Concilio di Trento rappresenta a questo punto una vera e propria "Riforma cattolica", che viene tuttavia accettata con freddezza da alcune regioni cattoliche dell'Impero. Il nuovo assetto della Chiesa cattolica romana presenta una notevole espansione missionaria e un'intensa vita mistica e spirituale.  

Nel 1547 l'imperatore Carlo V impone militarmente il rito cattolico in tutta la Germania. Quasi quattrocento pastori sono costretti all'esilio, ma nel 1552 i prìncipi protestanti formano una nuova alleanza militare ottenendo l'appoggio del nuovo re di Francia: Enrico II. Grazie a questo sviluppo essi ottengono una nuova vittoria sancita nel 1555, quando il successore di Carlo V deve firmare la pace Augusta, in cui riconosce l'esistenza legale di due confessioni religiose nell'Impero: la Chiesa cattolica e la Chiesa luterana. In Francia tuttavia inizia un tragico periodo di persecuzione dei protestanti. In Italia la Controriforma incontra una scarsa opposizione, in quanto le idee luterane e calviniste erano rimaste confinate in ristretti circoli intellettuali. Questo però non evita una riorganizzazione dell'Inquisizione romana particolarmente attiva in Italia e Spagna, tanto da far affermare a un cattolico nel 1557:
"Se Gesù Cristo tornasse sulla terra verrebbe condannato al rogo".

Bibliografia

La Riforma
Lutero, Calvino e i protestanti. Olivier Christin. Ed. Universale Electa/Gallimard

Teologia Cristiana. Alister E. McGrath. Ed. Claudiana 

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