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venerdì 31 gennaio 2014

Il ristabilimento della casa di Dio

Poiché così parla il SIGNORE: "Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo. 
Geremia 29:10

Nel Gennaio/Febbraio del 597 a.C., Nabucodonosor II re di Babilonia conquistò Gerusalemme, imponendo una prima deportazione al popolo ebraico nel mese seguente (cfr. Daniele 1). A causa di una successiva rivolta di Giuda, alleata con gli egiziani, Nabucodonosor II tornò a marciare verso Gerusalemme nel 587 a.C. per conquistarla una seconda volta e distruggerla definitivamente, devastando anche il tempio di Dio. In questa occasione ebbe luogo una seconda deportazione dei rimanenti cittadini di Giuda verso Babilonia.
Per parecchi decenni gli ebrei rimasero qui in esilio, fino a quando il "decreto di Ciro" permise loro il rientro in patria, evento che effettivamente avvenne tra il 520 e il 515 a.C. quando più di quarantamila ebrei stimati tornarono nel territorio di Giuda. In questo contesto possiamo leggere il seguente brano tratto dal libro biblico di Esdra.
Il secondo anno dopo il loro arrivo alla casa di Dio, a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabele, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli, sacerdoti e Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall'esilio a Gerusalemme, si misero all'opera; incaricarono i Leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori della casa del SIGNORE. Iesua, con i suoi figli e i suoi fratelli, Cadmiel con i suoi figli, figli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figli di Chenadad con i loro figli e con i loro fratelli, i Leviti.
Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio del SIGNORE, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figli di Asaf, con dei cembali, per lodare il SIGNORE, secondo le direttive date da Davide, re d'Israele. Essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando il SIGNORE: «Perché egli è buono, perché la sua bontà verso Israele dura in eterno». E tutto il popolo, gridando di gioia, lodava il SIGNORE, perché si erano poste le fondamenta della casa del SIGNORE. Molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani, che avevano visto la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si ponevano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavano le loro voci, gridando per la gioia, al punto che non si poteva distinguere il rumore delle grida di gioia da quello del pianto del popolo; perché il popolo gridava forte, e il rumore si udiva da lontanoEsdra 3:8-13 
Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio del Signore, i sacerdoti ed i Leviti fecero qualcosa di molto particolare: suonarono e lodarono il Signore secondo le direttive date da Davide (cfr. 1 Cronache 16), cantando rispondendosi a vicenda! Dopo settant'anni di esilio, alla vista delle nuove fondamenta del tempio, il popolo esplose in grida di gioia lodando il Signore a gran voce. Possiamo considerare questo evento come un vero e proprio risveglio religioso per i giudei. Il libro di Esdra racconta successivamente dell'interruzione dei lavori a causa dei nemici di Giuda e Beniamino che fecero promulgare dal re Artaserse l'ordine di sospendere ogni lavoro. Ma in questa difficoltà politica, il Signore intervenne ancora una volta per voce dei profeti:
"Chi c'è ancora tra di voi che abbia visto questa casa nel suo primo splendore? E come la vedete adesso? Così com'è non è forse come un nulla ai vostri occhi? Ma ora, sii forte, Zorobabele!", dice il SIGNORE, "sii forte, Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote; sii forte, popolo tutto del paese!", dice il SIGNORE. "Mettetevi al lavoro! perché io sono con voi", dice il SIGNORE degli eserciti, "secondo il patto che feci con voi quando usciste dall'Egitto. Il mio Spirito è in mezzo a voi, non temete!" Aggeo 2:3-5
La gioia del primo momento aveva lasciato velocemente posto allo sconforto della lettera di Artaserse, ma il Signore comunicò al popolo che la ricostruzione del tempio era pienamente nella Sua volontà, e che Lui era con loro. Non solo nella decisione, ma anche nella presenza. Un popolo abituato all'esistenza del glorioso tempio di Salomone, e alla presenza di Dio nell'arca dell'alleanza, poteva iniziare a dubitare del fatto che il Signore sarebbe tornato a dimorare in mezzo al popolo come una volta. Egli però dissolve completamente questo dubbio rivelando che il proprio Spirito era in mezzo e loro! I giudei tornarono a lavorare e ottennero anche l'approvazione del re, al quale seguì il ritorno in patria di Esdra stesso. 


Il secondo tempio divenne una delle più importanti radici della fede del popolo, che vedeva in esso il naturale proseguimento della religione dei loro padri. Nel periodo passato a Babilonia, nacque la tradizione sacerdotale, orientamento teologico che secondo la moderna esegesi biblica ha portato alla redazione dei libri delle Cronache e del primo capitolo della Genesi. Lo scopo della tradizione sacerdotale era appunto quella di esaltare il tempio ed il culto a Gerusalemme. Potremmo interpretare l'edificazione del secondo tempio come il coronamento del desiderio delle persone che vivevano questa particolare visione teologica. Dopo questo periodo storico però, le difficoltà non sono mancate e la visione teologica ebraica ha continuato ad arricchirsi in nuove forme. Lentamente è scomparsa la letteratura profetica ed è comparsa la letteratura apocalittica. In nuovi momenti di profonda crisi, a causa di una sfiducia legata al fallimento di molte speranze, nacque una prospettiva che affondava le radici nella storia, ma alzava lo sguardo verso il futuro ultimo dell'umanità, verso gli "ultimi tempi". Nuove rivelazioni del Signore, che avrebbero guidato tanto gli ebrei quanto i cristiani verso una fede più salda nei Suoi propositi eterni. 

«In quel giorno molte nazioni s'uniranno al SIGNORE e diventeranno mio popolo;io abiterò in mezzo a te e tu conoscerai che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato da te.Zaccaria 2:11 

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