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martedì 21 maggio 2013

Le fonti per lo studio del cristianesimo antico

Chiunque voglia approfondire e studiare il cristianesimo antico - a qualsiasi livello - ha la possibilità di farlo unicamente in modo indiretto attraverso diversi tipi di fonti di informazioni, essendo questo contesto molto lontano da noi nel tempo e nello spazio. 
Possiamo fare una prima distinzione tra le fonti letterarie (cioè testi scritti) e le fonti documentarie (cioè reperti archeologici).

Le prime possono essere a loro volta suddivise fra il genere delle cronache e quello delle storie ecclesiastiche. Le cronache normalmente mettevano in parallelo eventi della storia biblica con quelli della storia greca e romana. La mentalità dell'epoca onorava un'estrazione antica e, per questo motivo, i cronachisti cristiani precisavano il legame con la storia dell'antico Israele per dimostrare che in realtà la fede cristiana non era qualcosa di nuovo.
Le storie ecclesiastiche invece portarono una grande innovazione alla storiografia classica che risultava molto selettiva e aristocratica: i protagonisti delle narrazioni non erano più solo imperatori, nobili e personaggi illustri; ma piuttosto "eroi della fede" di estrazione sociale anche molto inferiore. Un importante esponente di entrambi i generi letterari fu Eusebio di Cesarea. Le sue opere sono testimonianze fondamentali della grande trasformazione storica che avvenne nel IV secolo. Il lavoro di Eusebio di Cesarea fu continuato da tre storici i cui racconti possono essere visti in parallelo, riguardando gli stessi periodi storici: Socrate scolastico, Sozomeno e Teodoreto di Ciro. 

Le fonti documentarie invece riguardano principalmente l'archeologia cristiana, i papiri, le iscrizioni e le moneteSebbene anche questi reperti non presentino una particolare "neutralità" come si pensava in passato, offrono un'incredibile materiale di studio che consente di ottenere preziose informazioni. Un esempio può essere quello del papiro 52, un reperto datato al 120 d.C. che presenta estratti del Vangelo di Giovanni. Dopo questa scoperta risultò difficile appoggiare la tesi di una redazione di questo Vangelo in un periodo successivo. Le iscrizioni e le testimonianze archeologiche erano promosse in gran parte da imperatori e governanti, pertanto rivestivano un ruolo propagandistico. Un'atteggiamento critico, che comprenda le informazioni già acquisite, consente però di leggerle con una corretta interpretazione.
Un altro esempio importante di fonte documentaria è rivestito dalle emissioni monetali dell'epoca di Costantino. Esse infatti forniscono informazioni sulla grande trasformazione storica, sociale e religiosa che accompagnarono la sua esperienza di avvicinamento al Cristianesimo.

Bibliografia:
Cristianesimi nell'antichità, Giancarlo Rinaldi, Edizioni GBU

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