L'ermeneutica
è in filosofia la metodologia dell'interpretazione. La parola deriva
dal greco antico ἑρμηνευτική
(τέχνη),
in alfabeto latino hermeneutikè
(téchne),
traducibile come (l'arte della) interpretazione,
traduzione, chiarimento e spiegazione.
Essa nasce in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta
interpretazione dei testi sacri. [fonte: wikipedia.it]
Possiamo
considerare quindi l'ermeneutica biblica come la spiegazione e
l'interpretazione della Bibbia stessa. Tale termine non esiste nel
linguaggio biblico, ma il suo concetto è legato a brani di profonda
importanza, capaci ancora oggi di essere insegnamenti fondamentali.
Per
questo motivo, affronteremo insieme in questo approfondimento il
punto di vista dell'ermeneutica nella
Bibbia, piuttosto che della
Bibbia.
Non
la rigorosa scienza che viene applicata nel criticismo dei libri
biblici quindi, ma l'approccio corretto alle Scritture così come lo
troviamo nella Bibbia stessa.
Vediamo
insieme qualche punto a riguardo.
- L'ermeneutica testimonia di Cristo, definendo la Sua corretta identità.
Luca
4:16
Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò
in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere,
Luca
4:17
gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel
passo dov'era scritto:
Luca
4:18
«Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò
mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi
ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e
il ricupero della vista ai ciechi;
per
rimettere in libertà gli oppressi,
Luca
4:19
per proclamare l'anno accettevole del Signore».
Luca
4:20
Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e
gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
Luca
4:21
Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che
voi udite».
L'inizio del
ministero terreno di Gesù inizia con una precisa proclamazione della
sua identità e del suo scopo nell'incarnazione. Egli infatti entra
in una sinagoga per leggere la parola di Dio. Senza che lui chiedesse
un passo particolare, gli fu dato il libro del profeta Isaia, dove
trovò una profezia di fondamentale importanza. Tutto quello che ha
fatto è stato leggere questo brano e commentarlo con una frase
semplicissima ma stravolgente: “oggi si è adempiuta questa
Scrittura”. Non si è espresso in modo nebuloso o per metafore. In
questo caso la sua parola è stata chiara ed inequivocabile perchè
segna un inizio che tutti dovevano comprendere. Gesù aveva già
ricevuto il battesimo da Giovanni ed era già stato tentato da Satana
nel deserto. Ora iniziava il tempo dell'azione, del ministero. E il
Signore ha voluto manifestarlo proclamando scritturalmente chi era e
cosa aveva da compiere.
Anche se questo è
un caso particolare, credo che lo stesso principio si debba applicare
anche ai nostri giorni nell'interpretazione delle Scritture. Uno dei
più importanti scopi di questa attività infatti è proprio quella
di testimoniare di Cristo e definire la sua identità. Tutta la
Scrittura confluisce su Cristo e senza questa comprensione si finisce
inevitabilmente per snaturale il testo stesso. L'ermeneutica deve
testimoniare di Cristo, della Sua identità e in alcuni casi dei Suoi
scopi.
Colossesi
1:15 Egli è
l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura;
Colossesi
1:16
poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e
sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie,
principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e in vista di lui.
In Cristo sono state
create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra. Ogni cosa è
stata creata per mezzo di lui e in vista di lui! Egli è la Parola
(Gv 1:14) e la Parola non può fare altro che testimoniare di sé
stessa meglio di chiunque altro! Meditiamo su questa verità per
avvicinarci in modo nuovo qualsiasi brano della Scrittura.
- L'ermeneutica rivela la volontà di Dio
Luca
24:25
Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a
tutte le cose che i profeti hanno dette!
Luca
24:26
Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua
gloria?»
Luca
24:27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in
tutte le Scritture le cose che lo riguardavano.
Luca
24:28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli
fece come se volesse proseguire.
Luca
24:29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa
sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con
loro.
Luca
24:30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo
spezzò e lo diede loro.
Luca
24:31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli
scomparve alla loro vista.
Luca
24:32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere
il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava
le Scritture?»
Come contraltare
della proclamazione di Cristo all'inizio del suo ministero terreno,
nello stesso Vangelo di Luca troviamo quest'altro passo molto simile
che mostra un aspetto post-pasquale di Cristo. Dopo la resurrezione
infatti, Egli incontra due persone sulla strada di Emmaus e, dopo
aver evidenziato la loro lentezza a credere, spiega loro in tutte le
Scritture quello che riguardava la sofferenza che doveva passare
prima di entrare nella sua gloria. E' un brano abbastanza simile, ma
che presenta sfumature diverse. Nel passo precedente infatti, il
Signore legge una singola profezia e la chiarisce, informando i
presenti di quello che Dio stava facendo. Ora invece, Cristo spiega
sistematicamente il significato di tutto quello che è successo alla
luce delle Scritture. Sicuramente queste due persone conoscevano già
i passi che avrà citato Gesù ma non sapevano il loro reale
significato. In questo caso, il vero significato è stato nascosto
fino al tempo opportuno, in cui Gesù stesso ha potuto rivelare ogni
cosa: togliere il velo che nascondeva il piano di Dio per la
redenzione dell'uomo. Anche questa situazione è unica, ma anche in
questo caso ci sono elementi che possiamo fare nostri per comprendere
meglio le caratteristiche di una corretta ermeneutica. Quello che ha
fatto Gesù infatti è stato rivelatorio. Egli ha rivelato il senso e
l'adempimento di molte profezie, e nessuno potrà mai più farlo come
lo ha fatto Lui per svariati motivi.
Ma resta il fatto
che l'intento dell'interpretazione biblica deve restare lo stesso, e
presenta anche oggi degli aspetti rivelatori. Noi ora sappiamo quale
è stato il piano di Dio e sappiamo cosa dobbiamo fare nel nostro
tempo per ubbidire alla Sua volontà. Ma dobbiamo anche oggi
sforzarci di comprendere appieno il significato della Bibbia in ogni
Suo aspetto ascoltando di continuo la voce dello Spirito Santo.
Giovanni
16:12 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra
portata;
Giovanni
16:13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli
vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà
tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.
Giovanni
16:14 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo
annuncerà.
Giovanni
16:15 Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto
che prenderà del mio e ve lo annuncerà.
Uno degli scopi dello Spirito
Santo è sempre stato quello di guidare in tutta la verità. Tutta la
verità su noi stessi, sul nostro peccato; tutta la verità su Dio e
sulla Persona di Cristo. Una verità scritta e redatta nel Nuovo
Testamento così come lo conosciamo, ma che necessita di essere
compresa spiritualmente. Non solo conosciuta intellettualmente ma
anche rivelata al nostro spirito. Certo, questo è compito di Dio, ma
è nostro dovere testimoniare e insegnare delle rivelazioni che il
Signore ci concede nella Sua grazia.
- L'ermeneutica deve essere guidata dallo Spirito Santo
Atti
8:26 Un angelo del
Signore parlò a Filippo così: «Àlzati e va' verso mezzogiorno,
sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada
deserta».
Atti
8:27
Egli si alzò e partì. Ed ecco un etiope, eunuco e ministro di
Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di lei,
era venuto a Gerusalemme per adorare,
Atti
8:28
e ora stava tornandosene, seduto sul suo carro, leggendo il profeta
Isaia.
Atti
8:29
Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».
Atti
8:30
Filippo accorse, udì che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli
disse: «Capisci quello che stai leggendo?»
Atti
8:31
Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò
Filippo a salire e a sedersi accanto a lui.
Atti
8:32 Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo:
«Egli
è stato condotto al macello come una pecora;
e
come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa,
così
egli non ha aperto la bocca.
Atti
8:33 Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio.
Chi
potrà descrivere la sua generazione?
Poiché
la sua vita è stata tolta dalla terra».
Atti
8:34 L'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice
questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»
Atti
8:35 Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo
della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù.
Atti
8:36 Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua. E
l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia
battezzato?»
Atti
8:37 [Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».
L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]
Atti
8:38 Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua,
Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò.
Atti
8:39 Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì
Filippo; e l'eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo
vide più.
Dopo aver visto due
contesti in cui il protagonista è il nostro Signore Gesù Cristo,
adesso arriviamo ad un momento successivo, in cui viene raccontata
una storia in cui è partecipe un credente di nome Filippo,
considerato come il primo evangelista.
E' interessante
notare come tutta la vicenda sia guidata dallo Spirito Santo.
L'eunuco stava
leggendo il rotolo del profeta Isaia senza comprendere il soggetto di
questo brano, e quindi Filippo inizia a spiegargli il significato,
fino ad annunziare l'intero messaggio dell'Evangelo. Come ha potuto
Filippo interpretare correttamente questa Scrittura? Perchè era
ripieno dello Spirito Santo! Vedremo anche in un successivo passo
degli Atti degli Apostoli la correlazione tra la guida dello Spirito
e l'interpretazione biblica. Già da ora però, possiamo meditare su
questa verità: lo Spirito Santo conduce ad una corretta
interpretazione biblica, portando rivelazione.
Gli Apostoli sono
stati ispirati da Dio mentre hanno scritto i libri del Nuovo
Testamento, ma anche noi dobbiamo essere ispirati da Dio per leggerlo
e comprenderlo!
1Corinzi
2:14
Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché
esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono
essere giudicate spiritualmente.
La
Parola di Dio, la Bibbia, deve essere giudicata spiritualmente. E si
può giudicare spiritualmente solo se si è in intimo ascolto dello
Spirito Santo.
- L'ermeneutica nutre e moltiplica il popolo di Dio, facendo comprendere a tutti la Parola del Signore.
Atti
2:14
Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò
loro così:
«Uomini
di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto
questo, e ascoltate attentamente le mie parole.
Atti
2:15
Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la
terza ora del giorno;
Atti
2:16
ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele:
Atti
2:17
"Avverrà negli ultimi giorni", dice Dio, "che io
spanderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i
vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno,
i
vostri giovani avranno delle visioni,
e
i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
Atti
2:18
Anche sui miei servi e sulle mie serve,
in
quei giorni, spanderò il mio Spirito, e profetizzeranno.
Atti
2:19
Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra,
sangue
e fuoco, e vapore di fumo.
Atti
2:20
Il sole sarà mutato in tenebre, la luna in sangue,
prima
che venga il grande e glorioso giorno del Signore.
Atti
2:21
E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà
salvato".
Atti
2:22
Uomini d'Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo
che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e
segni che Dio fece per mezzo di lui, tra di voi, come voi stessi ben
sapete,
Atti
2:23
quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio
e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla
croce, lo uccideste;
Atti
2:24
ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della
morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto.
Atti
2:25
Infatti Davide dice di lui:
"Io
ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi,
perché
egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.
Atti
2:26
Per questo si è rallegrato il mio cuore, la mia lingua ha giubilato
e
anche la mia carne riposerà nella speranza;
Atti
2:27
perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades,
e
non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione.
Atti
2:28
Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita.
Tu
mi riempirai di gioia con la tua presenza".
Atti
2:29
Fratelli, si può ben dire liberamente riguardo al patriarca Davide,
che egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al giorno
d'oggi tra di noi.
Atti
2:30
Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con
giuramento che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi
discendenti,
Atti
2:31
previde la risurrezione di Cristo e ne parlò dicendo che non sarebbe
stato lasciato nel soggiorno dei morti, e che la sua carne non
avrebbe subito la decomposizione.
Atti
2:32
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo
testimoni.
Atti
2:33
Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo
ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che
ora vedete e udite.
Atti
2:34
Davide infatti non è salito in cielo; eppure egli stesso dice:
«Il
Signore ha detto al mio Signore:
"Siedi
alla mia destra,
Atti
2:35
finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi"».
Atti
2:36
Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha
costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
Su ventitrè
versetti con cui è stato presentato il primo sermone della Chiesa,
ben undici sono citazioni dell'Antico Testamento: praticamente
la metà! Lo stesso Apostolo Pietro, pieno di Spirito Santo quindi,
non presenta la rivelazione del nuovo patto con argomentazioni
completamente nuove, ma piuttosto attualizza il messaggio biblico
così come era stato comunicato centinaia, se non migliaia, di anni
prima.
Ecco quindi che il
tema della Bibbia e della sua interpretazione torna ancora una volta
ad essere un perno attraverso cui ruota il ministero terreno di Gesù,
oltre a quello della Chiesa stessa.
La Parola di Dio
diventa la base di ogni azione, perchè ogni cosa è stata
pianificata da Dio prima che il tempo fosse.
In
questo caso però abbiamo qualche problema. La profezia di Gioele che
Pietro cita infatti riguarda anche eventi astronomici che non si sono
manifestati all'evento di Pentecoste. A questo riguardo, è opportuno
riflettere sulle caratteristiche della terminologia profetica. La
Scrittura afferma per esempio che noi stiamo vivendo gli “ultimi
giorni” (Ebr 1). Essi però non sono da considerare in senso
quantitativo (dalla redazione della lettera sono già passati circa
duemila anni), ma in senso qualitativo. Gesù ha detto sulla croce
che “tutto è compiuto”; piano di salvezza del Signore è già
stato manifestato. Allo stesso modo, l'Apostolo Pietro a Pentecoste
informa che il dono dello Spirito era un segno dell'arrivo degli
ultimi giorni, secondo la profezia di Gioele.
Osserviamo
quindi come una delle caratteristiche ed espressioni dello Spirito
Santo, oltre al parlare in lingue sia proprio quello
dell'interpretazione e della predicazione. La Chiesa è nata in
questo modo ed è continuata a crescere nello stesso modo. Lo stesso
Antico Testamento infatti è stato immediatamente riconosciuto dagli
Apostoli e dai Padri della Chiesa come Scrittura ispirata, al pari
del Nuovo Testamento dal momento della sua redazione.
- Una corretta ermeneutica difende dal pericolo di travisare le Scritture
2Pietro
3:14
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere
trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace;
2Pietro
3:15
e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra
salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto,
secondo la sapienza che gli è stata data;
2Pietro
3:16
e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi
argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli
uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche
le altre Scritture.
Fin
dai tempi Apostolici vi erano persone che travisavano
le Scritture. Nella versione originale, in greco, viene presentato il
termine “strebloō”
che può anche essere tradotto con: “strappare, torcere, torturare,
pervertire”. Così come nel I secolo, ancora oggi ci sono numerose
persone che torcono le Scritture facendo dire loro quello che
vogliono. Alcuni lo fanno per ignoranza, mentre altri per
instabilità. In ogni caso se non si conosce personalmente il Signore
si arriverà senza dubbio a distorcere la Bibbia, volontariamente o
involontariamente. E questa è una cosa molto pericolosa, perchè è
“a loro perdizione”. C'è il pericolo di morte! Questo fatto
dovrebbe far crescere in noi un senso di responsabilità verso noi
stessi e verso gli altri. In questo sta l'importanza di approfondire
il più possibile le Scritture, sia mediante lo studio che mediante
la lettura, la meditazione e la preghiera.
Matteo
23:15
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e
per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete
figlio della geenna il doppio di voi.
Il
Vangelo di Matteo riporta questo durissimo monito lanciato verso i
farisei.
Questi,
possiamo considerarli come i “teologi conservatori” del tempo. La
loro linea dottrinale mirava all'attesa che il Messia portasse il
Regno di Dio, ma soltanto nel momento in cui il popolo di Israele
avesse messo in pratica la Legge di Dio in modo perfetto. Dio però
voleva fare una cosa nuova! Un nuovo testamento, una nuova
dispensazione di Grazia. Una cosa celata ai loro occhi proprio perchè
lontani dall'ascolto della voce di Dio e dal desiderio di qualcosa di
genuino e fresco. La loro religiosità si era sedimentata nella
Parola facendola diventare un vero e proprio idolo. Non mostravano
rispetto e ubbidienza, ma ipocrisia! Anche questo purtroppo è comune
al giorno d'oggi. Numerosi teologi non sono neanche credenti e
addirittura gli stessi rettori di alcune facoltà di teologia
protestante arrivano a scrivere libri dal contenuto contrario al
sobrio insegnamento biblico. Quando viene a mancare il timore di Dio
si rientra nella stessa categoria dei farisei, facendo
riecheggiare
ancora una volta queste stesse parole di Gesù.
CONCLUSIONI
Quando
ci approcciamo alla Scrittura, cerchiamo di tenere a mente questi
punti con l'aspettativa di approfondire sempre di più il testo:
- Dove è Cristo in questo brano?
- Qual è la volontà di Dio in tutto questo?
- Chiediamo la guida dello Spirito Santo!
- Condividiamo le nostre riflessioni/rivelazioni con il prossimo!
- Cresciamo nella consapevolezza della responsabilità nella difesa della corretta dottrina!
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