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mercoledì 20 giugno 2012

La nuova nascita

I PRESUPPOSTI SPIRITUALI

Giovanni 1:11-14 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio. E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.

L'Apostolo Giovanni come prologo nel suo Vangelo pone le fondamenta teologiche al concetto di chiesa e di salvezza. Il termine della redazione di questo Vangelo canonico si pone tra il 90 e il 100 d.C., in un tempo successivo ai Vangeli sinottici. Fin da subito appare chiaro il fatto che l'enfasi viene posta maggiormente sui problemi relativi alla persona di Cristo, piuttosto che sul solo annuncio del Regno di Dio. Proprio per questo possiamo trovare in tale libro biblico i presupposti fondamentali relativi alla Chiesa, presupposti teologici ancora prima che pratici. L'incarnazione di Cristo viene presentata al v.14 come una abitazione, traduzione del verbo greco “skēnoō”, evidente richiamo ai termini che descrivevano nell'Antico Testamento la presenza e la residenza di Dio nel Tabernacolo di Mosè, come profonda comunione e protezione per il popolo di Israele. Una variante di questa stessa parola (il sostantivo: skēnos) viene usata anche dall'Apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi:

2Corinzi 5:1 Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli.

Ecco quindi un primo accostamento neotestamentario tra la persona di Gesù (incarnato per il suo ministero terreno) e coloro che hanno creduto alla Sua divinità ed espiazione. Da questo punto di vista infatti potremmo dire che gli stessi cristiani vivono umanamente nella stessa condizione di Cristo, ospitando in loro la presenza di Dio, aspettando la redenzione cosmica che porterà ad una nuova creazione definitiva. Nel brano biblico questo insegnamento viene dato per scontato, in quanto lo stesso Apostolo aveva precedentemente scritto alla stessa comunità, trattando con maggior dettaglio questo stesso argomento:

1Corinzi 3:16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Non abbiamo bisogno del contesto per riconoscere con quale chiarezza viene affrontato questo tema. Ma tutto questo come è possibile? Come è possibile che un semplice discepolo diventi tempio dello Spirito Santo? Per comprendere questo secondo passo, è opportuno tornare alla lettura del Vangelo di Giovanni. E' lui infatti che spiega come coloro che hanno accolto Cristo, coloro che credono nel suo nome, nascono di nuovo. Non una nascita decisa da volontà umana, ma una nascita sovrannaturale voluta e governata unicamente da Dio.

Giovanni 3:2-13 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo.

Troviamo quindi questo episodio significativo, che espande l'insegnamento iniziale approfondendolo. Il dialogo tra Gesù e Nicodemo diventa una lezione di discepolato estesa a tutti i lettori. Credendo nel nome di Gesù si nasce di nuovo per volontà di Dio, una nascita “d'acqua e di Spirito”. Vediamo come vengano anticipati questi elementi chiave appartenenti ad un insegnamento posteriore alla morte, resurrezione ed ascensione di Cristo. L'acqua, segno del battesimo: l'immedesimazione con la morte di Gesù e con la Sua resurrezione. La manifestazione esteriore e visibile (davanti a Dio Padre, al regno spirituale e al mondo) di una Grazia ricevuta in modo interiore e invisibile. E lo Spirito Santo: Dio stesso che convincendo di “peccato, giustizia e giudizio” consente la (ri)generazione spirituale. Di fronte a queste rivelazioni, possiamo fare nostra la domanda di Nicodemo: “Come possono avvenire queste cose?”. Dopo un'ammonizione, il Signore risponde alla domanda in questo modo: “Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'Uomo.” La stessa persona di Gesù (il Figlio dell'Uomo, Dio incarnato) è la risposta. L'unica risposta. Il Signore Gesù infatti, attraverso il Suo sacrificio espiatorio rende possibile l'immedesimazione con la Sua morte e resurrezione, fornendo i presupposti “legali” (cioè adempiendo la legge e la giustizia di Dio) per la nuova nascita a chiunque creda in Lui. Questa è la condizione teologica e spirituale che si cela dietro il fenomeno della conversione, del pentimento dei peccati e dell'adesione ad un nuovo stile di vita secondo gli insegnamenti di Cristo. La componente spirituale invisibile è quella che provoca i cambiamenti esteriori visibili, la condizione essenziale per essere membri del corpo di Cristo, ossia della Chiesa universale.

LE CONDIZIONI VISIBILI

Atti 2:36-8 Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?» E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.

Le Scritture descrivono inoltre una naturale progressione di eventi relativi alla salvezza e all'ingresso nella chiesa. Abbiamo visto i presupposti spirituali, ma analizzando questo brano è possibile mettere a fuoco delle condizioni visibili, comuni a qualsiasi tempo e luogo. Troviamo infatti una successione di ciò che è accaduto a Pentecoste e che ha portato alla nascita della Chiesa. Questi stessi elementi sono estendibili anche ai giorni nostri, e di fatto si ripetono per ogni anima che si salva in ogni luogo e tempo. Possiamo osservare infatti che l'Apostolo Pietro per prima cosa ha “semplicemente” predicato il Vangelo. Le persone hanno ascoltato e molte sono state toccate nel loro cuore (dallo Spirito Santo). A causa di questo, si sono pentite dei loro peccati (convertite secondo i presupposti spirituali che sono stati descritti prima) e hanno potuto successivamente essere battezzate in acqua e in Spirito. Le fasi descritte si rincorrono durante ogni evangelizzazione – che sia personale o pubblica – riproponendo lo stesso iter prima dell'ingresso di nuove persone nel Corpo di Cristo. Queste quindi sono le caratteristiche visibili, quelle che possiamo chiamare come “condizioni per diventare membri della chiesa”. L'ascolto, la compunzione del cuore, il pentimento e la conversione. Nel Nuovo Testamento, il termine usato per quest'ultimo concetto (conversione) è “metànoia” e significa letteralmente “cambiare idea”. Questo cambiamento deve essere visibile non solo intellettualmente ma di riflesso anche nel proprio stile di vita.

LA CHIESA INVISIBILE

Le chiese sono frequentate però da molti tipi di persone. Riunendosi solo la domenica mattina è difficile conoscerle bene. Difficile vedere fino in fondo i frutti delle conversioni (anche se in realtà questo è fattibile dal ministero pastorale che segue e cura da vicino la crescita dei credenti), o fino a che punto la fede è genuina. Nelle epistole del Nuovo Testamento si evidenzia come all'interno della chiesa ci siano “falsi fratelli” che al momento opportuno si manifesteranno come tali insegnando diverse dottrine, apostatando dalla fede.

1Giovanni 2:18-19 Ragazzi, è l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.

2Pietro 2:1 Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata.

La riforma protestante ha dovuto riflettere su un problema simile, avendo a che fare con una Chiesa Cattolica Romana largamente corrotta, sia in modo visibile che occulto. La spiegazione è stata trovata nel concetto teologico di Chiesa Invisibile, ripreso da coloro che forse lo formularono per primi: i Donatisti. I Riformatori, con questo concetto non volevano intendere che vi siano due chiese separate; ma due classi di cristiani nella stessa comunione esteriore. La “chiesa invisibile” è nella “chiesa visibile” così come l'anima è nel corpo. Ma solo Dio sa con certezza chi appartenga alla chiesa invisibile e sarà salvato.

Giovanni 10:9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.

Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Torniamo quindi al punto fondamentale relativo alla via per entrare nella chiesa: Gesù Cristo. Egli è la porta e solo attraverso Lui si può raggiungere la salvezza. Non ci sono scorciatoie, non ci sono insegnamenti nascosti. Egli è l'unica Via per entrare nella Chiesa ricevendo l'adozione del Padre. Chi frequenta la chiesa non è automaticamente un cristiano: tale può essere solo colui che si è realmente convinto dei suoi peccati riconoscendo Gesù come suo Signore e Salvatore. A questa professione di fede deve seguire un cambiamento nella propria vita, a volte difficile e tormentato ma sempre sostenuto dalla fede. Questa infatti, deve essere conservata fino alla fine.

2Timoteo 4:7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.

 L'Apostolo Paolo aveva combattuto il buon combattimento. Aveva adempiuto alla sua chiamata: fondato chiese, preservato la sana dottrina, diffuso il Vangelo. E nel momento in cui riconosceva di aver finito la sua corsa, ha potuto dire con franchezza di aver conservato la fede. Ogni cristiano dovrebbe mostrare queste stesse caratteristiche.

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