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giovedì 31 dicembre 2009

Buon Anno Nuovo (?)

Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggere.
(di Giacomo Leopardi)


Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai. Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo? Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo? Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.


1Corinzi 15:19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.
1Corinzi 15:20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.
1Corinzi 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati.
1Corinzi 15:23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta.




La nostra speranza si rivolge oltre il prossimo anno, verso la resurrezione e il ritorno di Gesù...



giovedì 24 dicembre 2009

Auguri?

1Giovanni 3:18 Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità.


Vigilia di Natale. Tempo di feste. Fioccano auguri.
Auguri di familiari, auguri di amici, auguri di conoscenti, auguri di persone che a malapena ricordi. Auguri sinceri, auguri forzati.
Capita a volte che gli auguri ricevuti arrivino da persone che non si vedono da molto tempo, e che magari non hanno fatto nulla per mantere una relazione, ma che a Natale si riscoprono più buoni.
L'esortazione dell'Apostolo Giovanni oggi ci vuole portare all'integrità e allo sforzo di abbandonare l'ipocrisia.
Invece di mandare gli auguri di Natale a tutti i contatti e-mail in rubrica, meditiamo sul significato dell'amicizia, delle sane relazioni e del condividere parte del proprio tempo (a chi giornate intere e a chi solo una breve telefonata) con gli altri, seminando amore nel cuore delle persone. Amore, e non parole.

martedì 22 dicembre 2009

Natale, Sabato, Domenica & Festività...

TRA CREDENTI

Romani 14:1 Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli.
Romani 14:2 Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia verdure.
Romani 14:3 Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto.
Romani 14:5 Uno stima un giorno più di un altro; l'altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.
Romani 14:6 Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché ringrazia Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e ringrazia Dio.
Romani 14:7 Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso;
Romani 14:8 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore.
Romani 14:9 Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi.
Romani 14:10 Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio.


NEI CONFRONTI DEI NON CREDENTI

1Corinzi 10:23 Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica.
1Corinzi 10:24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri.
1Corinzi 10:25 Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza;
1Corinzi 10:26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene.
1Corinzi 10:27 Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza.
1Corinzi 10:28 Ma se qualcuno vi dice: «Questa è carne di sacrifici», non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza;
1Corinzi 10:29 alla coscienza, dico, non tua, ma di quell'altro; infatti, perché sarebbe giudicata la mia libertà dalla coscienza altrui?
1Corinzi 10:30 Se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie?
1Corinzi 10:31 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.
1Corinzi 10:32 Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio;
1Corinzi 10:33 così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.


A RIGUARDO DEL SABATO (E DOMENICA)

Ebrei 4:1 Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso.
Ebrei 4:2 Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata.
Ebrei 4:3 Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, come Dio ha detto:
«Così giurai nella mia ira:
"Non entreranno nel mio riposo!"»
E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla creazione del mondo.
Ebrei 4:4 Infatti, in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così:
«Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere»;
Ebrei 4:5 e di nuovo nel medesimo passo:
«Non entreranno nel mio riposo!»
Ebrei 4:6 Poiché risulta che alcuni devono entrarci, e quelli ai quali la buona notizia fu prima annunciata non vi entrarono a motivo della loro disubbidienza,
Ebrei 4:7 Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima:
«Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!»
Ebrei 4:8 Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non parlerebbe ancora d'un altro giorno.
Ebrei 4:9 Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio;
Ebrei 4:10 infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue.
Ebrei 4:11 Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza.


E' biblico festeggiare il Natale? E il non festeggiarlo? La Domenica è il giorno del Signore, va osservata? E il Sabato, va osservato?
E' successo che a causa di queste domande, ognuno con la propria certa risposta, si accusassero fratelli che non la pensavano allo stesso modo. Si agiva duramente nei confronti dei non credenti in tono assolutistico e ascetico credendo di agire in modo "eccellentemente cristiano".
Ma se è vero che noi cristiani dobbiamo agire e vivere secondo le indicazioni delle Scritture, andiamo insieme ad investigarle per comprendere cosa dicono a proposito.
Ho suddiviso i passi citati in tre argomenti: a riguardo dei credenti, a riguardo dei non credenti e a riguardo del Sabato (meritando questo argomento un discorso a parte).
In realtà non c'è molto da commentare essendo brani molto chiari, ma cercherò di riassumere tutto nel modo più semplice e scritturale possibile.
Ebbene, cosa ci dice la scrittura a riguardo dell'osservare le festività e la Domenica?
La risposta è in Ro14:5 e cioè: Uno stima un giorno più di un altro; l'altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.
La Grazia di Dio è stata manifestata in Gesù e ora non siamo più sottomessi alla Legge che era l'ombra dei beni futuri (Ebrei 10:1)
Ecco quindi che la maggior parte delle festività ebraiche hanno ottenuto il loro adempimento profetico e nella situazione attuale noi cristiani siamo liberi da questi vincoli temporanei.
Lo stesso Sabato, è stato istituito da Dio come anticipo ad un Modo di Vivere e non come una festa memoriale ricorrente fine a sè stessa. Il Sabato per noi cristiani rappresenta il riposo dalle nostre stesse opere e l'abbandono in Dio. Non è un giorno ma uno stile di vita spirituale. Una posizione spirituale.
Detto questo però, alcuni fratelli possono in modo pienamente convinto, dedicare alcuni giorni al Signore (la Domenica) riconoscendo che ci sono delle festività da rispettare per onorare il nome di Dio. Sebbene questo non sia richiesto, la Bibbia insegna a tollerare questi fratelli che probabilmente agendo in modo diverso se non pienamente convinti con fede, violerebbero la loro coscienza peccando. Infatti chi non osserva nessuna festività, lo fa per il Signore e per la Grazia ricevuta e chi osserva delle festività, lo fa ugualmente per il Signore e per onorare il suo nome; sicchè per entrambi si adempie ciò che è davvero importante, e cioè il vivere per Cristo. Allo stesso modo, se veniamo in contatto con non credenti che hanno una determinata cultura a riguardo, la Parola di Dio ci chiede di rispettarli. Possiamo mangiare di tutto, non abbiamo obbligo di osservare alcuna festività, ma se ostentando questa libertà provochiamo scandalo in alcuni fratelli o verso non credenti allora stiamo sbagliando.
Lo scopo infatti è sempre e solo uno: guadagnare più anime possibili a Cristo e fare di tutto per edificare (e non distruggere) i propri fratelli nella fede.

venerdì 18 dicembre 2009

Precetti con parvenza di sapienza.

1Timoteo 4:1 Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni,
1Timoteo 4:2 sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza.
1Timoteo 4:3 Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie.


Il mondo giace sotto il potere del maligno (1Gv5.19).
Coloro che riconoscono Gesù Cristo come loro Signore però, sono trasportati nel Regno di Dio (Colossesi 1:13) e non rispondono più alla loro giustizia ma a quella di Cristo.
Il Regno di Dio non consiste in cose materiali di questo mondo (che sono state create da Dio affinchè noi ne godessimo sobriamente e fossimo grati a Colui che ce le ha donate) ma in giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (Ro14:17).
Satana può cercare di accusare gli eletti di Dio non solo in base a loro effettivi fallimenti o peccati, ma anche in base alla loro libertà spirituale dovuta al non essere sottomessi al suo potere manifestato in questo mondo.
Spesso girano infatti accuse lanciate nelle coscienze cristiane circa precetti umani aventi una
una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma che non hanno in realtà alcun valore; servendo solo a soddisfare la carne (Colossesi 2:23). Facciamo attenzione quindi a discernere ciò che è realmente spirituale da ciò che lo appare solamente, confrontandolo con l'infallibile Parola di Dio e l'attestazione del nostro spirito unito allo Spirito Santo. Non lasciamoci derubare a loro piacere del nostro premio, con un pretesto di umiltà ma pienezza invece di vanità nelle menti carnali (Col2:18).

mercoledì 16 dicembre 2009

Il cuore abbattuto

Salmi 51:17 Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;
tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.


Il fallimento fa parte della natura umana.
A ciascuno di noi capita di mettere tutto il proprio impegno in una determinata situazione, per poi fallire miseramente. Relazioni personali, professionali, spirituali...in qualsiasi contesto anche l'uomo migliore ha modo di sbagliare clamorosamente ritrovandosi ferito e umiliato.
Proprio quì però, nell'umiliazione e nella solitudine, lo Spirito Santo sussurra dolcemente "Vieni a Me. Io posso consolarti e guarirti".
Il Signore non ha bisogno di produttività al 100%. Non ha bisogno del nostro orgoglio nè delle nostre energie, delle nostre forze. Per Lui il potere delle nazioni sono un nulla.
Ai Suoi occhi però è preziosissimo uno spirito abbattuto e contrito. Ecco quindi che nel momento della nostra peggiore e più completa disfatta possiamo entrare in comunione con il Signore come mai era successo prima di allora. Adesso capiamo: è Lui la nostra forza. E' Lui la nostra consolazione. Lui può fasciare il nostro cuore ferito, non si prenderà mai gioco di noi. Lui sarà per sempre il nostro difensore. Ora, solo ora, è tutto più nitido e chiaro...

martedì 15 dicembre 2009

E' come un nulla ai tuoi occhi?

Aggeo 2:3 "Chi c'è ancora tra di voi
che abbia visto questa casa nel suo primo splendore?
E come la vedete adesso?
Così com'è non è forse come un nulla ai vostri occhi?

Aggeo 2:4 Ma ora, sii forte, Zorobabele!", dice il SIGNORE,
"sii forte, Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote;
sii forte, popolo tutto del paese!", dice il SIGNORE.
"Mettetevi al lavoro!
perché io sono con voi",
dice il SIGNORE degli eserciti.


Il re Salomone costruì un tempio a Dio, la sua bellezza e magnificenza era tale da togliere il respiro al solo sguardo. Furono utilizzati i materiali più pregiati dell'antichità, in quantità enormi. La costruzione terminò intorno al 1000aC e la preghiera di Salomone sancì la presenza di Dio al suo interno.
Nel 586 aC, gli invasori Babilonesi distrussero questo tempio, (Iddio li avallò per punire i peccati di Israele) radendolo al suolo e deportando in tre fasi la tribù di Giuda (e Beniamino).
Dopo 70 anni cattività, fu permesso ai Giudei di tornare in patria.
Quì, iniziarono a costruire un secondo tempio. Le loro condizioni erano cambiate però, e la miseria li toccava da vicino. Portarono avanti la costruzione di questo tempio quindi in base alle loro possibilità. C'erano persone che ancora ricordavano l'incredibile bellezza del primo tempio e guardando la costruzione avanzare erano terribilmente scoraggiati. In pochi, su un terreno ormai non più fertile, poveri, a costruire una casa a Dio che risultava ben più misera di quella precedente. Che profonda delusione!
Iddio in questa situazione suscita il profeta Aggeo per rinfrancare i cuori.
Costruire il tempio è nella sua volontà, e a Lui non interessano tanto le dimensioni. Sfida ancora una volta a non guardare alle apparenze e a continuare il lavoro.
Di nuovo, il Signore ci ricorda che dobbiamo camminare per fede e non per visione. Chiedere a Lui come interpretare il presente invece di trarre da soli le nostre conclusioni in un vortice di scoraggiamento...

domenica 13 dicembre 2009

La via di DIO è perfetta

Giobbe 38:2 Chi è costui che oscura i Miei disegni
con parole prive di senno?

Salmi 18:30 La via di Dio è perfetta;
la parola del SIGNORE è purificata con il fuoco.

Salmi 119:96 Ho visto che ogni cosa perfetta ha un limite,
ma il Tuo comandamento è senza limiti.

Ciò che Dio fa è perfetto.
Non dobbiamo aggiungerci nè toglierci nulla perchè aggiungeremmo qualcosa di impuro e toglieremmo qualcosa di Santo.

giovedì 10 dicembre 2009

la Giustizia di chi?

Filippesi 3:2 Guardatevi dai cani , guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare;
Filippesi 3:3 perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne;
Filippesi 3:4 benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più;
Filippesi 3:5 io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo;
Filippesi 3:6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.
Filippesi 3:7 Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo.
Filippesi 3:8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo
Filippesi 3:9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.


Isaia 64:6 Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro,
tutta la nostra giustizia come un abito sporco;
tutti quanti appassiamo come foglie
e la nostra iniquità ci porta via come il vento.


Zaccaria 3:1 Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all'angelo del SIGNORE, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo.
Zaccaria 3:2 Il SIGNORE disse a Satana: «Ti sgridi il SIGNORE, Satana! Ti sgridi il SIGNORE che ha scelto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone strappato dal fuoco?»
Zaccaria 3:3 Giosuè era vestito di vesti sudicie, e stava davanti all'angelo.
Zaccaria 3:4 L'angelo disse a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso le vesti sudicie!» Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici».


Tutta la nostra giustizia, tutte le nostre buone opere, tutti i nostri buoni propositi sono vestiti sudici che teniamo addosso, nel momento in cui diventano per noi un modo per adempiere i nostri doveri davanti a Dio.
I nostri doveri davanti a Dio sono inadempibili.
L'unico modo per essere a Lui accetti è appropriarsi della giustizia di Dio basata sulla fede in Cristo Gesù.
Il Signore vuole avere una relazione con noi, Egli è morto e risorto per poterla avere. Non perdiamoci dunque per strada preoccupandoci di cosa fare per esserGli graditi perchè in base a questo ragionamento umano non lo potremo mai essere.
La Giustizia di Dio è stabilita in Gesù Cristo. E solo conoscendo Lui potremo viverla ed arrivare dunque al Padre. Non è questione di etnia, di famiglia credente, di educazione, di condotta. L'unica cosa importante è conoscere o no il Signore Gesù. Egli è la nostra giustizia (1Co1:30), l'unica che può salvare. Cosa significa conoscere il Signore? Significa confessare Gesù come proprio Sovrano e credere con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti per portare a noi salvezza eterna. Significa invocarlo nella nostra vita e vivere con Lui...

mercoledì 9 dicembre 2009

Consigli e Consiglieri

Proverbi 24:5 L'uomo saggio è pieno di forza,
chi ha scienza accresce la sua potenza;

Proverbi 24:6 infatti, con sagge direttive potrai condurre bene la guerra,
e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri.


Qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? (Lc14:31) La buona riuscita di un progetto sta innanzitutto nella saggezza di riconoscere le proprie possibilità e stabilire con anticipo cosa si vuole fare e come si vuole fare. Nulla di ciò che si costruisce improvvisando resiste molto tempo. Gesù insegna attraverso questo concetto di prendere bene in considerazione le conseguenze della scelta di seguirlo.
Ma nei versetti di oggi sta anche un'altro principio spirituale. Un figlio di Dio deve essere abbastanza umile e mansueto da sapersi confrontare con gli altri e chiedere consiglio. Un ministro cristiano ha l'esortazione scritturale di consultarsi con degli Anziani o altri ministri prima di prendere qualsiasi decisione al fine di muoversi saggiamente.
Per esperienza penso che ognuno di noi sappia quanto sia difficile (se non impossibile) vivendo un problema o una situazione giudicarla in modo perfettamente obiettivo ed equilibrato. Essere coinvolti porta a avere una concezione distorta e alterata della realtà. E se si agisce in risposta a una visione distorta, la tua azione non potrà che mancare l'obiettivo. Ricordiamoci dunque che il nostro Primo Consigliere è il Signore Gesù. Nel dubbio, nel problema, all'inizio di ogni opera, chiediamo a Lui consiglio ed Egli saprà indicarci con certezza cosa è meglio.
Iddio però ha stabilito anche delle autorità spirituali nella chiesa e la fratellanza nel Suo corpo. Ecco quindi quanto sia importante chiedere consiglio anche a fratelli in Cristo più maturi che possano aiutare e indicare sempre secondo la Sua Volontà.
Un caro fratello una volta mi disse questo: "La copertura spirituale è una persona a cui scegli di affidarti e che nel momento in cui perderai il senno (e prima o poi succederà) avrà la tua fiducia nel ricondurti in te stesso e nel farti ragionare (ritornando a essere savio)".
Sono persuaso sia una frase molto vera e che non necessiti di ulteriori commenti...

martedì 8 dicembre 2009

Il Regno di Dio

Luca 17:20 Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà:
Luca 17:21 "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».


Dalla Parola di Dio apprendiamo che l'uomo naturale non può comprendere le realtà spirituali (1Co2:14). Per poter comprendere e giudicare le cose spirituali bisogna essere nati di nuovo (Gv 3), avere in sè lo Spirito Santo (1Co3:16) e ricevere da Lui rivelazione in proposito.
L'uomo naturale è orgoglioso. Si compiace in grandi manifestazioni, in situazioni eclatanti. Desidera adrenalina e soddisfazione.
Gesù però insegna una via diversa. La via della mansuetudine. La via della sofferenza. La via del silenzio. Ecco quindi che il regno di Dio non ha inizio con grandi esplosioni e battaglie. Non inizia con miriadi di schiere angeliche che combattono scacciando gli angeli ribelli dalla terra. Nulla di tutto questo. Il regno di Dio inizia in modo invisibile e irriconoscibile per chi non è spirituale. Noi cristiani dobbiamo camminare per fede e non per visione (2Co5:7) ed abituarci a essere mossi dal nostro spirito in comunione con Lo Spirito e non con i nostri sentimenti e i nostri 5 sensi naturali.
I farisei, carnali, chiedevano un segno ben visibile, cercavano esteriorità sensazionalistiche.
Ma chi cerca questo, resterà insoddisfatto.
Queste cose infatti arriveranno. Il Giorno del Giudizio ci sarà. La battaglia angelica infurierà. Ma quando avranno luogo tutte queste cose, sarà troppo tardi per decidere che posizione prendere. Prima di crede, si vive in modo conforme e infine si avrà il proprio premio e il riconoscimento dovuto. Il regno di Dio è già in mezzo a noi. Lo abbiamo riconosciuto?

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