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giovedì 23 luglio 2015

I quattro concili ecumenici dell'antichità (parte II): il concilio di Costantinopoli [381 d.C.]

"Quando manca una saggia direzione il popolo cade;
nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza."
Proverbi 11:14 

1.TRA NICEA E COSTANTINOPOLI

Conseguentemente al Concilio di Nicea del 325 d.C., si svilupparono principalmente cinque diverse posizioni teologiche, in relazione alla dottrina di Ario:

1) Coloro che appoggiavano pienamente i canoni del Concilio, detti niceni o omousiani
2) Coloro che parlando dei tre componenti della divinità intendevano "sostanza" non in riferimento alle loro individualità, bensì alla medesima componente divina. Questa posizione fu sostenuta dai Padri cappadoci (Basilio, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa) e detta neonicena.
3) Coloro che distinguevano nella trinità tre "sostanze", dando a questo termine il significato di "sostanza individuale". Secondo questa prospettiva, Gesù avrebbe quindi una distinta sostanza individuale ma era unito al Padre nel volere e nell'agire. Questa posizione è detta semiariana, ed era promossa da tre vescovi di nome Eusebio: di Cesarea, Emesa e Nicomedia.
4) Gli omei (= simile), ossia coloro che vedevano Gesù "simile secondo le Scritture" al Padre, in una formula piuttosto vaga. Questo fu l'indirizzo dell'imperatore Costanzo II, figlio di Costantino. 
5) Gli anomei (= dissimile), ossia gli ariani radicali, che sostenevano la diversità tra il Padre ed il Figlio1.

Già dopo pochi anni, nonostante le decisioni ufficializzate a Nicea, l'imperatore Costantino fu convinto dalla posizione semiariana grazie a Eusebio di Nicomedia, e si volse contro la posizione nicena difesa strenuamente da Atanasio, vescovo di Alessandria2. Atanasio aveva combattuto l'arianesimo promosso dal presbitero Ario nella chiesa di Alessandria, quando ne era vescovo Alessandro (anche lui antiariano), era stato presente a Nicea, e in un secondo momento successe ad Alessandro come vescovo di Alessandria d'Egitto nel 328 d.C. Sono sue le celebri parole: anche se tutto il mondo fosse contro di me, io persisto a portare avanti la mia lotta, sicuro che trionferà contro ogni opposizione la verità del Dio vero e vivente scolpita nelle Sacre Scritture”, e l'esclamazione allora è Atanasio contro il mondo” (Athanasius Contra Mundum) formulata in risposta alla preoccupata constatazione di un suo collega che aveva osservato come l'intero mondo fosse contro di lui3. Il suo impegno per la causa nicena lo portò svariate volte in esilio, fra numerosi pericoli.  

Nel 337 Costanzo II, figlio di Costantino, fu nominato imperatore insieme ai fratelli Costantino II e Costante I; egli si prodigò nello sradicamento del paganesimo, ma assimilò una fede cristiana spiccatamente ariana. Convocò di sua iniziativa il Concilio di Sardica (342), quello di Arles (353) e di Milano (355), aggravando una sempre più marcata scissione tra la Chiesa Occidentale filo-nicena e quella Orientale filo-ariana, causando infine l'esilio di Liberio, vescovo di Roma, insieme con tutti i vescovi niceni4 e 5. Come scriverà successivamente Girolamo, "il mondo gemette e notò con stupore di essere diventato ariano"6. Solo la morte di Costanzo II nel 361 portò ad un cambiamento della situazione: il successore Giuliano (conosciuto come l'Apostata, per essere tornato al paganesimo) revocò ogni esilio sperando che il cristianesimo si lacerasse dall'interno; alla sua morte nel 363 gli succedette Gioviano, poi Valentiniano I, per arrivare al governo congiunto di Valente, Graziano e Valentiniano II7. Nel 379 prese il potere Teodosio, che nel successivo anno promulgò l'editto di Tessalonica (assieme a Graziano e Valentiniano II):

« IMPERATORI GRAZIANO, VALENTINIANO E TEODOSIO AUGUSTI. EDITTO AL POPOLO DELLA CITTA' DI COSTANTINOPOLI. Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra carità, rimangano fedeli a questa religione, che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo, e che egli ha trasmesso personalmente ai Romani, e che ovviamente (questa religione) è mantenuta dal Papa Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, persona con la santità apostolica; cioè dobbiamo credere conformemente con l'insegnamento apostolico e del Vangelo nell’unità della natura divina di Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono uguali nella maestà e nella Santa Trinità. Ordiniamo che il nome di Cristiani Cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal Giudice Celeste.
DATO IN TESSALONICA NEL TERZO GIORNO DALLE CALENDE DI MARZO, NEL CONSOLATO QUINTO DI GRAZIANO AUGUSTO E PRIMO DI TEODOSIO AUGUSTO
»8
.

L'imperatore Teodosio era di orientamento fortemente niceno, di conseguenza perseguitò l'arianesimo, espellendo da Costantinopoli il vescovo ariano Demòfilo e affidando la conduzione delle chiese di questo territorio al niceno Gregorio di Nazianzo9. Nel 381 infine, convocò un nuovo sinodo: il concilio di Costantinopoli.  

2.IL CONCILIO DI COSTANTINOPOLI

Sul luogo dell'antica Bisanzio, nel 324 l'imperatore Costantino circoscrisse il tracciato delle mura di una nuova città, consacrata sei anni più tardi con il nome di Costantinopoli e destinata a diventare la nuova Roma, il centro di un Impero ormai cristiano10. Le chiese di questa nuova ed importante capitale furono guidate dal vescovo semiariano Eusebio di Nicomedia dal 328 fino alla sua morte avvenuta nel 341, quando l'imperatore Costanzo II impose come nuovo vescovo Macedonio, un presbitero della comunità con lo stesso orientamento teologico di Eusebio11. Tuttavia nel 360 egli fu deposto sempre dall'imperatore che nel frattempo aveva accettato ed imposto come formula finale quella omea, dalla quale Macedonio si distanziava vigorosamente. Nel 370 il vescovo di Berea (Demòfilo) riuscì a farsi trasferire proprio a Costantinopoli, restando in carica per un decennio12.

Alla persona di Macedonio viene associata una particolare dottrina chiamata pneumatomachia (cioè ostilità allo Spirito Santo), che probabilmente nacque come una riformulazione del subordinazionismo ariano: secondo questo pensiero, lo Spirito Santo sarebbe una semplice creatura di Dio, superiore agli angeli ma non certo della stessa sostanza13. La pneumatomachia fu combattuta da Atanasio fino alla sua morte, e fu uno degli argomenti principali del concilio di Costantinopoli. Nel maggio del 381 venne ufficialmente aperto il concilio, al quale parteciparono soltanto i vescovi d'Oriente; la presidenza fu tenuta dal vescovo Melezio d'Antiochia fino alla sua morte, dopodiché sembra che prese il suo posto per qualche tempo Gregorio di Nazianzo ed infine Nettario14. I trentasei vescovi (su circa centocinquanta totali) difensori della pneumatomachia si rifiutarono di riconoscere questa dottrina come erronea e si allontanarono dalla città15. Furono redatti quattro nuovi canoni e una formula di fede prima della chiusura avvenuta nel luglio di quello stesso anno: nel primo canone veniva riconfermata la fede di Nicea e condannate definitivamente le diverse posizioni ariane, oltre alla pneumatomachia; nel terzo invece veniva tenuto conto della posizione assunta da Costantinopoli quale nuova residenza dell'imperatore, riconoscendo per questo motivo al vescovo di questa città una posizione di primato rispetto agli altri patriarchi della Chiesa orientale, pur in secondo piano rispetto al vescovo di Roma16. Questa specifica decisione non fu riconosciuta dalla chiesa di Roma, ma la confessione di fede conosciuta come Simbolo Niceno-Costantinopolitano venne adottata come confessione ufficiale della Chiesa greca, affermandosi successivamente anche nella Chiesa occidentale dove ancora oggi viene usata nella messa romana (con una piccola aggiunta, gravida di conseguenze), e riconosciuta dalle Chiese protestanti17.

3.IL SIMBOLO NICENO-COSTANTINOPOLITANO

"Crediamo in un solo Dio, padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili; e in un solo signore Gesù Cristo, figlio unigenito di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose, per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, si è incarnato per opera dello Spirito santo da Maria vergine, e divenne uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, patì, fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, salì al cielo e siede alla destra del Padre, verrà nuovamente nella gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine; e nello Spirito santo, che è signore e dà vita, che procede dal Padre, che insieme al Padre e al Figlio deve essere adorato e glorificato, che ha parlato per mezzo dei profeti; e nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica; confessiamo un solo battesimo per la remissione dei peccati e aspettiamo la resurrezione dei morti e la vita del secolo futuro"18.
In realtà gli atti del concilio di Nicea sono smarriti, tuttavia negli atti del concilio di Calcedonia del 451 è riportata questa formula di fede presentata come "dei santi padri di Costantinopoli"; questo testo a sua volta recepisce il precedente credo di Nicea e lo precisa con brevi interventi antiariani19. Se - per esempio - il credo di Nicea a proposito dello Spirito Santo diceva infatti solamente "credo nello Spirito Santo", questo nuovo testo aggiunge invece una intera sezione intenzionata a specificare la sua divinità. Questi termini sono tratti dalle Scritture, in cui lo Spirito è chiamato "Signore" (2 Cor 3:17) e si dice che "dà la vita" (Gv 6:63 e 2 Cor 3:6); solo Dio, infatti, si presumeva potesse dare la vita20

4.CONSIDERAZIONI FINALI 

Nota 21
Il concilio di Costantinopoli viene riconosciuto come il secondo concilio ecumenico dell'antichità, e riveste un ruolo fondamentale per il consolidamento della dottrina cristiana ortodossa (ossia, corretta). Nel pieno della controversia trinitaria, i canoni approvati diedero la forza necessaria alla visione nicena per superare questo momento storico così delicato e diventare gradualmente la posizione di fede abbracciata da quasi tutto il cristianesimo. Le incertezze non mancarono sicuramente anche in seguito al concilio, tant'è che fino al 451 non possiamo considerare definitivamente chiusa l'altra importante questione detta "cristologica", ma bisogna comunque riconoscere in questo incontro durato soli tre mesi un'importanza rara per la cristianità tutta. La strada di Nicea era stata rinforzata, l'irreprensibile impegno di Atanasio era stato tardivamente premiato e la Chiesa, superata la parentesi ariana, poteva continuare con perseveranza la gara che le è stata proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta (Eb 12:1,2).


Note:


[1] Rinaldi Giancarlo, Cristianesimi nell'antichità, Ed. GBU, cit. p. 727.
[2] Jedin Hubert, Breve storia dei concili, Ed. Herder-Morcelliana, cit. p. 24. 
[3] http://paolocastellina.blogspot.it/2015/06/athanasius-contra-mundum.html 
[4] http://www.treccani.it/enciclopedia/costanzo-ii-imperatore/ 
[5] R.Giancarlo, Cristianesimi nell'antichità, Ed. GBU, cit. p. 728. 
[6] J. Hubert, Breve storia dei concili, Ed. Herder-Morcelliana, cit. p. 25.
[7] Vedi: 
- http://www.treccani.it/enciclopedia/giuliano-l-apostata/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/gioviano/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/valentiniano-i-imperatore/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/valentiniano-ii-imperatore/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/graziano-imperatore-romano-d-occidente/ 
[8] http://it.cathopedia.org/wiki/Editto_di_Tessalonica 
[9] http://www.romanoimpero.com/2009/09/teodosio-379-395.html 
[10] Wilken Robert Louis, I primi mille anni, Ed. Einaudi, cit. p. 98. 
[11] Vedi:
- http://www.eresie.it/it/Eusebio_Nicomedia.htm
- http://www.eresie.it/it/Macedonio.htm 
[12] http://www.treccani.it/enciclopedia/demofilo-di-berea/
[13] http://www.eresie.it/it/Macedonio.htm 
[14] J. Hubert, Breve storia dei concili, Ed. Herder-Morcelliana, cit. p. 27.
[15] Id. Ibid.  
[16] Id. Ibid., cit. p.28.  
[17] Id. Ibid.  
[18] R.Giancarlo, Cristianesimi nell'antichità, Ed. GBU, cit. p. 729. 
[19] Id. Ibid.  
[20] W. Robert Louis, I primi mille anni, Ed. Einaudi, cit. p. 109. 
[21] http://www.diocesicoptamilano.com/uploads/1/3/8/2/13826853/8915536_orig.gif?365 

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