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giovedì 1 agosto 2013

Lo gnosticismo cristiano


Dov'è il sapiente? Dov'è lo scriba? Dov'è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo?
Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione.
I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza,
ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. [1Corinzi 1:20-25]


Introduzione
Fonte


Il termine gnosi deriva dal greco, e significa letteralmente "conoscenza". In ambito teologico identifica una ben precisa ideologia che si può descrivere come una conoscenza nascosta relativa alla divinità e posseduta soltanto da un ristretto gruppo di persone. Di riflesso, lo gnosticismo si può descrivere come una gnosi elaborata in un sistema. Lo gnosticismo cristiano quindi, è una gnosi elaborata all'interno del cristianesimo. 

Contesto storico

Quest'ultimo, ha avuto un'ampia fioritura nel II e III secolo d.C., trovando la massima espressione ad Alessandria d'Egitto. In questo periodo si svilupparono anche due altri grandi movimenti: il marcionismo e il montanismo. Gli gnostici ritenevano che la salvezza non fosse ottenibile con la semplice fede, ma con una conoscenza segreta raggiungibile solo per rivelazione e trasmissibile con tradizioni riservate a pochi eletti. E' difficile ricondurre lo gnosticismo cristiano ad un unica corrente, in quanto corrisponde piuttosto ad una varietà di movimenti accomunati da una serie di caratteristiche. 

L'identikit

"Da dove proviene il male, e perché?"
"Da dove l'uomo e perché egli è creato?"
"Da dove è Dio?"

I maestri gnostici miravano a dare risposte a queste e altre domande esistenziali, utilizzando una serie di concetti con caratteristiche comuni tra di loro. Principalmente, sono i seguenti:

1. La materia è negativa e non può essere stata creata da Dio

2. La materia è in opposizione con la sfera divina spirituale

3. Esiste un dualismo tra la divinità malvagia dell'Antico Testamento (Demiurgo) che ha creato questo mondo, e il Dio supremo, trascendente e sconosciuto.

4. L'uomo possiede lo spirito (pneuma), che è una parte di Dio stesso. La gnosi rende consapevoli di questa scintilla divina innescando il processo di salvezza. Pochissime persone tuttavia sono coinvolte in tutto questo.

5. Le Scritture non sono sufficienti alla salvezza, così come la sola fede; è necessario infatti attingere ad una trasmissione orale dei segreti conosciuti dai maestri gnostici.

6. Esistono tre categorie di uomini: pneumatici (predestinati alla salvezza), psichici (uomini che possono guadagnarla solo con affanno e buone opere) e hylici (così coinvolti dalla materialità da essere irrimediabilmente perduti).

7. L'origine del male non deriva dal peccato di Adamo ma da una decadenza iniziata ancora prima e coinvolgente in primo luogo la stessa divinità.

8. L'esposizione di queste dottrine attraverso racconti appartenenti all'Antico Testamento ma anche alle tradizioni filosofiche e mitologiche di altre culture.

E' necessario evidenziare come gli gnostici non volessero fondare un'altra religione ma piuttosto rappresentare un'aristocrazia spirituale presente proprio all'interno della chiesa cristiana. I problemi quindi non furono di opposizione diretta ma sincretismo interno, e per questo particolarmente subdoli. L'elaborata ideologia rendeva lo gnosticismo cristiano appetibile e intellettualmente gratificante. E' probabile che chi volesse avvicinarsi al cristianesimo dal mondo pagano tenesse in maggiore considerazione questo aspetto piuttosto che il cristianesimo vero e proprio, a causa della somiglianza con determinate prospettive filosofiche tenute in alta considerazione nel mondo secolare.

I maestri gnostici

Identificare tutti i principali maestri gnostici dei primi secoli è un'impresa particolarmente difficile a causa della pseudonimìa ampiamente utilizzata e delle invettive dei loro avversari che spesso esageravano la realtà. E' possibile però identificare alcuni personaggi tramandati dalla tradizione e presenti nelle fonti più autorevoli.

Atti 8:9 Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un personaggio importante.

Sicuramente il personaggio più antico, nominato anche dalle Scritture, è proprio Simon Mago. La tradizione eresiologica lo pone come fondatore dello gnosticismo cristiano e precursore di ogni eretico.
Nel primo secolo troviamo poi Basilide, che affermava di tramandare una tradizione dottrinale derivante direttamente da Gesù. Egli fu attivo soprattutto ad Alessandria d'Egitto e il suo insegnamento coinvolgeva una complessa architettura cosmica composta da 365 cieli abitati da differenti entità di maggiore perfezione maggiore era la loro lontananza dalla terra. Abbiamo testimonianza dell'esistenza del suo movimento anche parecchio tempo dopo la sua morte, almeno fino al IV secolo.
Valentino invece fu un filosofo e predicatore di elevata cultura, si formò ad Alessandria d'Egitto, spostandosi tuttavia in un secondo momento a Roma tra il 140 e il 160 d.C. dove fondò una scuola iniziatica di appannaggio intellettuale e aristocratico. Egli riconosceva un mondo superiore, il pleroma, formato da emanazioni divine dette eoni che essendo sessuate potevano riprodursi. 

Gli apocrifi gnostici

Nel 1945 furono scoperte nell'Alto Egitto (a Nag Hammadi) alcune giare contenenti numerosi manoscritti risalenti al IV secolo ma redatti almeno un secolo prima. 


Questi manoscritti ricalcano principalmente i generi letterari del Nuovo Testamento: vangeli, lettere, apocalissi e atti, attribuiti ai vari discepoli di Cristo. Molti di questi testi presentano un'inclinazione marcatamente gnostica, risultando documenti preziosi per lo studio di questa corrente. Prima di queste scoperte, lo studio dei testi apocrifi gnostici era limitato ai trattati anti eretici dei padri della chiesa. Spicca a questo riguardo lo scritto adversus haereses (contro gli eretici) di Ireneo di Lione. 

Considerazioni finali

Come ogni eresia, lo gnosticismo cristiano rappresenta materia di studio per ciascun credente. Comprendere i problemi e gli errori del passato facilita il riconoscimento degli errori del presente. Nulla infatti è nuovo sotto il sole: antiche eresie si ripropongono anche al giorno d'oggi sotto nuova veste. Ignorare il proprio passato equivale ad ignorare anche il proprio presente ed essere inadatti per il compito che ci è stato affidato (in quanto attuale generazione di discepoli di Cristo). Lo gnosticismo ha trovato una grande fortuna tra il II e III secolo e solo grazie agli apologeti di questo periodo si è potuta affermare l'ortodossia cristiana e preservare l'insegnamento di Cristo esattamente come è stato tramandato dagli apostoli, testimoni oculari. Da allora, ogni generazione di credenti ha avuto compito di conservare "il testimone della fede" e passarlo alla successiva generazione integro e identico a come lo ha ricevuto. 


Bibliografia:
Cristianesimi nell'antichità, Giancarlo Rinaldi. Edizioni GBU

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello!!

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