Traduttore


lunedì 12 settembre 2011

Udrete e non intenderete, guarderete e non vedrete...

Il libro del profeta Isaia è uno dei più lunghi libri profetici della Bibbia, comprendente alcuni dei passi più conosciuti e studiati. Il suo ministero profetico durò intorno ai quarant'anni, dal 740 a.C. al 700 a.C., periodo in cui si persero le sue tracce. La tradizione vuole che fu arrestato e condannato a morte (segato in due) dal malvagio re Manasse.
La vocazione di Isaia inizia con la visione del trono di Dio.

Isaia 6:8 Poi udii la voce del Signore che diceva:
«Chi manderò? E chi andrà per noi?»
Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»
9 Ed egli disse: «Va', e di' a questo popolo:
"Ascoltate, sì, ma senza capire;
guardate, sì, ma senza discernere!"
10 Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi,
in modo che non veda con i suoi occhi, non oda con i suoi orecchi,
non intenda con il cuore,
non si converta e non sia guarito!»
11 E io dissi: «Fino a quando, Signore?»
Egli rispose: «Finché le città siano devastate,
senza abitanti,
non vi sia più nessuno nelle case,
e il paese sia ridotto in desolazione;
12 finché il SIGNORE abbia allontanato gli uomini,
e la solitudine sia grande in mezzo al paese.
13 Se vi rimane ancora un decimo della popolazione,
esso a sua volta sarà distrutto;
ma, come al terebinto e alla quercia,
quando sono abbattuti, rimane il ceppo,
così rimarrà al popolo, come ceppo, una discendenza santa».


In pochi altri passi biblici viene presentato il destino di Israele in un modo così chiaro e conciso.
Il primo messaggio profetico affidato a Isaia, non è uno tra i tanti messaggi, ma è il messaggio più importante.
Dentro questi pochi versetti vi è la desolazione di Israele, la venuta del Messia, la nascita della Chiesa e la Nuova Gerusalemme. Di fatto, è come se fosse una mappa di tutte le profezie bibliche, che trovano il loro collocamento all'interno di questo affresco.
E' risaputa la tristezza e la disperazione del profeta Geremia, a causa della gravità dei messaggi che Dio ha comunicato per suo mezzo. Una deportazione e schiavitù imminente e inevitabile.
Di fatto però, già un centinaio di anni prima, il Signore si era pronunciato con simile perentorietà, anche se non mostrò inizialmente ciò a cui si riferiva.
Come più tardi dirà lo stesso Isaia (25:1), i Suoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili.

Ecco quindi che Isaia inizia il suo ministero profetico serbando nel cuore queste pesantissime parole.
In un epoca in cui i profeti erano incaricati di portare messaggi di ravvedimento, egli si ritrovava a predicare con la consapevolezza di non essere ascoltato. Di fatto, aveva ricevuto il compito di parlare pubblicamente proprio per non essere ascoltato. Dopo questa profezia, il Signore gliene affidò moltissime altre. Alcune di giudizio, altre di speranza. Alcune si sono già adempiute ed altre devono ancora farlo. Ma in questo svolgimento, l'iniziale mappa profetica è sempre restata stabile. Mostrandosi con maggiore chiarezza durante i secoli successivi. L'adempimento principale infatti non riguardava la vita di Isaia, ma un tempo futuro e degli avvenimenti decisivi per la nazione.

Nel 597 a.C. iniziò la deportazione di Giuda a Babilonia.
La desolazione del paese profetizzata da Isaia può far venire alla memoria questo evento storico, ma leggendo con attenzione il brano, comprendiamo che in realtà non è così. Il profeta riporta infatti che "se vi rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà distrutto".
Pensando a questo, dobbiamo tenere in considerazione il fatto che a Babilonia fu deportata "solo" l'elite religiosa, politica ed economica del paese. E che invece la popolazione rurale di Giuda continuò a vivere nelle proprie terre.
La Bibbia li conosce col nome collettivo di "am ha'aretz" (variamente tradotto come "genti della terra", "popoli del Paese", "genti del Paese"). Sicuramente erano più del dieci per cento della popolazione.

Ma allora, a quale evento si riferisce la nostra profezia?
La risposta ci arriva direttamente dal Signore Gesù.

Matteo 13:10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. 14 E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice:
"Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete;
guarderete con i vostri occhi e non vedrete;
15 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:
sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi,
per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi,
e di comprendere con il cuore
e di convertirsi, perché io li guarisca".
16 Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!
17 In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono.


Questa rivelazione del Signore Gesù ci mostra come la prima parte della profezia abbia iniziato ad adempiersi nella generazione di Giudei contemporanea alla prima venuta del Messia.
Era una parola affidata a Isaia dunque, ma come secondo (e più decisivo) adempimento, si è verificata nelle conseguenze delle parole di Gesù. Come questo profeta infatti, anche Egli predicò alla popolazione di Giuda, consapevole di lasciare messaggi preziosi per molti, ma di inciampo per molti altri. La sua stessa vita ha rappresentato questo dualismo:

Isaia 8:14 Egli sarà un santuario,
ma anche una pietra d'intoppo,
un sasso d'inciampo per le due case d'Israele,
un laccio e una rete
per gli abitanti di Gerusalemme.


Romani 9:33 come è scritto:
«Ecco, io metto in Sion un sasso d'inciampo
e una pietra di scandalo;
ma chi crede in lui non sarà deluso».


Ma perchè tutto questo?
La Bibbia mostra come il Signore abbia creato e scelto Israele per essere il Suo popolo.
Una nazione santa, diversa dalle altre che sono sulla faccia della Terra.
Durante la sua storia però, si sono succedute contaminazioni sempre più gravi. Idolatrie che hanno portato Israele ad essere addirittura peggiore delle nazioni circostanti. Di fatto quasi tutti i profeti dell'Antico Testamento hanno portato dei messaggi di conversione al popolo, per sradicare questo peccato dilagante. A volte la popolazione ed i re di Israele e Giuda hanno ascoltato. Ma molte più volte non è stato affatto così. Nel giro di qualche centinaia di anni, la situazione è diventata irreversibile agli occhi del Signore. Poi, è arrivato il Messia.

Giovanni 1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. 11 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto.

Matteo 27:24 Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell'acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: «Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi».
25 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
26 Allora egli liberò loro Barabba; e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.


Gesù è venuto in Giuda, a casa sua. Nel popolo santo.
Ma i Suoi, non l'hanno ricevuto.

Pochi decenni dopo, intorno al 66-70 d.C., la popolazione si ribellò all'Impero Romano che rispose conducendo una guerra aperta contro i ribelli Giudei. Strinsero in assedio Gerusalemme e la conquistarono. Distrussero il secondo Tempio.
97.000 Giudei furono resi schiavi e sparpagliati per tutto l'Impero. Fu l'inizio della diaspora ebraica.
Nel 135 d.C., ci fu un'altra rivolta, le cui conseguenze portarono alla scomparsa definitiva di Giuda come nazione. Gli ebrei superstiti emigrarono in Africa e in Europa, lasciando una grande solitudine in mezzo al paese.
La Terra Promessa ora era completamente vuota.
Non rimase neanche un decimo della popolazione.
La seconda parte della profezia di Isaia si adempì.

A questo punto però, rimane la terza parte: rimarrà al popolo di Israele un residuo, una discendenza santa.
Senza questo futuro glorioso, in realtà tutta questa devastazione non avrebbe senso. Lo stesso nome del Signore ne uscirebbe macchiato, in quanto creatore e conduttore dell'umanità e di Israele. Ecco quindi che la vera chiave di lettura viene celata in questo versetto, e rivelata alla Chiesa primitiva.

Romani 11:1 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di Beniamino. 2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo: 3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la mia vita»? 4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». 5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia. 6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.
7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti, 8 com'è scritto:
«Dio ha dato loro uno spirito di torpore,
occhi per non vedere
e orecchie per non udire,
fino a questo giorno».
11 Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia. 12 Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione!
15 Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti?25 Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; 26 e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto:
«Il liberatore verrà da Sion.
27 Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà;
e questo sarà il mio patto con loro,
quando toglierò via i loro peccati».
30 Come in passato voi siete stati disubbidienti a Dio, e ora avete ottenuto misericordia per la loro disubbidienza, 31 così anch'essi sono stati ora disubbidienti, affinché, per la misericordia a voi usata, ottengano anch'essi misericordia. 32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti.
33 Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! 36 Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen.


La disubbidienza di Israele ha aperto la possibilità di salvezza a tutto il mondo.
Persone di ogni città, tribù e nazione ora possono convertirsi a Cristo e tornare nell'abbraccio del Padre.
Questa finestra di grazia aperta verso il mondo, durerà fino al giorno del Signore. Quando la totalità degli stranieri eletti sarà salvata, Egli interverrà direttamente, portando salvezza a tutta la popolazione Ebraica.

Zaccaria 12:10 «Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme
lo Spirito di grazia e di supplicazione;
essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto,
e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico,
e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito.

Zaccaria 14: 2 Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme,
la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, le donne violentate;
metà della città sarà deportata,
ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città.
3 Poi il SIGNORE si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni,
come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia.
4 In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte degli Ulivi,
che sta di fronte a Gerusalemme, a oriente,
e il monte degli Ulivi si spaccherà a metà, da oriente a occidente,
tanto da formare una grande valle;
metà del monte si ritirerà verso settentrione
e l'altra metà verso il meridione.

6 In quel giorno non ci sarà più luce;
gli astri brillanti ritireranno il loro splendore.
7 Sarà un giorno unico, conosciuto dal SIGNORE;
non sarà né giorno né notte,
ma verso sera ci sarà luce.
9 Il SIGNORE sarà re di tutta la terra;
in quel giorno il SIGNORE sarà l'unico
e unico sarà il suo nome.
10 Tutto il paese sarà mutato in pianura, da Gheba a Rimmon
a sud di Gerusalemme;
Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo,
dalla porta di Beniamino fino alla prima porta,
la porta degli Angoli;
e dalla torre di Ananeel agli strettoi del re.
11 La gente abiterà in essa e non ci sarà più nessun interdetto;
Gerusalemme se ne starà al sicuro.


Dopo il periodo finale della grande tribolazione, le nazioni della terra circonderanno Gerusalemme come altre volte in passato.
Questa volta però, il Signore stesso interverrà, in prima persona.
Gesù tornerà dal cielo, i suoi piedi toccheranno il monte degli Ulivi, spaccandolo in due.
Gli eserciti saranno sconfitti all'istante.
Israele riconoscerà Colui che hanno trafitto e piangeranno amaramente. Questo evento darà la possibilità al popolo santo di pentirsi e convertirsi. La nazione ebraica sarà interamente salvata. Persone provenienti da ogni nazione avranno già conosciuto la salvezza. Il Signore sarà re di tutta la Terra.

Questa prospettiva futura riempie di significato l'intera Storia di Israele.
"Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti".
Questa è la maestosità del piano del nostro Signore.
Ora finalmente possiamo comprendere la profezia di Isaia e le parole di Gesù.
Ora possiamo riflettere come fece Giuseppe:

Genesi 50:20 Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso.

In questo caso noi tutti, Israeliti e non, avevamo peccato mortalmente contro il Signore.
Ma Dio ha pensato di convertire questa malvagità in bene, per conservare in vita un popolo numeroso. Una stirpe eletta. Un regale sacerdozio. La Chiesa e Israele. Uniti in un solo ovile.
Per la sola gloria di Dio.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...