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domenica 17 gennaio 2021

La proto-missione di Gesù ai gentili



















INTRODUZIONE

Nella prima metà del Vangelo secondo Marco troviamo un termine e tema ricorrente: quello del pane.  Abbiamo, infatti, la prima moltiplicazione dei pani (6:30-44), la camminata di Gesù sulle acque quando i discepoli non riconoscono Gesù a causa del loro indurimento di cuore e del fatto di non aver capito la moltiplicazione dei pani (6:45:52). Successivamente troviamo l'accusa degli scribi e farisei a Gesù sempre riguardo i pani e il mangiare (7:1-22) alla cui fine l'autore commenta l'episodio dicendo letteralmente "Così dicendo, dichiarava puri tutti i pani".

Anche il racconto successivo comprende un dialogo sui pani in un contesto però decisamente particolare. Dal lago di Galilea, infatti, dopo questi avvenimenti Gesù esce dal territorio di Israele per andare nel territorio di Tiro e Sidone. La tradizione biblica considera queste due città come rappresentanti dei popoli pagani, malvisti dai Giudei. Ricordiamo infatti gli oracoli di Isaia al c.23: 

Oracolo contro Tiro.
Urlate, o navi di Tarsis!
Essa infatti è distrutta; non più case! Non c'è più nessuno che entri in essa!
Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia.
Siate pieni di stupore, o abitanti della costa,
che i mercanti di Sidone, solcando il mare, affollavano!

 Ma anche quelli di Zaccaria al c.9:

Tiro si è costruita una fortezza,
ha ammassato argento come polvere
e oro come fango di strada.
Ecco, il SIGNORE s'impadronirà di essa,
getterà la sua potenza nel mare,
ed essa sarà consumata dal fuoco.

L'intenzione di Gesù è quella di avviare la missione ai pagani soltanto dopo la Pasqua, perché dunque dirigersi in queste città? Sì, Gesù era già stato fuori da Israele (c. 5), ma non ha voluto trasformare il primo sconfinamento in un itinerario missionario. Questa volta sarà diversa? Per rispondere a queste domande non ci resta che addentrarci nella lettura del settimo capitolo di Marco. 

1. LA FEDE DELLA DONNA SIROFENICIA


Poi Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro. Entrò in una casa e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non poté restare nascosto, anzi subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo udito parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi. Quella donna era pagana, sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia. Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». «Sì, Signore», ella rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli». E Gesù le disse: «Per questa parola, va', il demonio è uscito da tua figlia». La donna, tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto: il demonio era uscito da lei.
 Vangelo secondo Marco 7:24-30

In modo apparentemente contraddittorio Gesù attraversa la regione di Tiro, entrando addirittura in una casa, ma senza volerlo far sapere a nessuno. La "casa" nel Vangelo secondo Marco è il luogo della riunione della comunità credente, è il luogo per eccellenza della comunità cristiana. Pur con reticenza, quindi, questa casa diventerà il luogo da cui Gesù avvierà una missione salvifica non più relegata a Israele ma aperta a tutti. O, perlomeno, un'anticipazione di questa missione. Pur vigendo in questa narrazione il segreto messianico, infatti, (ossia la volontà gesuana di mantenere segreta la sua identità per non rivelarsi prima del tempo) egli si trova in prima linea in quella che potremmo definire una proto-missione ai gentili. La presenza di Gesù non può restare nascosta e subito accorre a lui una donna che aveva una figlia tormentata dal demonio. 

La donna era pagana, proveniente cioè dall'ambiente culturale greco, molto probabilmente una cittadina libera di estrazione culturale alta. La sua etnia invece era sirofenicia. Avendo sentito parlare di Gesù si reca da lui manifestando da subito un sentimento di devozione e, certa della sua autorità spirituale, continua con insistenza (lo pregava..) a chiedere un intervento in favore di sua figlia. 

Gesù risponde prendendo nuovamente in causa il tema del "pane". Per la prima volta in presenza di una richiesta simile Gesù si rifiuta di intervenire, agendo così in modo imprevisto. Il motivo deriva dalla priorità dei "figli", ossia il popolo di Israele, a ricevere la salvezza rispetto ai "cagnolini", ossia i popoli pagani ai quali non spetterebbero i beni messianici. Nella tradizione biblica, infatti, i "cani" sono gli avversari persecutori, i peccatori, i popoli pagani, i falsi missionari. La salvezza dunque è riservata prioritariamente al popolo di Israele. 
A questo punto, però, la donna riconosce Gesù come Signore, dimostrando così un'adesione di fede eccezionale. Solo al termine del Vangelo verrà utilizzato questo titolo dal narratore (16:19-20), e solo nel capitolo seguente i discepoli riconosceranno Gesù come Messia (8:27-30). Questa donna, quindi, riconosce Gesù  nella sua identità messianica dimostrando così di avere una consapevolezza ancora più precoce e profonda di quella dei discepoli. La sua replica manifesta questa conoscenza e questa fede e davanti ad esse Gesù non può che esaudire la sua richiesta. Nell'episodio precedente Gesù aveva appena fatto crollare il muro che separava i cibi puri da quelli impuri e in questo egli, sulla perspicace e illuminata richiesta di una pagana, arriva a far crollare anche il muro di separazione tra i Giudei e i Gentili come anticipazione di quello che avverrà pienamente solo dopo la Pasqua.

2. LA GUARIGIONE DI UN SORDOMUTO


Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò verso il mare di Galilea attraversando il territorio della Decapoli. Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani. Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene. Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo divulgavano; ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare».
Vangelo secondo Marco 7:31-37

In seguito all'incontro con la donna sirofenicia Gesù torna verso il lago di Galilea attraversando il territorio della Decapoli dove si era già recato in precedenza guarendo l'indemoniato di Gerasa. Ancora in un territorio pagano, dunque, conducono a lui un uomo che viene presentato solo per la sua malattia: la sordità e grande difficoltà a parlare. Dopo il riconoscimento della donna nella regione di Tiro Gesù non può più tirarsi indietro, tuttavia decide di accordare la richiesta di guarigione allontanando l'uomo dalla folla e intervenendo in privato. In seguito a precise azioni da terapeuta, l'uomo recupera l'udito e la libertà di linguaggio. La priorità di Gesù rimane per Israele e per l'attesa del tempo opportuno, per questo ordina di non divulgare questo miracolo, ma la folla pagana disobbedisce ripetutamente esternando il loro stupore e riconoscendo in lui l'azione di Dio nella creazione oltre che testimoniando questi evidenti segni messianici (cfr. Is. 29:18).

CONCLUSIONE


In seguito alla prima moltiplicazione dei pani, alla camminata sulle acque per raggiungere i discepoli, alla diatriba con gli scribi e i farisei, Gesù si reca all'estero dove, suo malgrado, verrà sorpreso dalla fede e dalla consapevolezza di una donna pagana che per questi motivi riceverà la liberazione a distanza della figlia indemoniata.

Dopo il crollo del muro di separazione tra cibi puri e impuri Gesù anticipa e inaugura così anche il crollo del muro di separazione tra Gentili e Giudei. Lo fa cercando di mantenere un certo segreto perché non è ancora il tempo della missione agli stranieri, ma non si tira indietro davanti allo stupore della pienezza di fede che essi possono avere, talvolta in modo ancora maggiore rispetto ai discepoli stessi. 

Dopo un primo incontro, dunque, Gesù abbandona ogni reticenza e nel territorio di Sidone guarisce dalla sordità un altro uomo, richiedendo riserbo e ottenendo un sempre maggiore stupore e séguito. 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE


  • Rafael Aguirre Monasterio, Antonio Rodriguez Carmona, Vangeli Sinottici e Atti degli Apostoli, Paideia Editrice, Brescia, 1995.
  • Santi Grasso - nuova versione, introduzione e commento, Vangelo di Marco, Figlie di San Paolo, Milano, 2003.

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