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lunedì 23 luglio 2018

La cristologia di Adamo

 
 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante.
1 Corinzi 5:45

 
In questo importantissimo capitolo della prima lettera ai corinzi, l'apostolo Paolo suggella un paragone tra il primo Adamo e quello che lui chiama l'ultimo Adamo, ossia Gesù. Egli, dice lui, è spirito vivificante. Cosa significa questa cosa? Per comprenderlo dobbiamo capire il procedimento di ragionamento usato da Paolo. Quella che lui evidenzia infatti non è un paragone generico ma è un procedimento chiamato tipologia. Cos'è la tipologia? E' l'accostamento di una persona o situazione dell'Antico Testamento con un'altra del Nuovo Testamento. Noi sappiamo che:

La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose.
Ebrei 10:1

Pertanto la tipologia guarda ai "tipi", che possono essere considerati le ombre che sono nell'Antico Testamento per poi fare una correlazione con il relativo "antitipo" nel Nuovo Testamento, ossia le realtà ultime e definitive. Nel versetto che abbiamo visto, Paolo fa una citazione tratta da Genesi:

Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.
Genesi 2:7

Tra il Dio lontanissimo e la polvere della terra, tra questa enorme distanza, scorre il respiro di Dio che toccando la polvere della terra la anima e le dà vita: nasce così Adamo, il primo essere umano. Egli è un'anima vivente e gli viene dato l'incarico di custodire e lavorare il giardino. 

In origine vi era:
- il giardino
- Eden
- il resto della terra. 

Questa struttura è la stessa della tenda di convegno e del successivo tempio: luogo santissimo, luogo santo e cortile. Adamo aveva l'incarico di custodire il giardino e porre il dominio sul resto della terra (animali). Adamo doveva eseguire la volontà di Dio sulla terra così come gli angeli la eseguivano nel cielo. Ma Adamo fallisce. Per questo motivo, la stessa sfida si ripropone a Noè, con un nuovo patto, poi Abramo, poi Mosè, ripresentando il medesimo modello. Nessuno però riesce pienamente nel proposito di Dio, così come lo possiamo rilevare nel Salmo 8:

Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai disposte,
che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi?
Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?
Eppure tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio,
e l'hai coronato di gloria e d'onore.
Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani,
hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi:
pecore e buoi tutti quanti
e anche le bestie selvatiche della campagna;
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
tutto quel che percorre i sentieri dei mari.
Salmo 8:3-8

Questa è forse la descrizione dello stato attuale dell'uomo? Ricordandoci di Romani c. 3 possiamo dire senza ombra di dubbio: no! Dio ha coronato l'uomo di onore e di gloria, ma egli purtroppo l'ha ceduta. Adamo ha fallito. E noi tutti, in quanto esseri umani, abbiamo fallito in lui e con lui. Siamo figli di Adamo, tutti noi, e in noi stessi non abbiamo la possibilità di agire diversamente da lui. Questa spirale quindi sembrava infinita e dall'interno nessun uomo di Dio ha saputo e potuto romperla. E' servito per questo motivo un intervento che fosse sia interno che esterno. Qualcuno che fosse l'Uomo di Dio che Dio aveva desiderato fin da subito, qualcuno che riprendesse l'eredità di Adamo e la portasse a pieno compimento. Qualcuno che fosse figlio dell'uomo, ma che fosse anche Figlio di Dio. E noi sappiamo che questo qualcuno è Gesù.

Gesù è stato tentato da satana, e ha superato la tentazione.
E' riuscito a fare la volontà di Dio sulla terra esattamente come era fatta anche nel cielo e ha insegnato a pregare in questo stesso modo! E' morto al posto nostro, e questo lo sappiamo, ma lo ha potuto fare proprio perché prima è vissuto al posto nostro. La sua vita è stata rappresentativa dell'umanità e per questo motivo anche la sua morte è potuto esserlo. E come sappiamo non è solo morto al posto nostro ma ha anche permesso in una sorta di scambio sacrificale che lo Spirito di adozione venisse a noi e che la maledizione del rigetto andasse su di lui sulla croce. Gesù ha riconquistato quello che era perduto: ha riconquistato con la sua vita e con la sua morte la gloria e l'onore che sarebbero spettati ad Adamo se non fosse caduto. E riconquistando questa gloria e questo onore di conseguenza ha conquistato anche una signoria, vedendo sottomesse a sé ogni cosa. Per questo motivo l'apostolo Paolo cita ripetutamente il Salmo 8 in relazione allo stato esaltato di Gesù:

Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato.
1 Corinzi 15:27

Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
Filippesi 3:20, 21

Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.
Efesini 1:22,23

E poi ancora, e in modo esplicito, leggiamo nella Lettera agli Ebrei:

Difatti, non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo; anzi, qualcuno in un passo della Scrittura ha reso questa testimonianza:
«Che cos'è l'uomo perché tu ti ricordi di lui
o il figlio dell'uomo perché tu ti curi di lui?
Tu lo hai fatto di poco inferiore agli angeli;
lo hai coronato di gloria e d'onore;
tu hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi».
Avendogli sottoposto tutte le cose, Dio non ha lasciato nulla che non gli sia soggetto. Al presente però non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; però vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto, affinché, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti.
Ebrei 2:5-9

Gesù ha vissuto come completo e perfetto Uomo di Dio. Come l'Adamo definitivo. Ha riconquistato lo status che avevamo perduto annullando il corpo del peccato ed è morto al posto nostro, risorgendo per vedere tutte le cose sottomesse al proprio dominio. Egli quindi, di conseguenza, è spirito vivificante.

Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta.
1 Corinzi 15:22, 23

Tutti noi nasciamo in Adamo, viviamo in Adamo e moriamo in Adamo.
Chi incontra Cristo però, nasce anche dall'alto, vive contemporaneamente in Adamo e in Cristo, finché muore per poi risorgere con un corpo glorificato a suo tempo, così come anche Cristo è risorto. Al suo ritorno infatti noi credenti saremo vivificati, saremo per sempre assieme a lui, che è l'ultimo e definitivo Adamo e che ha fatto di ciascuno di noi dei figli e delle figlie di Dio.
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