Così
anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»;
l'ultimo Adamo è spirito vivificante.
1
Corinzi 5:45
In
questo importantissimo capitolo della prima lettera ai corinzi,
l'apostolo Paolo suggella un paragone tra il primo Adamo e quello che
lui chiama l'ultimo Adamo, ossia Gesù. Egli, dice lui, è spirito
vivificante. Cosa significa questa cosa? Per comprenderlo dobbiamo
capire il procedimento di ragionamento usato da Paolo. Quella che lui
evidenzia infatti non è un paragone generico ma è un procedimento chiamato tipologia.
Cos'è la tipologia? E' l'accostamento di una persona o situazione
dell'Antico Testamento con un'altra del Nuovo Testamento. Noi
sappiamo che:
La
legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà
stessa delle cose.
Ebrei
10:1
Pertanto
la tipologia guarda ai "tipi", che possono essere
considerati le ombre che sono nell'Antico Testamento per poi fare una
correlazione con il relativo "antitipo" nel Nuovo
Testamento, ossia le realtà ultime e definitive. Nel versetto che
abbiamo visto, Paolo fa una citazione tratta da Genesi:
Dio
il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle
narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.
Genesi
2:7
Tra
il Dio lontanissimo e la polvere della terra, tra questa enorme
distanza, scorre il respiro di Dio che toccando la polvere della
terra la anima e le dà vita: nasce così Adamo, il primo essere
umano. Egli è un'anima vivente e gli viene dato l'incarico di
custodire e lavorare il giardino.
In origine vi era:
-
il giardino
-
Eden
-
il resto della terra.
Questa struttura è la stessa della tenda di
convegno e del successivo tempio: luogo santissimo, luogo santo e
cortile. Adamo aveva l'incarico di custodire il giardino e porre il
dominio sul resto della terra (animali). Adamo doveva eseguire la
volontà di Dio sulla terra così come gli angeli la eseguivano nel
cielo. Ma Adamo fallisce. Per questo motivo, la stessa sfida si
ripropone a Noè, con un nuovo patto, poi Abramo, poi Mosè, ripresentando il medesimo modello. Nessuno però riesce pienamente nel proposito di
Dio, così come lo possiamo rilevare nel Salmo 8:
Quand'io
considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la
luna e le stelle che tu hai disposte,
che
cos'è l'uomo perché tu lo ricordi?
Il
figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?
Eppure
tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio,
e
l'hai coronato di gloria e d'onore.
Tu
lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani,
hai
posto ogni cosa sotto i suoi piedi:
pecore
e buoi tutti quanti
e
anche le bestie selvatiche della campagna;
gli
uccelli del cielo e i pesci del mare,
tutto
quel che percorre i sentieri dei mari.
Salmo
8:3-8
Questa
è forse la descrizione dello stato attuale dell'uomo? Ricordandoci
di Romani c. 3 possiamo dire senza ombra di dubbio: no! Dio ha
coronato l'uomo di onore e di gloria, ma egli purtroppo l'ha ceduta.
Adamo ha fallito. E noi tutti, in quanto esseri umani, abbiamo
fallito in lui e con lui. Siamo figli di Adamo, tutti noi, e in noi
stessi non abbiamo la possibilità di agire diversamente da lui.
Questa spirale quindi sembrava infinita e dall'interno nessun uomo di
Dio ha saputo e potuto romperla. E' servito per questo motivo un
intervento che fosse sia interno che esterno. Qualcuno che fosse
l'Uomo di Dio che Dio aveva desiderato fin da subito, qualcuno che
riprendesse l'eredità di Adamo e la portasse a pieno compimento.
Qualcuno che fosse figlio dell'uomo, ma che fosse anche Figlio di
Dio. E noi sappiamo che questo qualcuno è Gesù.
Gesù
è stato tentato da satana, e ha superato la tentazione.
E'
riuscito a fare la volontà di Dio sulla terra esattamente come era
fatta anche nel cielo e ha insegnato a pregare in questo stesso modo!
E' morto al posto nostro, e questo lo sappiamo, ma lo ha potuto fare
proprio perché prima è
vissuto al posto nostro.
La sua vita è stata rappresentativa dell'umanità e per questo
motivo anche la sua morte è potuto esserlo. E come sappiamo non è
solo morto al posto nostro ma ha anche permesso in una sorta di
scambio sacrificale che lo Spirito di adozione venisse a noi e che la
maledizione del rigetto andasse su di lui sulla croce. Gesù ha
riconquistato quello che era perduto: ha riconquistato con la sua
vita e con la sua morte la gloria e l'onore che sarebbero spettati ad
Adamo se non fosse caduto. E riconquistando questa gloria e questo
onore di conseguenza ha conquistato anche una signoria, vedendo
sottomesse a sé ogni cosa. Per questo motivo l'apostolo Paolo cita
ripetutamente il Salmo 8 in relazione allo stato esaltato di Gesù:
Difatti,
Dio ha
posto ogni cosa sotto i suoi piedi;
ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui
che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato.
1
Corinzi 15:27
Quanto
a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche
il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo
della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua
gloria, mediante
il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
Filippesi
3:20, 21
Ogni
cosa egli ha posta sotto i suoi piedi
e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il
compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.
Efesini
1:22,23
E
poi ancora, e in modo esplicito, leggiamo nella Lettera agli Ebrei:
Difatti,
non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale
parliamo; anzi, qualcuno in un passo della Scrittura ha reso questa
testimonianza:
«Che
cos'è l'uomo perché tu ti ricordi di lui
o
il figlio dell'uomo perché tu ti curi di lui?
Tu
lo hai fatto di poco inferiore agli angeli;
lo
hai coronato di gloria e d'onore;
tu
hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi».
Avendogli
sottoposto tutte le cose, Dio non ha lasciato nulla che non gli sia
soggetto. Al presente però non vediamo ancora che tutte le cose gli
siano sottoposte; però vediamo colui che è stato fatto di poco
inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a
motivo della morte che ha sofferto, affinché, per la grazia di Dio,
gustasse la morte per tutti.
Ebrei
2:5-9
Gesù ha vissuto come completo e perfetto Uomo di Dio. Come l'Adamo
definitivo. Ha riconquistato lo status che avevamo perduto annullando
il corpo del peccato ed è morto al posto nostro, risorgendo per
vedere tutte le cose sottomesse al proprio dominio. Egli quindi, di
conseguenza, è spirito vivificante.
Poiché,
come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti
vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli
che sono di Cristo, alla sua venuta.
1
Corinzi 15:22, 23
Tutti
noi nasciamo in Adamo, viviamo in Adamo e moriamo in Adamo.
Chi
incontra Cristo però, nasce anche dall'alto, vive contemporaneamente
in Adamo e in Cristo, finché muore per poi risorgere con un corpo
glorificato a suo tempo, così come anche Cristo è risorto. Al suo
ritorno infatti noi credenti saremo vivificati, saremo
per sempre assieme a lui, che è l'ultimo e definitivo Adamo e che ha
fatto di ciascuno di noi dei figli e delle figlie di Dio.
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