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martedì 15 novembre 2016

La visione profetica di Gesù

Come mai sei caduto dal cielo,
astro mattutino, figlio dell'aurora?
Come mai sei atterrato,
tu che calpestavi le nazioni?

Isaia 14:12























La disposizione generale del Vangelo secondo Luca è ordinata in tre grandi sezioni principali che seguono i brani introduttivi, secondo uno schema che l'autore presenta in 23:5 con moto centripeto e con fulcro a Gerusalemme. Questa direzione viene invece rovesciata negli Atti degli Apostoli, che seguono un moto opposto (centrifugo) dichiarato in Atti 1:8. Le tre sezioni in questione del vangelo si possono schematizzare nel seguente modo:
  • Attività di Gesù in Galilea (4:14-9:50)
  • Viaggio di Gesù a Gerusalemme (9:51-19:28)
  • Attività di Gesù a Gerusalemme (19:29-24:53)1
Come possiamo vedere, l'elemento centrale è quello più ampio, e a sua volta consta di una introduzione e sei tappe principali. Nella prima tappa (9:57-10:37) avviene qualcosa di molto importante, attestato anche nel parallelo in Mt. 10, ossia l'incarico dato da Gesù ai suoi discepoli di andare davanti a sé in ogni città e luogo dov'egli stesso stava per andare per guarire i malati e dire: "Il regno di Dio si è avvicinato a voi". In questo contesto, egli conferisce a tutti gli effetti le caratteristiche del suo ministero ai suoi discepoli, rendendoli partecipi tanto dell'evangelizzazione (con il messaggio prepasquale sulla vicinanza del regno di Dio) quanto del potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità. Dopo queste cose, il testo continua e riporta la gioia dei discepoli al loro rientro e la relativa reazione di Gesù:

Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Luca 10:17-20

Alla gioia del successo di questa missione, Gesù risponde descrivendo quella che è a tutti gli effetti la sua unica visione con caratteristiche profetiche riportata dai vangeli.2 In un modo del tutto peculiare, questa visione non è narrata in terza persona, come le storie di visioni e voci connesse con il battesimo di Gesù o con la trasfigurazione.3 In modo altrettanto singolare, inoltre, non troviamo alcun tentativo di interpretazione né da parte di Gesù né da parte di Luca. La visione di Satana che cade dal cielo come folgore, in ogni caso, non può che indicare la sconfitta definitiva di Satana da parte di Dio, presupponendo un precedente conflitto avvenuto in cielo. La letteratura apocalittica protogiudaica conosceva la tradizione di una primordiale espulsione di Satana dal cielo (cfr. 2 Hen. 29:4-5; Vit. Ad. 12-17), un tema tratto da Is. 14:12-20, che descrive la caduta del re di Babilonia usando immagini e concetti dell'antica mitologia cananea.4 Questa visione si accorda bene con gli altri detti di Gesù che pongono l'accento sulla presenza del regno di Dio già nelle sue parole ed azioni, secondo la stretta connessione tra le visioni e le proclamazioni dei profeti ampiamente presente tanto nell'Antico Testamento quanto nel primo giudaismo più in generale.5 In questa dinamica, le visioni profetiche legittimano la natura divina della proclamazione, ed è molto probabile che l'importanza della visione in oggetto sia proprio quella di confermare il messaggio di Gesù e dei suoi discepoli in modo supplementare rispetto alla conferma già attestata dalle guarigioni miracolose e dal potere sui demoni appena manifestato.  

Venendo alla descrizione della visione in sé, essa non trova grandi somiglianze con le visioni del profeti dell'Antico Testamento ma è molto vicina ad una visione particolare che troviamo nell'Apocalisse di Giovanni: 

E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Apocalisse 12:7-9


Nell'ipotesi che questo brano debba essere considerato slegato dalla pericope immediatamente precedente, la caduta di Satana qui descritta potrebbe essere associata a un momento precedente alla creazione, come in altri testi apocalittici, ma i brani in questione sembrerebbero invece connessi tra di loro, nonostante presentino qualche problematicità.6 L'approccio interpretativo preterista quindi posiziona questa caduta al tempo del ministero di Cristo, culminato con la sua passione e glorificazione.7 L'interpretazione futurista invece considera questi avvenimenti come futuri e li inquadra nel tempo della tribolazione finale.8 Le due possibilità riguardano perciò una realizzazione di di questa visione dell'Apocalisse di Giovanni iniziata con la prima venuta di Cristo e descrivente una situazione tutt'ora in corso, oppure riservata al futuro immediatamente precedente al suo ritorno in gloria. In entrambi i casi comunque la vittoria di Cristo è certa, così come sicura è la salvezza della Chiesa e l'efficacia della proclamazione del vangelo eterno verso ogni nazione, tribù, lingua e popolo.

CONSIDERAZIONI FINALI

Come abbiamo visto, l'unica visione profetica di Gesù attestata nei vangeli riguarda la sconfitta di Satana, e questo è senza dubbio di enorme rilievo tanto per la teologia lucana quanto per quella dell'intero Nuovo Testamento, confermando il significato della missione di Cristo e l'eccellenza della vittoria che egli ha riportato sulle potenze spirituali della malvagità. Nella Lettera ai Colossesi, tra le altre cose leggiamo:

Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.
Colossesi 2:13-15


Il trionfo sui principati e sulle potenze spirituali per mezzo della croce ha promosso la vivificazione di tutti i santi e fedeli fratelli in Cristo, offrendo la salvezza a tutti i popoli e la piena comunione con Dio. Questa è la nuova alleanza, che la Chiesa è incaricata di vivere, onorare e proclamare in ogni momento, fino al ritorno del Signore e alla piena e definitiva manifestazione del regno di Dio.



Note:

[1] Per maggiori informazioni sulla struttura del Vangelo di Luca, vedi: Vangeli sinottici e Atti degli Apostoli, Rafael Aguirre Monasterio, Antonio Rodriguez Carmona, Paideia, p. 256.
[2] La profezia nel primo cristianesimo e il mondo mediterraneo antico, David E. Aune, Paideia, p. 303. 
[3] Id. Ibid.  
[4] Id. Ibid
[5] Id. Ibid. p. 304.
[6] Per approfondire: Grande commentario biblico queriniana (1974), p. 1458. 
[7] Id. Ibid 
[8] Vedi: 
- David Pawson, Le chiavi della Bibbia, EUN, p. 864.
- La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur, Società biblica di Ginevra, p. 2020.  

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