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domenica 8 novembre 2015

Fedeli servitori di Gesù Cristo (parte II): negli ultimi giorni

Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi.
2Timoteo 1:14

1. INTRODUZIONE

La seconda lettera a Timoteo si può suddividere schematicamente  nell'introduzione, nel discorso di commiato e nella conclusione finale. Il discorso in sè, come corpo della lettera, può a sua volta essere suddiviso tematicamente in una prima parte dedicata alla successione apostolica (c. 2), una seconda parte dedicata ai pericoli futuri (c. 3) ed infine una terza parte in cui vi è il discorso di commiato propriamente detto (4:1-8)

Nello studio "Fedeli servitori di Gesù Cristo (parte I): la successione apostolica", ho approfondito il secondo capitolo della lettera ed il suo tema principale, che ho articolato in tre espressioni-chiave: persevera nella fatica, preserva il tuo vaso e istruisci gli oppositori. Queste infatti sono le principali indicazioni che Paolo affida a Timoteo, per continuare con coerenza ed efficacia il lavoro ministeriale anche dopo la sua dipartita.

Dopo queste esortazioni però, gli argomenti cambiano, e nel terzo capitolo iniziamo ad incontrare degli avvertimenti per i pericoli futuri, legati agli ultimi giorni. Proprio a questi pericoli imminenti è dedicato il presente studio, che si pone in naturale continuità esegetica con quello precedente

2. VERRANNO TEMPI DIFFICILI

Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati! Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, le quali cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità. E come Iannè e Iambrè si opposero a Mosè, così anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta, che non hanno dato buona prova quanto alla fede. Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini.
2Timoteo 3:1-9 

L'espressione "ultimi giorni" nel Nuovo Testamento ha un carattere ed un significato molto particolare. In questo contesto come negli altri, infatti, indica in primo luogo i tempi immediatamente precedenti il ritorno di Cristo, ma in secondo luogo anche i tempi neotestamentari come anticipazione del periodo finale1. Infatti l'apostolo Paolo parla dei giorni che verranno, ma poi esorta Timoteo ad allontanarsi da questi pericoli come se fossero gli stessi del loro tempo presente2. In questo brano, vengono successivamente descritte le caratteristiche degli uomini degli ultimi giorni, caratteristiche simili a quelle degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia secondo il primo capitolo della Lettera ai Romani (vv. 18-32). Uomini prima di ogni cosa egoisti, cioè interessati esclusivamente al proprio interesse a danno di quello altrui, e secondo questa attitudine, di conseguenza, anche
amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio. Quando il proprio personale vantaggio diventa un assoluto, slegato da qualsiasi morale o etica, ci troviamo di fronte alla morte della società. Riflettendo su questa panoramica, possiamo scorgere la direzione dell'umanità nel suo percorso di autodistruzione fino al tempo del ritorno del Signore. L'amore dei più si raffredderà perché l'iniquità aumenterà (Mt 24:12), l'antropocentrismo annullerà il pensiero di Dio rendendo gli uomini irreligiosi, ma non potendo estirpare l'innata conoscenza dell'esistenza di Dio (Rm 1:19-21) sorgeranno falsi profeti e falsi cristi che soddisferanno perversamente l'esigenza spirituale delle persone, arrivando ad una persuasione tale da sedurre se fosse possibile anche gli eletti (Mt 24:24). Non vi sarà alcuna crescita spirituale nel mondo, ma solo confusione e vanità, una perenne ricerca destinata a non raggiungere mai la conoscenza della verità. Per descrivere meglio questa drammatica situazione, Paolo prende ad esempio il momento in cui Mosè, inviato da Dio a liberare il popolo dall'oppressione egiziana, si scontra con gli incantatori del faraone:

Mosè e Aaronne andarono dunque dal faraone e fecero come il SIGNORE aveva ordinato. Aaronne gettò il suo bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servitori e quello diventò un serpente. Il faraone a sua volta chiamò i sapienti e gli incantatori; e i maghi d'Egitto fecero anch'essi la stessa cosa, con le loro arti occulte. Ognuno di essi gettò il suo bastone e i bastoni divennero serpenti; ma il bastone d'Aaronne inghiottì i loro bastoni. E il cuore del faraone si indurì: non diede ascolto a Mosè e ad Aaronne, come il SIGNORE aveva detto.  

Esodo 7:10-13 

Secondo la tradizione giudaica, Iannè e Iambrè erano i nomi dei due maghi che sfidarono Mosè dando sfoggio delle loro arti occulte3. E proprio questo episodio viene preso come paragone per descrivere l'opposizione satanica degli ultimi giorni, e in modo specifico negli ultimissimi giorni della grande tribolazione. Possiamo trovare un'importante ulteriore testimonianza a proposito, nell'Apocalisse di Giovanni:

Io concederò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno vorrà far loro del male, un fuoco uscirà dalla loro bocca e divorerà i loro nemici; e se qualcuno vorrà offenderli bisogna che sia ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno. E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli e tribù e lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che siano posti in sepolcri. Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: «Salite quassù». Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro. In quell'ora ci fu un gran terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del cielo. 
Apocalisse 11:3-13 
 
I due testimoni descritti in questo brano dimostrano di avere lo stesso potere ed autorità di Elia (far chiudere il cielo)  e di Mosé (mutare l'acqua in sangue e percuotere la terra con flagelli), e di combattere in modo analogo a questi due personaggi biblici contro le stesse forze occulte di Satana.  Nel settimo capitolo di Esodo abbiamo letto che Mosè ed Aaronne andarono dal faraone, mostrarono la potenza di Dio trasformando il bastone in serpente, ma anche il faraone riuscì grazie ai suoi maghi a fare la stessa cosa. Apparentemente il confronto era finito con un nulla di fatto: tanto Mosè quanto il faraone avevano dimostrato di saper agire in modo sovrannaturale. Ma, proprio quanto tutto sembrava finito, il bastone/serpente  Mosè e Aaronne divorò gli altri bastoni/serpenti, decretando la superiorità dell'unico Dio. In tutta risposta, il cuore del faraone si è indurito. Questo è esattamente quello che accadrà al tempo della fine: i due testimoni (raccogliendo l'eredità di Aaronne e Mosè) agiranno in modo sovrannaturale, l'Anticristo (raccogliendo l'eredità del faraone) con il suo esercito muoverà guerra contro di loro e apparentemente riuscità a sconfiggerli. Ma in modo inaspettato Dio li risusciterà, portando i presenti a dare gloria a Dio e l'Anticristo ad agire in modo ancora più sconsiderato, vedendo avvicinarsi per lui il tempo della fine. Queste descrizioni possono essere considerate come un approfondimento degli accenni generali che troviamo nella seconda lettera a Timoteo:  come i maghi d'Egitto (Iannè e Iambrè) si opposero a Mosè, anche gli uomini perversi si opporranno alla verità. Ma la loro stoltezza sarà manifestata a tutti, esattamente come successe agli incantatori egiziani. 
  
3. I VERI CRISTIANI SARANNO PERSEGUITATI

Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio e a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportate; e il Signore mi ha liberato da tutte. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati.
2Timoteo 3:10-13 

La perversione degli uomini degli ultimi giorni non può far altro che portare persecuzione alla santa Chiesa di Cristo. Ed infatti a questo punto l'apostolo Paolo richiama alla memoria di Timoteo le sofferenze e persecuzioni che in alcuni casi hanno passato insieme, ed in altri egli ha potuto seguire da vicino, in contatto epistolare e sicuramente in preghiera. Il Signore però aveva liberato l'apostolo da ogni tribolazione. Ai credenti di Corinto egli scrisse qualche anno prima:

Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale.
2Corinzi 4:7-11

La vita cristiana segue costantemente il paradosso della vittoria nella sconfitta, proprio come accadde nella morte e resurrezione di Cristo, e questo non a caso, ma a causa della gloria di Dio. Se per ogni conquista militare o religiosa della storia dell'umanità la gloria è andata ai capitani e ai leader religiosi, l'espansione e la vittoria della Chiesa di Cristo rappresenta l'unica eccezione, l'unica occasione in cui i successi non sono decretati dall'abilità umana ma grazie alla potenza e provvidenza di Dio. Gli uomini nel nome del cristianesimo hanno conquistato, costruito, accumulato, sfidato, vinto e perso, ma tutto questo è ben lontano dal genuino Regno di Dio. Il Regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (Ro 14:17), e si espande secondo l'azione dello Spirito nella vita dei figli di Dio, in modo sovrannaturale, generando il carattere di Cristo in ogni credente. Un carattere di umiltà, servizio, amore, comprensione, autorità, forza gentile. Un carattere completamente arreso alla volontà del Padre. Solo arrendendo il proprio egoismo davanti alla volontà di Dio è possibile essere veri servitori del Signore, custodendo questo grande tesoro nel proprio debole vaso di terra. Sempre esposti alla morte per amore di Gesù, si vive della stessa vita di Gesù nella nostra carne, vedendo la liberazione dalle persecuzioni, molto spesso, grazie all'intervento di Dio. C'è della sofferenza in tutto questo, ma l'unica alternativa è rappresentata dagli uomini che non conoscono Dio, uomini malvagi e impostori. Essi per aggirare ogni sofferenza e distretta sono sempre impegnati ad ingannare gli altri. Ma non sanno che tragicamente, mentre ingannano gli altri e sono convinti di vincere, in realtà vengono subdolamente ingannati a loro volta dal diavolo, il principe degli ingannatori. 
 
Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
2Corinzi 4:16-18 

4. PERSEVERA IN QUELLO CHE HAI IMPARATO


Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
2Timoteo 3:14-17  

In un contesto così ostile, pieno di uomini egoisti, pieno di sofferenza e persecuzioni, c'è solo una risposta che possono dare i servi del Signore: continuare nel proprio servizio custodendo la corretta conoscenza e la pura dottrina del vangelo4 per mezzo dello Spirito Santo (2Tim 1:14). Per questo motivo l'esortazione riguarda ancora una volta la  perseveranza in tutto ciò che è stato appreso dalle Sacre Scritture

Ogni libro biblico è stato scritto grazie all'azione dello Spirito Santo, che ha agito attraverso gli autori umani con lo scopo di consolidare la Parola di Dio in una forma facilmente trasmissibile nel tempo e nello spazio. Forse anche la statistica può aiutarci a comprendere l'universale portata di questa speciale collezione di libri. In questi ultimi anni infatti è stato possibile compilare una lista dei libri più venduti nella storia dell'umanità, e non a caso al primo posto si posiziona proprio la Bibbia, con cinque miliardi di copie vendute5 contro i soli novecento milioni di copie del secondo libro in classifica6. Nonostante i numerosi scismi della Chiesa, nonostante la corruzione, l'illuminismo, l'ateismo personale e quello promosso da numerosi stati sovrani, nonostante l'avanzata delle altre grandi religioni mondiali, la Bibbia resta il libro più diffuso al mondo. La testimonianza scritta, solida ed eterna, dell'amore di Dio manifestato attraverso il sacrificio di Cristo per la salvezza di chiunque crede, tradotta in 2900 delle 3000 principali lingue differenti del mondo7. Un primato così evidente da rappresentare senza dubbio almeno un indizio sul favore divino che riposa sopra questi testi antichi ma sempre attuali.

Il riferimento alle Scritture riguarda in questo contesto specifico in primo luogo l'Antico Testamento, poiché fino alla fine del I secolo non verranno scritti i libri neotestamentari nella loro totalità, ma possiamo applicare queste parole all'intera Bibbia così come la conosciamo proprio a causa del consolidamento del canone del NT avvenuto nei primi quattro secoli d.C. Paolo non sapeva che questa sua lettera (insieme alle altre che ci sono pervenute) sarebbe stata inclusa tra le Scritture stesse, ma lo Spirito lo sapeva molto bene, ed è intervenuto per preservare l'apostolo da qualsiasi errore al fine di consegnare alla Chiesa un documento autorevole, completo ed edificante per la Chiesa in ogni tempo e luogo.

Tutti i libri biblici infatti sono utili a insegnare ed educare, correggere e riprendere, affinché l'uomo di Dio possa giungere alla maturità ed essere pronto per ogni opera buona Lo scopo dunque è quello educativo, ma anche riprensivo. L'insegnamento e la correzione garantiscono che la crescita spirituale dei credenti sia armoniosa e sana, sorretta tanto dalle Scritture quanto dallo Spirito che le ha ispirate. Non c'è chiamata più alta di custodire i pensieri e le parole del nostro Creatore. Non c'è missione più nobile che diffondere la buona notizia della salvezza in Cristo, salvaguardando l'integrità del messaggio originale dalle follie degli uomini che ancora non conoscono Dio.

Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre.
Giuda 3 
5. CONCLUSIONE 
















Così si temerà il nome del SIGNORE dall'occidente,
e la sua gloria dall'oriente;
quando l'avversario verrà come una fiumana,
lo spirito del SIGNORE lo metterà in fuga. 
 
Isaia 59:19
 
I testi profetici e apocalittici delle Scritture rivelano che gli ultimi giorni saranno pieni di tribolazione, vedendo concentrarsi in essi le attività sataniche e le ribellioni umane contro Dio e la sua Chiesa. Tuttavia, la fedeltà del Signore al suo proponimento di salvezza per coloro che credono rimarrà come garanzia per la sua presenza e il suo sostegno anche in questi tempi di crisi. Verranno momenti in cui tutto sembrerà perduto, così come è successo per Israele al tempo delle deportazioni e della diaspora, ma questo non ostacolerà il ritorno di Cristo e la sua vittoria finale e definitiva. 

In attesa di questi ultimi giorni, l'importante ruolo della Chiesa di oggi resta quello di custodire la corretta conoscenza e la pura dottrina del vangelo, ossia la fede che è stata trasmessa ai santi una volta e per sempre. Custodire questo deposito per mezzo dello Spirito Santo, e testimoniare continuamente e in ogni luogo, fino all'estremità della terra e alla fine del tempo. 
 
Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». 
E chi ode, dica: «Vieni». 
Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita.  
Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!»  
Amen! Vieni, Signore Gesù!
Apocalisse 22:17/20
 


Note:

[1] Brown Raymond E., Fitzmeyer Joseph A., Murphy Roland E., Grande commentario biblico (edizione 1974), Ed. Queriniana cit. p. 1294
[2] Bosh Jordi Sànchez, Scritti paolini (edizione 2001), Paideia, cfr. p. 376.
[3] Brown R. E., Fitzmeyer J. A., Murphy R. E., Grande commentario biblico (edizione 1974), Ed. Queriniana cit. p. 1294 
[4] https://www.blueletterbible.org/lang/lexicon/lexicon.cfm?Strongs=G3872&t=KJV 
[5] http://www.guinnessworldrecords.com/world-records/best-selling-book-of-non-fiction/
[6] http://www.corriereuniv.it/cms/2014/03/la-classifica-dei-10-libri-piu-venduti-nella-storia/ 
[7] http://www.societabiblica.it/AlleanzaBiblicaUniversale/tabid/61/Default.aspx#accepted 

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