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sabato 7 settembre 2013

Nella caverna di En Ghedi


1Samuele 24:1 Davide salì di là e abitò nelle fortezze di En-Ghedi.


Valle di Davide, En Ghedi ai giorni nostri

Dal momento in cui uno spirito cattivo, permesso dal Signore, si impossessò di Saul (1 Sam 19:9), egli cominciò a perseguitare Davide con l'intenzione di ucciderlo. Le trasgressioni alle indicazioni di Dio e la gelosia nei confronti dei successi militari di Davide portarono il re di Israele ad essere avvolto da questi legami spirituali e vivere secondo uno spirito omicida. 
Perseguitato da Saul, Davide cominciò una rocambolesca fuga che lo portò a scappare velocemente attraversando diverse località in poco tempo. Arrivò dal profeta Samuele a Rama, poi insieme si diressero a Naiot. Ebbe modo di salutare Gionatan e di stringere un patto con lui prima di tornare a fuggire passando per Nob, Gat e Moab, attraversando i deserti di Zif e Maon. Un'incursione dei Filistei attirò momentaneamente l'attenzione di Saul, dando la possibilità a Davide di nascondersi infine nelle fortezze di En-Ghedi.


Quando Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, vennero a dirgli: «Davide è nel deserto di En-Ghedi». Allora Saul prese tremila uomini, scelti fra tutto Israele, e andò in cerca di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre selvatiche; e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà"». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall'agire contro il mio re, che è l'unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del SIGNORE». Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino. 
1Samuele 24:2-8 

Mentre Davide si rifugiava in una caverna, Saul vi entrò senza vederlo, mostrandosi quindi vulnerabile. Il re disapprovato da Dio e posseduto da un demone venne praticamente consegnato nelle sue mani. Chi non lo avrebbe interpretato come un segno del Signore? La "gente di Davide" la vide esattamente in questo modo. Un evento così improbabile, una fortuna così rara non può che venire da Dio, ed essere la giusta occasione da parte di Davide di ucciderlo facilmente. Evitare di fare questo inoltre, significava continuare ad essere perseguitati dalle armate di Israele. Non si può fuggire per sempre e i fuggiaschi lo sapevano molto bene. Il loro futuro era la distruzione e la morte qualora Saul avesse continuato a perseguire il suo intento. Davide in un primo momento si avvicinò tagliando di nascosto un lembo del mantello di Saul. Subito dopo però si pentì di questo e, fermatosi, ordinò alla sua gente di non fargli del male perché "egli è l'unto del Signore". Nonostante fosse caduto in discredito, Davide sentì in cuor suo quanto fosse sbagliato ucciderlo. Sentì in cuor suo che giudicarlo ed eseguire la sua condanna non erano funzioni che gli spettavano. Dio non gli aveva dato quell'incarico. Era consapevole che il giudizio spettava solo al Signore. 



Sorgente di En Ghedi ai giorni nostri
Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male?" Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del SIGNORE. Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita!Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. 1Samuele 24:9-13 

Con questa mossa coraggiosa, Davide decise di esporsi ed affrontare apertamente Saul. E la sua argomentazione è stata principalmente soltanto una: "le mie azioni e la mia condotta manifestano che non sono malvagio né ribelle, come altri vogliono farti credere". Qualsiasi critica e mormorio avesse accusato Davide alle orecchie di Saul, in questa dichiarazione non può aver fatto altro che cadere all'istante. Davide mostrò in modo chiaro, pratico ed inequivocabile che queste critiche erano false. Lo dimostrò! Mise la sua incolumità e la sua vendetta nelle mani di Dio, consapevole che sarebbero state onorate ma anche che non sarebbero potute essere perseguite da lui in prima persona. Dopo aver fatto tutto questo, spiegò il principio del suo agire:


1Samuele 24:14 Dice il proverbio antico: "Il male viene dai malvagi!" Io quindi non ti metterò le mani addosso.


Il male viene dai malvagi. Non importa quanto la situazione sia favore, quanto il contesto giustifichi le azioni, se un azione è malvagia resta malvagia. E questo malvagi. Di fronte a queste azioni, Saul non solo risparmiò Davide, ma si commosse e riconobbe di essere nel torto. Consapevole che sarebbe salito al trono per volontà di Dio, gli fece giurare di non distruggere la sua discendenza e tornò a casa sua. 



La  nostra caverna di En Ghedi

Credo che questo brano sia denso di insegnamenti per la vita di ogni cristiano. Può succedere di essere perseguitati, magari non fisicamente ma verbalmente. Può succedere di essere oggetto di critiche, pregiudizi, mormorii. Sia fuori che dentro la chiesa. A volte addirittura a causa di un ministro di Dio, un pastore, un leader. Come comportarsi? Cosa fare quando si viene finalmente a conoscenza delle loro debolezze, dei loro peccati? 

La soluzione non è portare discredito davanti a tutti. La soluzione non è disonorare. Ogni uomo sbaglia, nessuno è perfetto, ma agli occhi di Dio non è giusto indicare gli errori altrui per "uccidere" le persone, tanto meno se sono scelti dal Signore per un ufficio particolare. 

1Giovanni 3:15 Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna.

1) Davide in primo luogo dimostrò l'infondatezza delle accuse a suo riguardo. Dimostriamo con le nostre azioni che le critiche nei nostri confronti sono sbagliate. (1 Pietro 2:15)

2) Davide spiegò il motivo delle sue azioni: non si comportò come malvagio perché non lo era. Non lo era, anche a costo di morire. Non comportiamoci come malvagi, in nessuna situazione o contesto. Non scendiamo a compromessi. (Romani 12:21)

3) Davide affidò la sua vita e la sua vendetta nelle mani di Dio. Facciamo altrimenti. (Romani 12:19)

Non sono comportamenti facili, né naturali. Quando si ha ragione si crede di avere il diritto di mostrare la propria ragione a tutti, a qualsiasi costo. Il diritto di ribellarsi. Ma l'amore che siamo chiamati a vivere è molto più forte di un diritto. La nostra esistenza, la nostra vita, il nostro ministero sono nelle mani di Dio. A volte questo semplice pensiero, questa semplice consapevolezza può portare pace nel nostro cuore e accrescere la nostra fede e il nostro affidamento al Signore. se è vero che persino i capelli del nostro capo sono contati (Luca 12:7), quanto più riceveremo aiuto dal Signore nel momento del bisogno per la Sua gloria. Alla fine di tutta questa disavventura infatti, Davide esplose in un canto di gioia. Lo stesso canto che il Signore vuole fare vivere e cantare a ciascuno di noi. Ma non c'è altra via per raggiungerlo, che l'ubbidienza e la mansuetudine. 

Il canto della liberazione

Al direttore del coro.
«Non distruggere».
Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca.

Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me,
perché l'anima mia cerca rifugio in te;
e all'ombra delle tue ali io mi rifugio
finché sia passato il pericolo.
Io invocherò Dio, l'Altissimo,
Dio che agisce in mio favore.
Egli manderà dal cielo a salvarmi,
mentre chi vuol divorarmi m'oltraggia; 
[Pausa]
Dio manderà la sua grazia e la sua fedeltà.
L'anima mia è in mezzo a leoni;
dimoro tra gente che vomita fiamme,
in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce,
e la cui lingua è una spada affilata.
Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,
risplenda la tua gloria su tutta la terra!
Essi avevano teso una rete ai miei piedi,
mi avevano piegato,
avevano scavato una fossa davanti a me,
ma essi vi sono caduti dentro. 
[Pausa]
Il mio cuore è ben disposto, o Dio,
il mio cuore è ben disposto;
io canterò e salmeggerò.
Dèstati, o gloria mia, destatevi,
saltèrio e cetra!
Io voglio risvegliare l'alba.
Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore,
ti loderò tra le nazioni,
perché grande fino al cielo è la tua bontà,
e la tua fedeltà fino alle nuvole.
Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,
risplenda la tua gloria su tutta la terra!

Salmo 57

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