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domenica 17 luglio 2011

La chiave della casa di Davide

Intorno al 750 a.C. il profeta Isaia profetizza da parte del Signore su un uomo israelita di nome Eliachim. Vengono raccontati alcuni aneddoti in 2Re 18 e 19, mentre la profezia che lo nomina appare in Isaia 22, dove si manifesta la volontà del Signore di destituire il malvagio sovrintendente Scebna e porre al suo posto questo fedele uomo di Dio.

Isaia 22:20-24 In quel giorno,
io chiamerò il mio servo Eliachim, figlio di Chilchia;
lo vestirò della tua tunica, gli allaccerò la tua cintura,
rimetterò la tua autorità nelle sue mani;
egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per la casa di Giuda.
Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide;
egli aprirà, e nessuno chiuderà;
egli chiuderà, e nessuno aprirà.
Lo pianterò come un chiodo in un luogo solido;
egli diverrà un trono di gloria per la casa di suo padre.
A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre,
i suoi rampolli nobili e ignobili,
tutti i vasi più piccoli,
dalle coppe alle bottiglie"».


Da queste parole possiamo vedere il grande favore che Eliachim godeva di fronte al Signore. In modo particolare, vorrei soffermarmi sulla parte della profezia che parla dell'affidamento della chiave della casa di Davide. Questo riferimento è forse il più importante. Sicuramente diventare la persona più gloriosa di una dinastia è qualcosa di importantissimo, essere il riferimento per un intero albero genealogico è forse ciò a cui aspira ogni persona. Essere ricordato nei secoli, essere importante, essere un punto di riferimento perenne.
La mia opinione tuttavia è che tutto ciò sia solamente l'effetto causato dal ricevere da Dio la chiave della casa di Davide.
Questo dono profetico infatti rende Eliachim un'immagine di Cristo, anticipando la volontà del Signore a riguardo dell'autorità di Dio Figlio. Questo è il motivo per cui a distanza di 2700 anni e migliaia di chilometri, oggi stiamo ancora parlando di questa persona, insignificante per i libri di storia ma onorata e scelta da parte di Dio.

Apocalisse 3:7 «All'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi:
Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre:
[...]
Apocalisse 3:12 Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio) e il mio nuovo nome.


Gesù Cristo è l'unico legittimo proprietario della chiave di Davide. La realizzazione dell'immagine passata attraverso Eliachim. Così come lui poteva per autorità delegata ammettere o allontanare le persone dalla presenza del re, in modo definitivo ora il Signore Gesù per l'autorità ricevuta da Dio Padre può porre chi vuole come colonna eterna nel tempio di Dio.
Egli è l'Unico che ha il potere di aprire la porta che dà accesso al Padre, senza che nessuno possa chiuderla e chiudere la medesima porta a chi vuole, senza che nessuna creatura possa più riaprirla.

Questo è il potere assoluto e eterno di Gesù Cristo. Questo è il motivo per cui nel Suo ministero terreno si è proclamato la "porta delle pecore".

Giovanni 10:7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
Giovanni 10:8 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Giovanni 10:9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.


Gesù è la porta, Gesù ha la chiave (intesa come autorità di promuovere o interdire l'accesso a Dio Padre). Nessun essere umano ha mai avuto nè mai avrà tale potere, perchè è un ruolo che spetta solo a Lui.

Come può toccarci però questo fatto? Come può essere importante per noi?

Romani 8:28-35 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.
Che diremo dunque riguardo a queste cose?
Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?
Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?
Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.
Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?


Ecco, l'importanza.
La possibilità di arrivare al trono di Dio non è sulle spalle di nessun essere umano.
Nessuno può avvicinarsi a Dio con le sue forze o capacità.
Questa capacità infatti spetta solo a Dio stesso.
Solo Lui può fare grazia e avvicinare coloro che sono chiamati secondo il Suo disegno. Non è questione di pregi, talenti, caratteristiche.
E' questione di grazia.

Efesini 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.

Questa consapevolezza deve rinfrancare il cuore di tutti i credenti. Coloro che credono e ubbidiscono a Cristo devono maturare la certezza che la propria salvezza non è in balìa delle loro debolezze e incapacità. La loro salvezza è nelle mani di Dio. La loro salvezza è custodita nel luogo più impenetrabile dell'universo. Con questa certezza e serenità ogni credente può affrontare il proprio ministero e il proprio servizio per il Signore. Con questa sicurezza gli apostoli sono morti martiri, e i discepoli di innumerevoli generazioni hanno portato la buona novella fino alle estremità del mondo.
Nel regno di Dio non c'è dubbio alcuno. Nel regno di Dio c'è la certezza del Suo amore sparso nei nostri cuori dallo Spirito Santo.

1Giovanni 4:17-19 In questo l'amore è reso perfetto in noi: che nel giorno del giudizio abbiamo fiducia, perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo.
Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore.
Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.


Ogni credente non deve temere un castigo da parte di Dio, perchè il Signore Gesù sulla croce ha preso ogni castigo che sarebbe toccato a noi.
Per questo motivo noi possiamo amare.
Perchè Egli ci ha amati per primo.
Senza questa esperienza spirituale è impossibile amare spiritualmente, è impossibile vivere in fede, è impossibile avere la consapevolezza di essere figli di Dio.
Essere figli è un fatto che non dipende da noi stessi ma dai nostri genitori.
Allo stesso modo essere figli di Dio non dipende da noi, ma da Lui soltanto.

Giovanni 1:11-13 È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto;
ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome;
i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.


Ma se invece non ti consideri credente? Se non conosci Cristo?
Forse ti sta assalendo un profondo terrore, o una disperata ribellione.
In questo caso aspetta ancora un attimo. C'è un messaggio per te.

Giovanni 6:37-40 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori;
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno.
Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».


Questa è la sicurezza che puoi ricevere oggi: se ti avvicini a Gesù, Lui non ti scaccerà ma ti accoglierà vicino a sè.
Se hai nel tuo cuore il desiderio di avvicinarti al Signore, è perchè Dio stesso lo ha messo in te. E, invocandolo in modo semplice e sincero, potrai incontrarlo.
Chiunque cerca il Signore con tutto il suo cuore, lo troverà certamente.
E potrà stare con Lui per l'eternità.

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