RIUNIONE INSEGNANTI - A.S. 2020/2021. LINEE GUIDA DI DAVIDE GALLIANI
1 Timoteo 4:13 Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento.
In questa lettera tra le pastorali, l’Apostolo Paolo suggella tutte le indicazioni date a Timoteo, suo figlio spirituale, con l’esortazione di applicarsi alle seguenti cose:
La lettura
l’esortazione
l’insegnamento.
Da questo caso particolare possiamo comprendere l’importanza generale per ogni predicatore e insegnante biblico di leggere frequentemente la Bibbia non solo per conoscerla ma anche per essere immerso/a nella sua spiritualità. Ma leggere anche con continuità nuovi libri che possano aggiornare e accrescere la propria competenza. Un insegnante infatti non può vivere a lungo di rendita: è necessità del suo ministero formarsi continuamente per comprendere lo stato attuale della ricerca (biblica, esegetica, teologica, archeologica etc.) ed essere preparato tanto per ogni domanda a lezione quanto per rispondere a qualsiasi attacco ideologico fatto dalla società a danno della chiesa. La lettura, poi, ha anche un risvolto liturgico quando viene fatta in chiesa leggendo pubblicamente la Parola di Dio.
Il secondo punto indicato da Paolo riguarda, invece, l’esortazione. Questo aspetto è proprio della predicazione e ciascuno di noi lo può espletare un questo contesto. Lo scopo ultimo di ogni predica, infatti, è quello di esortare il credente a vivere in modo conforme agli insegnamenti del Signore e della tradizione apostolica così come presentati dalle Scritture.
Come terzo punto troviamo infine l’insegnamento. Risulta evidente che sia un’attività diversa da quella dell’esortazione: in questo caso la declinazione non riguarda l’applicazione pratica nella vita del credente ma quello che la causa e determina a monte, ossia il messaggio biblico nella sua interezza e corretta comprensione. Questo è il compito più specifico degli insegnanti biblici: insegnare quello che il testo biblico davvero dice. Questa è la nostra sfida, che tratterò più nello specifico da adesso in poi.
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO FORMATIVO
Il percorso formativo all’interno del nostro istituto è principalmente costituito dal corso di Discepolato e dal corso Biblico. Questo viaggio accompagna i credenti verso una crescita spirituale e intellettuale (rinnovamento della mente) e si sviluppa proprio secondo le varie tappe della crescita.
Nella fase che ci concerne, abbiamo prima un tempo di “fanciullezza spirituale”: nel corso di Discepolato vengono insegnati i principi spirituali già enucleati dai testi biblici e pronti per essere vissuti.
Una volta assimilati questi princìpi si entra in una nuova fase di maturità: nel corso Biblico infatti si iniziano ad apprendere gli strumenti intellettuali necessari per approfondire in autonomia i testi sacri e ricavare da sé il significato dei libri biblici, anche quelli meno evidenti grazie a una graduale acquisizione di comprensione dei vari messaggi e delle competenze letterarie di base.
In quest’ultimo caso mi sento di evidenziare che insegnare non è riempire un vaso ma accendere un fuoco (Plutarco). Quando sono già state messe le basi del discepolo, ancor più di tante nozioni è importante infatti stimolare la passione e la curiositas: non una curiosità oziosa ma, come la intendevano i latini, il desiderio di approfondire autonomamente il senso dell’esistenza o, come nel nostro caso, i testi biblici. Scopo degli insegnanti dunque, a mio avviso, è più di ogni altra cosa ispirare gli alunni a riguardo della bellezza, grandezza e nobiltà degli scritti biblici. Qualunque libro specialistico può dare molte più nozioni e molto più accurate di noi. Ma solo noi possiamo trasmettere la nostra passione e fare sì che questa cambi delle vite. Con questo non voglio dire che non sia necessario insegnare informazioni, ma che queste devono essere al servizio del sacro fuoco della passione e non viceversa.
- Passione
- Strumenti
- Struttura
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