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lunedì 30 marzo 2015

Il regime satanico (parte V): nascita e distruzione dell'ultimo impero

ATTENZIONE: Questa è l'ultima parte di uno studio strutturato in cinque capitoli. Pur essendo presente un riepilogo per essere fruibile anche singolarmente, per non perdere la panoramica generale e la progressione degli argomenti all'interno della Scrittura, consiglio a chi si fosse appena approcciato di leggere con calma i precedenti capitoli prima di proseguire con la lettura.

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Nel presente articolo si adotterà l'interpretazione dell'Apocalisse di Giovanni che segue l'approccio futurista, pur tenendo conto di tutti i dati storici. Per un'introduzione all'Apocalisse e ai diversi approcci interpretativi, consiglio la lettura di questo studio
"Naturalmente non è possibile circoscrivere gli smisurati squarci profetici dischiusi dall'apocalisse giovannea nei ristretti limiti dello scorcio dell'età flavia, così come questa fu duramente vissuta dai cristiani dell'Asia proconsolare." 
Rinaldi G., Cristianesimi nell'antichità, Ed. GBU, p.315.
1.I PIEDI DELLA STATUA
Mentre guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d'argilla della statua e li frantumò. Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra.
[...]
Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro, così come il ferro non si amalgama con l'argilla. Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre, proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d'ora in poi. Il sogno è vero e sicura è la sua interpretazione».
Daniele 2:34,35;42-45

Come abbiamo visto negli studi precedenti, questo sogno del sovrano Nabucodonosor rappresenta una mappa storico-profetica della successione degli imperi mondiali di ispirazione satanica. Quello che accomuna l'impero babilonese, medo-persiano, macedone e romano, infatti, è identificabile nella volontà di sottomettere tutti i popoli ad un unico governo centrale, di livellare le differenze culturali, di perseguire un dominio eterno che ignori completamente l'autorità di YHWH. Un sogno profetico ricevuto nel V secolo a.C. quindi, riesce a proiettarsi avanti per secoli e millenni interi, disegnando i maggiori eventi politici della storia dell'umanità, fino al tempo della definitiva distruzione di tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio. Nel terzo capitolo dello studio abbiamo visto la realizzazione del piano di salvezza del Signore con l'incarnazione di Cristo, e nel quarto abbiamo considerato l'espansione del regno di Dio ad opera della Chiesa: una società rigenerata dallo Spirito Santo che riscatti l'originale volontà del Creatore. In queste analisi però, rimangono ancora estranee le dita dei piedi della statua, costituite simbolicamente da ferro ed argilla. Questo regno segue quello romano ed è il più importante di tutti, in quanto sarà l'impero che vedrà una distruzione definitiva ad opera della pietra non spinta da mano d'uomo. Gesù Cristo è la pietra angolare del regno di Dio e la pietra di inciampo per gli increduli (1 Pt 2:6-8), ma storicamente egli non ha ancora distrutto gli imperi mondiali e annullato le seduzioni sataniche. Durante il suo ultimo ingresso a Gerusalemme, la folla dei discepoli gridava «benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!», ma questo avvenimento ha rappresentato solo un'anticipazione profetica del suo vero ritorno in qualità di Re. In questa occasione infatti egli non ha distrutto l'impero romano, e non ha instaurato definitivamente il regno di Dio; e tutto questo per un motivo ben preciso. Senza la sua morte e resurrezione, infatti, l'umanità non avrebbe mai potuto riconciliarsi con il Padre, e nel piano del Signore era necessario che ci fosse un ampio lasso di tempo tra il suo sacrificio sostitutivo e il suo ritorno in veste di Giudice, in modo da salvare la totalità degli stranieri (non giudei) eletti (Rm 11:25). Questo lasso di tempo corrisponde alla pausa tra la sessantanovesima e la settantesima settimana di anni profetizzata da Daniele: una "bolla temporale" non contata profeticamente, nella quale il Signore può dedicarsi al suo proponimento specifico di salvezza per i popoli di origine non ebraica. 

Dopo le sessantadue settimane (più sette) un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. 
Daniele 9:26a 

Questa profezia riguarda la morte di Gesù Cristo1, il servo sofferente dei canti del libro di Isaia. Da questo momento, inizia il periodo di pausa appena descritto, il periodo nel quale stiamo vivendo anche adesso e che si posiziona tra la sessantanovesima e la settantesima settimana di anni2. Questo è il tempo della chiesa approfondito nello scorso capitolo di questo studio. Un tempo che come ogni altro arriverà prima o poi al termine, ripristinando il conto alla rovescia profetico per entrare di fatto negli ultimi sette anni della profezia:

Il popolo d'un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra. Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore"».
Daniele 9:26b, 27

In un tempo futuro (ma che non possiamo sapere se imminente o remoto), sorgerà un capo che distruggerà Gerusalemme e il santuario, in una guerra che provocherà grandi devastazioni per questi ultimi sette anni. Farà un accordo politico e militare con molti, violando le regole religiose ebraiche e aggravando le violenze dopo i primi tre anni e mezzo. Questo tempo sarà tiranneggiato dall'impero simboleggiato dalle dita dei piedi della statua sognata da Nabucodonosor: l'ultimo regime satanico che durerà fino al ritorno di Cristo (la pietra non spinta da mano d'uomo) e alla successiva completa instaurazione del regno di Dio. Leggiamo infatti che:

Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli.
Matteo 24:29-31 

Il popolo di un capo che verrà, dunque, sarà l'ultimo popolo nella storia dell'umanità a volersi acquisire un nome e un potere eterno, schiavizzando e uniformando gli altri uomini per potersi ergere al di sopra di tutto e tutti, chiudendo così la tragica successione di regimi di ispirazione satanica iniziata con l'edificazione della torre di Babele. Un popolo rappresentato da dieci dita, quindi probabilmente diviso in dieci nazioni o elementi, costituito in parte da ferro e in parte da argilla; con una forza complessiva minata dalla debolezza di una disunione interna. Questo è l'ultimo regime satanico, il regime degli Stati Confederati d'Europa3.   


Nella statua descritta al secondo capitolo del libro di Daniele, troviamo delle gambe di ferro, che rappresentano l'Impero romano diviso in due nell'Impero romano d'Occidente e quello d'Oriente. Questa divisione è avvenuta storicamente nel 395 d.C., parecchi secoli dopo la scrittura del libro di Daniele. L'Impero romano d'Occidente capitolò velocemente, nel 476, mentre la controparte orientale ebbe maggiore fortuna, cadendo definitivamente soltanto nel 1453 con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi ottomani. Ci furono vari tentativi di ristabilire la parte occidentale dell'impero, confluite nella costituzione dell'Impero carolingio nell' 800, e successivamente nel Sacro Romano Impero nel 962. Nessuno di questi imperi però si avvicinò all'estensione e alla potenza di quello originale, limitandosi a ricoprire i territori delle attuali nazioni di Francia, Italia e Germania. Le dita dei piedi della statua tuttavia, rappresentando l'unione di dieci popoli diversi che raccolgono come eredità la forza dell'Impero romano (il ferro) senza però condividere un'unica identità, non sono riconoscibili in nessuno di questi regni. Successivamente sono sorte le differenti identità nazionali europee, che si sono accordate per formare la Comunità europea nel 1957 e l'Unione europea nel 1992. Lo scopo dichiarato di questa unione è quella di "esercitare parte della sovranità nazionale degli stati membri in numerosi campi". Un alleanza nata nell'economia che si è potuta evolvere coinvolgendo la politica, e che inizia ora a manifestare il desiderio di formare anche un esercito europeo. Ad oggi, nel 2015, l'Unione europea comprende 28 paesi che mantengono la loro indipendenza stringendosi però con legami economici e politici sempre più stretti. La profezia di Daniele parlava di dieci componenti, ma non sappiamo quel che può succedere nel tempo che ci separa dall'inizio della settantesima settimana e dei sette anni della tribolazione. Possiamo però confrontare i territori geografici ricoperti da entrambe le realtà:


3.LA BESTIA CHE SALE DAL MARE: L'ULTIMO IMPERO SATANICO


Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi. La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell'orso e la bocca come quella del leone. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia; e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?» E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato.
Apocalisse 13:1-8 

Nell'Apocalisse di Giovanni dopo le sette lettere alle chiese, due serie di giudizi (sigilli, trombe) e gli avvenimenti legati ai due testimoni, incontriamo il dragone (simbolo che rappresenta Satana) e successivamente la bestia che sale dal mare. Il mare è un simbolo della moltitudine dei popoli (cfr. Ap 17:15), e proprio dai popoli arriverà questa bestia che riassume in sé le caratteristiche dei quattro animali visti in visione sempre dal profeta Daniele (al capitolo 7), simboli dei regni già profetizzati dalla statua sognata da Nabucodonosor. Possiamo vedere una rappresentazione grafica degli animali visti da Daniele in questa immagine.
La bestia dell'Apocalisse ha sette teste come simbolo della totalità dei governi ribelli a Dio e dieci corna come l'Impero romano e la sua futura ricostituzione4; è simile a un leopardo (veloce nella conquista militare?), con i piedi dell'orso (con la perseveranza dell'Impero medo-persiano?) e la bocca del leone (la voracità dell'Impero babilonese?). Rappresenta la fusione dei quattro animali descritti al settimo capitolo del libro di Daniele, e quindi la somma delle caratteristiche di tutti questi regni: un impero nuovo ma definitivo nella sua ispirazione satanica. La lunga storia della volontà umana di sottomettere gli altri uomini al proprio potere e conquistare il mondo per raggiungere una fama immortale, troverà in questo regno la sua massima espressione. Questo sarà l'ultimo impero, simboleggiato da dieci corna (dieci potenze) nella bestia che sale dal mare, oppure da dieci dita dei piedi nella statua sognata da Nabucodonosor5. Esso riceverà autorità da Satana, affascinerà il mondo intero con il suo potere, bestemmierà contro Dio e perseguiterà i cristiani in un modo mai visto prima. Se l'Impero romano ha perseguitato i credenti perlopiù in modo temporaneo e locale (con l'eccezione dell'ultima persecuzione di Diocleziano), questo regno porterà la persecuzione ad un livello mondiale, mai visto prima. Se questo periodo non fosse abbreviato dal Signore non riuscirebbe a sopravvivere nessuno (Mt 24:22), ma proprio a motivo degli eletti, questo tempo sarà circoscritto a soli quarantadue mesi (cfr. Ap 11:3, 12:6,14). La maggior parte dei manoscritti dell'Apocalisse riportano un pronome maschile, dicendo "lo adoreranno"6, testimoniando che la potenza della bestia (e quindi di questo impero futuro) sarà concentrata in una sola persona: l'Anticristo. Egli infatti è il piccolo corno dagli occhi umani che pronuncerà parole arroganti (Da 7:8), il capo del popolo che verrà (Da 9:26), l'empio, l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, colui che s'innalzerà sopra tutto ciò che è chiamato Dio fino al punto di porsi a sedere nel tempio di Dio proclamandosi Dio (2 Ts 2:3,4). Egli sarà adorato da tutti i popoli e da tutti coloro che non saranno nati di nuovo, credendo nel Signore Gesù.

4.LA BESTIA CHE SALE DALLA TERRA: IL FALSO PROFETA
Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sì che tutti gli abitanti della terra adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata guarita. E operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva gli abitanti della terra con i prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un'immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia. Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.
Apocalisse 13:11-18 

Nell'impero dell'Anticristo, egli non sarà l'unico protagonista. Oltre a lui e a Satana infatti, ci sarà un ulteriore personaggio simboleggiato da questa seconda bestia: il falso profeta. Se l'Anticristo sarà soprattutto un leader politico e militare (al pari dei condottieri dei passati imperi), il falso profeta sarà invece un leader religioso7. Apparirà con la docilità di Cristo (il vero agnello, cfr. Ap 5:6) ma parlerà come Satana (il vero dragone, cfr. Ap 12 e 13:2). Eserciterà lo stesso potere dell'Anticristo e del suo impero, portando il mondo ad adorarlo, inizialmente a causa di un miracolo di guarigione. Avrà infatti potere di compiere opere soprannaturali e in tutto il nuovo impero mondiale le sue parole saranno percepite come verità assoluta. Egli lavorerà per promuovere la religione dell'Anticristo. Come Nabucodonosor faceva adorare la propria statua al pari di una divinità (cfr. Da 3), e come - per l'influenza ellenistica - , nell'Impero romano il culto imperiale faceva adorare l'imperatore come un dio8, allo stesso modo in questo futuro impero satanico l'Anticristo sarà adorato come tale. Coloro che non vorranno adorarlo saranno messi a morte, e poiché egli avrà il potere di far guerra ai santi e di vincerli, molti saranno coloro che moriranno in questo modo. La stessa Apocalisse infatti testimonia che i martiri del tempo della tribolazione saranno una folla immensa (Ap 7:14). La politica, le forze armate, la religione e l'economia saranno unificate nell'impero. Nessuno potrà comprare o vendere senza aver aderito alla religione dell'Anticristo, portando sulla mano destra o sulla fronte il marchio corrispondente al suo nome e al suo numero: 666. A questo riguardo, nella storia della teologia sono stati usati fiumi di inchiostro per sostenere le idee più disparate. Praticamente tutti gli esegeti tuttavia sono concordi nel ritenere come significato generale di questo numero l'antagonismo con il numero 777, ossia la perfezione (che nella Bibbia è indicata dal numero 7) riportata per tre volte (secondo le persone della Trinità, ossia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo). Il 6 nella Bibbia rappresenta l'imperfetta natura umana, la tensione frustrata verso il raggiungimento dello stato di divinità. Ecco quindi che il 666 simboleggerebbe quindi prima di tutto la totale imperfezione della triade diabolica (Satana, l'Anticristo e il falso profeta), il loro desiderio di essere dio destinato ad essere eternamente disatteso, per quanto nel tempo della tribolazione essi saranno adorati come tali dalla popolazione mondiale non cristiana. Come ulteriore e più specifico significato, vorrei riportare anche quello legato alla persona di Nerone, riconosciuto grazie alla gematria: il sistema ebraico di numerologia che studia il valore numerico delle parole. Traducendo il nome latino NERO CAESAR in ebraico infatti abbiamo l'equivalente delle consonanti NRWN QSR. E poiché tutte le consonanti ebraiche hanno anche un valore numerico, la loro somma risulta essere proprio 6669.
Il numero 666, indicato come numero d'uomo, sarebbe quindi il numero rappresentante l'imperatore Nerone. Egli infatti è stato così feroce nella sua persecuzione dei cristiani a Roma, da fomentare dopo la sua morte il terrore di un ritorno come Nero redivivus, che alcuni credevano avvenuto nella persona dell'imperatore Domiziano, a causa della sua opprimente autocrazia10. Poiché l'Apocalisse è stata scritta durante il governo di quest'ultimo imperatore, è molto probabile che l'autore abbia associato il numero del futuro Anticristo a quello di Nerone e al terrore dilagante nel tempo di Domiziano, proprio come le profezie di Daniele da un punto di vista storico-critico vennero riferite ad Antioco VI Epìfane solo a titolo esemplificativo11, proiettando comunque lo sguardo verso l'Anticristo definitivo. 

5.LA CADUTA DI ROMA E DEL SUO FUTURO IMPERO
Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne a dirmi: «Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque. I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione». Egli mi trasportò in spirito nel deserto; e vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia. L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta. La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re: cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durare poco. E la bestia che era, e non è, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette, e se ne va in perdizione. Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un'ora, insieme alla bestia. Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. Combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». Poi mi disse: «Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue. Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute. La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra».
Apocalisse c.17

Nel diciassettesimo capitolo dell'Apocalisse, incontriamo due ulteriori figure: la grande prostituta e la bestia su cui è seduta. Questa donna ha scritto sulla fronte un nome, ossia Babilonia la grande, tuttavia è detto che questo nome rappresenta un mistero, perciò non è da intendere letteralmente. Alla fine del I secolo d.C. la città di Babilonia aveva ben poca importanza, essa però viene utilizzata come simbolo a causa del suo ruolo di città empia manifestato soprattutto con la deportazione del Regno del Sud nel VI secolo a.C. Babilonia dunque diventa immagine della capitale dell'impero satanico per definizione, andando in questo caso a sovrapporsi alla città di Roma, esattamente come riportato anche nella prima epistola di Pietro (c.5, v.13). L'impero di Roma siede su molte acque, ossia signoreggia su popoli e re esattamente come anticipato dall'immagine della bestia che sale dal mare. La bestia su cui siede la prostituta invece, personifica la pretesa dell'imperatore di ricevere il culto riservato a Dio: i "nomi di bestemmia" sono infatti da intendersi alla luce della titolatura imperiale diffusa in età domizianea12. Le sette teste della bestia sono i sette monti su cui Roma siede (Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale), ma anche sette re: cinque caduti (Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone), uno che è (Vespasiano) e il settimo che durerà poco (Tito); l'ottavo invece è Domiziano, che viene dai sette in quanto incarna il terrore di un ritorno della furia di Nerone, come abbiamo visto in relazione al numero dell'Anticristo13. Riepilogando, la bestia rappresenta l'impero di Roma che signoreggia su popoli e re, e le sue sette teste rappresentano i monti su cui siede Roma, oltre agli imperatori del I secolo.  Le dieci corna invece sono i dieci re futuri (simboleggiati nella Scrittura anche dalle dieci dita della statua di Nabucodonosor e dalle dieci corna della bestia che sale dal mare). Questi futuri re arriveranno ad un certo punto ad odiare la prostituta, ossia l'autorità dell'impero di cui faranno parte, e lo cannibalizzeranno distruggendolo dall'interno, per donare tutti i poteri politici, economici, militari e religiosi unicamente all'Anticristo (secondo il disegno di Dio stesso). A questo punto però, nel culmine della furia satanica, finalmente "inizierà a staccarsi una pietra non spinta da mano":

Dopo queste cose vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e la terra fu illuminata dal suo splendore. Egli gridò con voce potente: «È caduta, è caduta Babilonia la grande! È diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso». Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato se stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e. Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei. Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: "Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!". I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compra più le loro merci: oro, argento, pietre preziose, perle, lino pregiato, porpora, seta, scarlatto, ogni varietà di legno odoroso, ogni varietà di oggetti d'avorio e di legno preziosissimo, bronzo, ferro, marmo, cannella, spezie, profumi, unguenti, incenso, vino, olio, fior di farina, grano, buoi, pecore, cavalli, carri e persino i corpi e le anime di uomini. I frutti che l'anima tua desiderava sono andati lontani da te; tutte le cose delicate e sontuose sono perdute per te e non si troveranno mai più. I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani per timore del suo tormento, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città ch'era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! In un attimo una ricchezza così grande è stata distrutta". Tutti i piloti, tutti i naviganti, i marinai e quanti trafficano sul mare se ne staranno lontano e vedendo il fumo del suo incendio esclameranno: "Quale città fu mai simile a questa grande città?" E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto". Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti, rallegratevi perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia». Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata. In te non si udranno più le armonie degli arpisti, né dei musicisti, né dei flautisti, né dei sonatori di tromba; né sarà più trovato in te artefice di qualunque arte, e non si udrà più in te rumore di macina. In te non brillerà più luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra e perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie. In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra».
Apocalisse c.18 

6.L'INSTAURAZIONE DEL REGNO DI DIO 



Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.
[...]
E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito. Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo.
Apocalisse 19:11-13; 19, 20

Al termine dei tre anni della tribolazione, il Signore Gesù ritornerà assieme agli eserciti del cielo e getterà nello stagno di fuoco e zolfo l'Anticristo e il falso profeta, dove staranno per l'eternità. Satana sarà legato per mille anni (c.20 v.2), durante il regno messianico, dopodiché
anch'egli sarà gettato nello stagno di fuoco assieme al falso profeta e alla bestia. I morti saranno giudicati secondo le loro opere (20:12) e tutti coloro che non saranno trovati nel celeste libro della vita, saranno gettati anch'essi nello stagno di fuoco (20:15). A questo punto, verranno all'esistenza un nuovo cielo e una nuova terra: il regno eterno di Dio. Questo regno non avrà mai fine, e sarà "il tabernacolo di Dio con gli uomini", ossia un luogo dove la piena presenza di Dio potrà essere in eterna comunione con gli eletti di tutti i tempi. Non ci sarà più morte, né cordoglio, né grido, né dolore, sarà una condizione completamente nuova. Satana sarà definitivamente allontanato e non potrà più sedurre alcun essere vivente. I suoi regimi saranno solo un vago ricordo, della stessa consistenza di una nuvola di vapore. Nessun uomo vorrà più "farsi un nome" o sottomettere altri uomini, nessuno vorrà e potrà fare danno in questo monte santo, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque coprono il fondo del mare (Is 11:9). Il peso della gloria di Dio riempirà questa creazione oltre il tempo e lo spazio, e i redenti potranno finalmente vivere nella condizione desiderata per tutta la loro vita mortale. Questa è la nuova creazione, questo è il regno di Dio.

Note:

[1] Pawson David, Le chiavi della Bibbia, EUN, p. 439.
[2] Id, Ibid. 
[3] Ryrie Charles C., Basi di teologia, La casa della Bibbia, p. 439.
[4] Walwoord John F., Zuck Roy B., Investigare le Scritture - Nuovo Testamento, Casa della Bibbia, p. 1019. 
[5] Fra gli esegeti moderni è in voga l'interpretazione preterista, che vede nella bestia che sale dal mare il simbolo del solo Impero romano storico. Seguendo questo link è possibile approfondire il tema e leggere le motivazioni - da me condivise - che mettono in discussione questa interpretazione a fronte del riconoscimento in questa bestia di un nuovo impero futuro con le caratteristiche di tutti i precedenti, in linea con l'interpretazione futurista.
[6] http://www.laparola.net/testo.php?versioni%5B%5D=Commentario&riferimento=Apocalisse13
[7] La Sacra Bibbia commentata da John McArthur, Società Biblica di Ginevra, p. 2021.
[8] http://www.treccani.it/enciclopedia/culto-imperiale_%28Dizionario_di_Storia%29/
[9] Rinaldi Giancarlo, Cristianesimi nell'antichità, Edizioni GBU, p. 316.
[10]  Id. Ibid., p. 312.
[11] Id. Ibid., p. 313.
[12] Id. Ibid.
[13] Id. Ibid., p. 314.

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