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lunedì 30 gennaio 2012

Gli arredi del Tabernacolo

Mentre Mosè era sul monte Sinai, il Signore gli parlò istruendolo su come gestire e condurre il popolo ebraico. L'Eterno provvide a liberare dalla schiavitù il Suo popolo, ed ora non si tirava indietro dal fornire a questa nazione santa una legislazione e un governo unico sella Terra: una teocrazia. La volontà di Dio era quella di regnare in modo diretto su Israele, per mostrare a tutto il mondo l'inutilità e l'inesistenza degli idoli delle nazioni. Una delle indicazioni principali fu quella relativa alla costruzione del Tabernacolo, che avrebbe portato la presenza di Dio in mezzo al popolo. Questo era un santuario trasportabile costituito da due stanze e un cortile, separati tra di loro da recinzioni fatte di teli.
La descrizione che il Signore dà a Mosè di questa tenda è molto minuziosa. La Bibbia afferma che tale rivelazione ha un significato ben preciso, essendo la rappresentazione terrestre di una realtà celeste. Un'anticipazione del piano del Signore per l'umanità.
Le prime informazioni che il Signore diede circa questo Tabernacolo riguardarono la stanza più interna: il luogo Santissimo. Questa doveva contenere l'arca del patto: una cassa di legno ricoperta d'oro che presentava una coperchio con due sculture a forma di cherubini. Tra i due cherubini vi era il propiziatorio, rappresentante il trono di Dio. Quello era il luogo dove il Signore voleva incontrarsi con Mosè. Una volta all'anno il Sommo Sacerdote entrava nel luogo Santissimo che, per l'occasione, era pieno di incenso e spargeva il sangue di un sacrificio per purificare i suoi peccati e quelli del popolo. Questo rito, rivelato direttamente da Dio, era solamente qualcosa di temporaneo che sarebbe giunto a compimento millenni dopo.

Ebrei 9:11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione,
Ebrei 9:12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna.
Ebrei 9:13 Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurar la purezza della carne,
Ebrei 9:14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!


Il luogo Santissimo, il trono di Dio, infatti è ora raggiungibile a chiunque riconosca il vero Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, come proprio Signore e Salvatore.

Nella descrizione sul Sinai però, l'Eterno parlò anche della stanza adiacente: il luogo Santo. Qui vi dovevano essere l'altare dei profumi, la tavola dei pani della presentazione e il candelabro d'oro. Se i segreti riguardanti il cuore del Tabernacolo furono rivelati successivamente, molti di questi arredi rimangono ancora oggi in una certa misura misteriosi. E' certo che siano pregni di significati, ed è praticamente sicuro che riguardino significati legati alla stessa Persona di Dio. Confrontando queste descrizioni con tutte le Scritture, infatti, possiamo trovare analogie con la figura di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Così come queste molteplici manifestazioni di un unico Dio sono un mistero, allo stesso modo molti elementi del Tabernacolo possono misteriosamente parlare delle singole Persone in seno alla Divinità in modo diverso e molteplice. Una prima considerazione infatti può essere quella di accostare ogni arredo del luogo Santo al Signore Gesù. La tavola dei pani della presentazione manifesta la natura di Gesù, vero pane del cielo. L'altare dei profumi, il Suo sacrificio come profumo soave dinanzi al trono di Dio. Il candelabro d'oro rappresenta la manifestazione del Signore Gesù come luce del mondo.
Ma questi significati non sono gli unici ad essere visibili nelle Scritture. Il candelabro d'oro infatti era costituito in modo molto particolare avendo sette braccia e sette fiammelle sempre accese.

Apocalisse 4:5 Dal trono [di Dio] uscivano lampi, voci e tuoni.
Davanti al trono c'erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio
.

Quando l'Apostolo Giovanni osservò il vero trono di Dio, vide sette lampade. Possiamo trovare dei parallelismi nelle Scritture che ne mostrano un significato più profondo.

Isaia 11:1 Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai,
e un rampollo spunterà dalle sue radici.
Isaia 11:2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui:
Spirito di saggezza e d'intelligenza,
Spirito di consiglio e di forza,
Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.


Il candelabro era costruito in modo che il tronco sfociasse in una lampada. Dal tronco partivano tre braccia a destra e tre a sinistra terminanti tutti con una lampada. In questo modo le lampade totali erano sette. Ugualmente vediamo qui i sette spiriti di Dio: al centro il tronco che è lo Spirito del Signore; tre spiriti a "sinistra" e tre a "destra".
Questo brano insegna come i sette Spiriti di Dio "riposano" sopra il Signore Gesù. Tanto nel suo passato ministero terreno, quanto nel presente e nel futuro regno milleniale.

Zaccaria 3:8 Ascolta dunque, Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stanno seduti davanti a te! Poiché questi uomini servono da presagio. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio.
Zaccaria 3:9 Infatti, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè; sopra un'unica pietra stanno sette occhi; ecco, io vi inciderò quello che deve esservi inciso", dice il SIGNORE degli eserciti, "e toglierò via l'iniquità di questo paese in un solo giorno.


Questa profezia conferma che su Gesù (che è il Germoglio e la Pietra) dimorano i sette occhi di Dio, che sono i Suoi sette Spiriti.

Apocalisse 5:6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

In realtà, i sette Spiriti sono la manifestazione della pienezza della divinità dello Spirito Santo.
Il numero sette nella Bibbia è simbolo di Dio, della sua perfezione e completezza.
Iddio quindi non ha sette diversi Spiriti. Dio è Spirito Santo, ma la Sua perfetta manifestazione è rappresentata e rimarcata nella Bibbia dai sette Spiriti che, a loro volta, sono rappresentati dalle sette lampade unite in un unico candelabro. Questo candelabro quindi può essere senz'altro la rappresentazione di Gesù, ma anche sicuramente la pienezza di Dio Spirito Santo.

Parlando della tavola dei pani della presentazione, essa doveva contenere dodici pani (rappresentanti molto probabilmente le dodici tribù di Israele) come segno dell'intima comunione di Dio con il Suo popolo. Quando il sacerdote mangiava di quel pane (Le 24:9), dimostrava simbolicamente che la comunione con Dio nutre la vita spirituale. In questo caso la rappresentazione è sicuramente quella di Gesù, come pane disceso dal cielo e come Parola di Dio.

Giovanni 6:31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto:
"Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo"».
Giovanni 6:32 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo.
Giovanni 6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo».
Giovanni 6:34 Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di questo pane».
Giovanni 6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.


Il terzo arredo del luogo Santo era l'altare dei profumi.

Efesini 5:2 e camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.

Il sacrificio di Cristo è stato un soave profumo per Dio. Ma esistono anche altre importanti analogie.

Esodo 30:7 Aaronne vi brucerà sopra dell'incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade.
Esodo 30:8 Quando Aaronne accenderà le lampade sull'imbrunire, lo farà bruciare; sarà il profumo quotidiano davanti al SIGNORE, di generazione in generazione.


Questo era il comandamento del Signore. Sull'altare doveva essere bruciato dell'incenso aromatico alla mattina e alla sera, ogni volta che si ricaricavano o accendevano le lampade.

Isaia 6:1 Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.
Isaia 6:2 Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava.
Isaia 6:3 L'uno gridava all'altro e diceva: «Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!»
Isaia 6:4 Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo.


Quando Isaia ebbe una visione del trono di Dio, vide anche del fumo che riempiva la casa. Questo fumo alla presenza della gloria del Signore ricorda senza dubbio l'incenso che riempiva le stanze del Tabernacolo e la nuvola della presenza di Dio Padre.

Esodo 40:34 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria del SIGNORE riempì il tabernacolo.
Esodo 40:35 E Mosè non poté entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra, e la gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo.


Ecco quindi come gli arredi del luogo Santo possono riferirsi tutti al Signore Gesù ma anche alle tre diverse Persone della Divinità. Se ciò che è terrestre è stato costruito sulla base di una realtà celeste, dobbiamo credere nel mistero divino che circonda la prima e la seconda. Solo le rivelazioni del Signore possono far comprendere in modo certo ciò che riguarda questi arredi sacri. Solo la Parola di Dio può contenerne i segreti.

In tutto questo, dobbiamo considerare anche il ruolo che svolgeva il cortile.
I teli infatti erano piuttosto alti, per evitare che dall'esterno si potesse guardare dentro il cortile. Non tutti potevano accedere liberamente alla dimora di Dio.

In questo cortile vi era la conca di rame e l'altare degli olocausti.

Esodo 30:17 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè dicendo:
Esodo 30:18 «Farai pure una conca di bronzo, con la sua base di bronzo, per le abluzioni; la porrai tra la tenda di convegno e l'altare, e la riempirai d'acqua.
Esodo 30:19 Aaronne e i suoi figli vi si laveranno le mani e i piedi.
Esodo 30:20 Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, perché non muoiano. Anche quando si avvicineranno all'altare per fare il servizio, per far fumare un'offerta fatta al SIGNORE mediante il fuoco,
Esodo 30:21 si laveranno le mani e i piedi; così non moriranno. Questa sarà una norma perenne per loro, per Aaronne e per la sua discendenza, di generazione in generazione».


Per entrare nel Tabernacolo infatti bisognava passare dalla conca di rame e lavarsi con l'acqua per purificarsi. Spiritualmente, questa purificazione rappresenta la conversione e la santificazione di ogni credente mediante lo Spirito Santo. Questo significato è probabile che non riguardi soltanto la natura e la persona di Dio, ma piuttosto la Sua relazione con ogni credente.

1Corinzi 6:9 Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio?
Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti,
1Corinzi 6:10 né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.
1Corinzi 6:11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.


Infine per ultimo - ma in realtà come primo arredo visibile entrando nella tenda del convegno – vi era l'altare degli olocausti.

Esodo 27:1 «Farai anche un altare di legno d'acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti. L'altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti di altezza.

Questo era l'arredo più imponente ed era utilizzato per i sacrifici degli animali. Questo altare è figura del fatto che ci si può avvicinare a Dio solo per mezzo di un sacrificio e che solo tramite un sacrificio il peccato può essere espiato. Anche in questo caso abbiamo una rappresentazione della relazione tra i credenti e il Signore piuttosto che della natura del Signore stesso.

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