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venerdì 26 novembre 2010

Le benedizioni profetiche

1Corinzi 14:1 Desiderate ardentemente l'amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali, principalmente il dono di profezia.

1Corinzi 14:5a Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste.

1Corinzi 14:39a Pertanto, fratelli, desiderate il profetare.

1Corinzi 14:31 Infatti tutti potete profetare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati.


Appare chiaro dall'insegnamento apostolico quale sia la grande importanza del profetizzare, e di come appartenga a tutta la Chiesa e non solo al ministero profetico. Questo ministero infatti ha lo scopo di portare a maturità i credenti in questo aspetto della fede:

1Corinzi 14:32a Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti.

Consapevoli di questo, è mio desiderio approfondire una tipologia particolare di profezia: la benedizione profetica.
L'esempio biblico più rilevante in tal senso si trova al capitolo 49 di Genesi e riguarda la benedizione che Giacobbe diede ai suoi figli, capostipiti delle dodici tribù di Israele. Si tratta di un passaggio chiave, un nodo nevralgico di unione tra il passato familiare dei discendenti di Abramo e Isacco e il loro futuro come popolazione. Popolo fondamentale per l'intera umanità, in quanto creato e scelto specificatamente da Dio per portare la rivelazione di Sè stesso agli uomini. Leggiamo dunque questo passo, venendo a una conoscenza più profonda del piano che Dio ha iniziato ad attuare per la salvezza dell'umanità e contemporaneamente specchiandoci col significato di benedizione profetica, imparando la sua importanza stabile anche al giorno d'oggi, nel volere del Signore.

Genesi 49:1 Poi Giacobbe chiamò i suoi figli e disse: «Radunatevi, e vi annuncerò ciò che vi avverrà nei giorni a venire.

Giacobbe sapeva bene che il favore divino era sopra la sua dinastia e fin da subito aveva ben chiaro cosa voleva e doveva fare: benedire e profetizzare. Questo era il suo scopo. Questa certezza non risiedeva certamente nella fiducia nelle sue capacità, quanto piuttosto nella conoscenza della promessa di Dio fatta a sua nonno Abramo e trasmessa a suo padre Isacco. Da giovane infatti aveva ricevuto istruzione su questo:

Genesi 28:1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest'ordine: «Non prendere moglie tra le donne di Canaan.
Genesi 28:3 Il Dio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un'assemblea di popoli,
Genesi 28:4 e ti dia la benedizione d'Abraamo: a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei andato peregrinando, che Dio donò ad Abraamo».


E aveva conosciuto personalmente il Dio dei suoi padri.

Genesi 35:10 Dio gli disse: «Il tuo nome è Giacobbe. Tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele». E lo chiamò Israele.
Genesi 35:11 Dio gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; sii fecondo e moltìplicati; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, dei re usciranno dai tuoi lombi;
Genesi 35:12 darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese che diedi ad Abraamo e ad Isacco».


Vediamo quindi come Giacobbe trasmise ai figli ciò che aveva ricevuto da suo padre e da Dio stesso, aggiungendo però del nuovo alla promessa iniziale di Dio, in accordo con lo svolgimento progressivo della Sua volontà.

1) Genesi 49:3 Ruben, tu sei il mio primogenito,
la mia forza, la primizia del mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza.
Genesi 49:4 Impetuoso come l'acqua, tu non avrai la preminenza,
perché sei salito sul letto di tuo padre
e hai profanato il mio letto su cui eri salito.


Il figlio primogenito riceveva la maggior parte della benedizione e dell'eredità dei genitori. In questo caso però non fu così, a causa di un evento molto preciso. Profezia non vuol dire solo predire eventi futuri infatti, ma anche interpretare il presente e il passato dal punto di vista di Dio.

Genesi 35:22 Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò e si unì a Bila, concubina di suo padre, e Israele venne a saperlo.

Ogni azione ha delle conseguenze. Certe azioni hanno spiritualmente delle conseguenze anche nella propria discendenza. (Vedi L'influenza spirituale generazionale)

2) e 3) Genesi 49:5 Simeone e Levi sono fratelli:
le loro spade sono strumenti di violenza.
Genesi 49:6 Non entri l'anima mia nel loro consiglio segreto,
non si unisca la mia gloria al loro convegno!
Perché nella loro ira hanno ucciso degli uomini
e nella loro malvagità hanno tagliato i garretti ai tori.
Genesi 49:7 Maledetta la loro ira, perché è stata violenta
e il loro furore perché è stato crudele!
Io li dividerò in Giacobbe
e li disperderò in Israele.


In questo caso Giacobbe maledice l'ira di Simeone e Levi per ciò che hanno fatto. Questo comporta una divisione e dispersione in Israele.

Genesi 34:25 Ma il terzo giorno, mentre quelli erano sofferenti, due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi.

Volevano vendicare la loro sorella Dina dalle violenze subite, ma questo non è in accordo con la volontà di Dio.

Ebrei 10:30 Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto:
«A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!»
E ancora:
«Il Signore giudicherà il suo popolo».


4) Poi arriva Giuda, capostipite genealogico di Davide, re di Israele e di Cristo.

Genesi 49:8 Giuda, te loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sul collo dei tuoi nemici;
i figli di tuo padre si inchineranno davanti a te.
Genesi 49:9 Giuda è un giovane leone;
tu risali dalla preda, figlio mio;
egli si china, s'accovaccia come un leone,
come una leonessa: chi lo farà alzare?
Genesi 49:10 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda,
né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi,
finché venga colui al quale esso appartiene
e a cui ubbidiranno i popoli.
Genesi 49:11 Egli lega il suo asinello alla vite
e il puledro della sua asina alla vite migliore;
lava la sua veste col vino
e il suo mantello col sangue dell'uva.
Genesi 49:12 Egli ha gli occhi rossi dal vino
e i denti bianchi dal latte.


Tutte le tribù di Israele si inchineranno a Giuda, perchè da Giuda appunto nascerà il re Davide. Lo scettro del comando non si allontanerà finchè non arriverà colui al quale appartiene. In questo caso il vero proprietario è Cristo Re.
Egli legherà il puledro della sua asina.

Matteo 21:2 dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me.

E laverà il suo mantello con il sangue dell'uva, i suoi occhi sono rossi dal vino.
In realtà questa profezia non riguarda il sacrificio di Cristo come si potrebbe pensare, ma piuttosto il Suo ritorno seguito dal giorno del Giudizio.

Isaia 63:1 Chi è costui che giunge da Edom,
da Bosra, vestito splendidamente?
Costui, magnificamente ammantato,
che cammina fiero della grandezza della sua forza?
«Sono io, che parlo con giustizia,
che sono potente a salvare».
Isaia 63:2 Perché questo rosso sul tuo mantello
e perché le tue vesti sono come quelle di chi calca l'uva nel tino?
Isaia 63:3 «Io sono stato solo a calcare l'uva nel tino,
e nessun uomo di fra i popoli è stato con me;
io li ho calcati nella mia ira,
li ho calpestati nel mio furore;
il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti,
ho macchiato tutti i miei abiti.
Isaia 63:4 Poiché il giorno della vendetta, che era nel mio cuore,
e il mio anno di redenzione sono giunti.
Isaia 63:5 Io guardai, ma non c'era chi mi aiutasse;
fui stupito che nessuno mi sostenesse;
allora il mio braccio mi ha salvato,
e il mio furore mi ha sostenuto.
Isaia 63:6 Ho calpestato popoli nella mia ira,
li ho ubriacati nel mio furore,
ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra».


5) Ora veniamo a Zabulon.

Genesi 49:13 Zabulon abiterà sulla costa dei mari; sarà sulla costa dove approdano le navi, il suo fianco s'appoggerà a Sidone.

Giosuè 19:10 La terza parte tirata a sorte toccò ai figli di Zabulon, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità si estendeva fino a Sarid. (Un territorio che dà sul mar Mediterraneo)

6) Genesi 49:14 Issacar è un asino robusto sdraiato fra due ovili.
Genesi 49:15 Egli ha visto che il riposo è buono
e che il paese è ameno;
ha curvato la spalla per portare il peso,
ed è stato costretto ai lavori forzati.


E' probabile che questa profezia riguardi la cattività in Egitto.

7) Genesi 49:16 Dan giudicherà il suo popolo,
come ogni altra tribù d'Israele.
Genesi 49:17 Dan sarà una serpe sulla strada,
una vipera cornuta sul sentiero,
che morde i garretti del cavallo
e fa cadere il cavaliere all'indietro.


Dan era la tribù di Sansone, primo giudice di Israele a combattere per la liberazione di Israele dalle mani dei Filistei.

Giudici 13:2 C'era un uomo di Sorea, della famiglia dei Daniti, di nome Manoà; sua moglie era sterile e non aveva figli.
Giudici 13:3 L'angelo del SIGNORE apparve alla donna, e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai figli; ma concepirai e partorirai un figlio.
Giudici 13:4 Ora guardati dunque dal bere vino o bevanda alcolica e non mangiare nulla di impuro.
Giudici 13:5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla testa del quale non passerà rasoio, perché il bambino sarà un nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei».


8) Genesi 49:19 Gad sarà assalito da bande armate,
ma egli, a sua volta, le assalirà e le inseguirà.


1Cronache 5:18 I figli di Ruben, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, avevano uomini coraggiosi che portavano scudo e spada, tiravano d'arco ed erano addestrati alla guerra, in numero di quarantaquattromilasettecentosessanta capaci di combattere.
1Cronache 5:19 Essi mossero guerra agli Agareni, a Ietur, a Nafis e a Nodab.


9) Genesi 49:20 Da Ascer verrà il pane saporito,
ed egli fornirà delizie regali.


Possiamo notare una somiglianza con la benedizione profetica di Mosè:

Deuteronomio 33:24 Poi disse di Ascer:
«Benedetto sia Ascer tra i figli d'Israele!
Sia il favorito dei suoi fratelli
e tuffi il suo piede nell'olio!


10) Genesi 49:21 Neftali è una cerva messa in libertà;
egli dice delle belle parole.


Per questa profezia non ci sono riscontri biblici precisi, anche se possiamo confrontarla con Sl 18:33.

11) Genesi 49:22 Giuseppe è un albero fruttifero;
un albero fruttifero vicino a una sorgente;
i suoi rami si stendono sopra il muro.
Genesi 49:23 Gli arcieri lo hanno provocato,
gli hanno lanciato frecce, lo hanno perseguitato,
Genesi 49:24 ma il suo arco è rimasto saldo;
le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate
dalle mani del Potente di Giacobbe,
da colui che è il pastore e la roccia d'Israele,
Genesi 49:25 dal Dio di tuo padre che ti aiuterà
e dall'Altissimo che ti benedirà
con benedizioni del cielo di sopra,
con benedizioni dell'abisso che giace di sotto,
con benedizioni delle mammelle e del grembo materno.
Genesi 49:26 Le benedizioni di tuo padre sorpassano
le benedizioni dei miei progenitori,
fino a raggiungere la cima delle colline eterne.
Esse saranno sul capo di Giuseppe,
sulla fronte del principe dei suoi fratelli.


Giuseppe è stato lo strumento di Dio per preservare tutti i suoi fratelli dalla carestia e probabilmente dalla morte prematura.

Salmi 1:3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il cui fogliame non appassisce;
e tutto quello che fa, prospererà.


E' stato fedele nonostante le persecuzioni e la prigionia, ed è stato soccorso da Dio, tanto da renderlo il secondo uomo più potente d'Egitto.
Giuseppe riceve una triplice benedizione. La totalità di quella che ricevette Giacobbe, suo padre.

Genesi 27:29 Ti servano i popoli
e le nazioni s'inchinino davanti a te.
Sii padrone dei tuoi fratelli
e i figli di tua madre s'inchinino davanti a te.
Maledetto sia chiunque ti maledice,
benedetto sia chiunque ti benedice!»


Egli, l'ultimo figlio, è a tutti gli effetti il primogenito spirituale.
In questo modo si adempie nella storia e spiritualmente, ciò che Dio gli aveva già mostrato in un sogno profetico (Gn 37:5).

12) L'ultima benedizione riguarda beniamino.

Genesi 49:27 Beniamino è un lupo rapace;
la mattina divora la preda
e la sera spartisce le spoglie».


Molto probabilmente questa profezia riguarda Saul, il primo re scelto da Dio. Proprio a causa della spartizione delle spoglie della sua preda, perde l'unzione divina e il trono su Israele.

Ecco quindi le benedizioni delle dodici tribù di Israele.
Possiamo vedere come si siano adempiute in modo chiaro e specifico tutte le profezie, e come alcune debbano ancora parzialmente compiersi; in particolare riguardo a Giuda.
Queste parole sono state incise nella storia e hanno tracciato gli avvenimenti di un'intera nazione nel corso di migliaia di anni. Non è stato a causa di Giacobbe, ma di ciò che Dio disse a Giacobbe e della rivelazione che gli diede del Suo piano.
Logicamente si tratta di un episodio preciso di grande importanza, non possiamo adattarlo pienamente ai nostri tempi, in quanto di certo oggi non dobbiamo assolutamente esprimere maledizioni così come invece sono state espresse in alcune circostanze da Giacobbe - per esempio - . Possiamo tuttavia prendere coscienza dell'importanza delle benedizioni e delle profezie e di come possano essere veicolate insieme per portare incoraggiamento nelle persone, a tutti i livelli. Ci sono momenti in cui profetizzare apertamente può urtare la sensibilità dei fratelli, ed è meglio quindi approcciarsi a una preghiera e benedizione profetica per portare a compimento ciò che Dio ci ha affidato, senza fuoriuscire dal campo che ci appartiene.

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